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Signa (pronuncia: /ˈsiɲɲa/) è un comune italiano di 19 014 abitanti della città metropolitana di Firenze in Toscana.Il comune ha avuto grande importanza per la sua posizione strategica fin dal Medioevo e desta interesse soprattutto a livello artistico e culturale. Il paese consta di una parte bassa, sviluppatasi lungo il fiume Arno, e di un nucleo alto e più antico chiamato "Castello", formatosi prima dell'Anno Mille, cinto da mura e porte trecentesche. Qui sorgono le principali chiese del paese come quella di Santa Maria in Castello, di San Giovanni Battista, ove sono contenute le spoglie della patrona di Signa detta Beata Giovanna, la pieve di San Lorenzo e la chiesa di San Miniato. Il territorio del comune ha una superficie di circa 19 km², il più piccolo della provincia di Firenze. Il paese si trova alla confluenza di tre fiumi: Arno, Bisenzio e Ombrone Pistoiese.
San Piero a Ponti è una frazione dei comuni italiani di Campi Bisenzio e di Signa, nella città metropolitana di Firenze, in Toscana. Localmente è anche chiamata San Piero.
La chiesa di San Piero è la chiesa parrocchiale dell'omonima frazione del comune di Campi Bisenzio, anche se parte del suo territorio ecclesiastico è compresa nel comune di Signa.
Campi Bisenzio (/ kampi bi z n jo/) un comune italiano di 47.094 abitanti della citt metropolitana di Firenze, in Toscana.
L'Ausonia, oggi classico esempio di archeologia industriale, fu un complesso chimico costruito intorno al 1930 a Campi Bisenzio, nei pressi della stazione ferroviaria della frazione di San Donnino, per opera della Montecatini. L'azienda iniziò la sua attività con la produzione di acido solforico, cui seguirono nel dopoguerra quelle del solfato di rame e di concimi chimici ad uso agricolo. L'azienda, se da una parte assicurò numerosi posti di lavoro per la gente della zona, dall'altra fu teatro di gravi incidenti e i suoi dipendenti furono soggetti a gravi patologie. L'Ausonia fallì negli anni sessanta e da allora il grande complesso fu abbandonato, fino a divenire una vera e propria emergenza sia dal punto di vista ambientale (nelle sue strutture è presente una grande quantità di fibrocemento e residui delle vecchie produzioni) che di ordine pubblico-sanitario, essendo divenuto dormitorio per senza fissa dimora. Per risolvere questo problema, l'amministrazione comunale ne sta promuovendo il recupero: il piano prevede la costruzione nell'area di un quartiere modello, con abitazioni di edilizia popolare firmate dal celebre architetto Massimiliano Fuksas.
Anna Maria Enriques Agnoletti (Bologna, 1907 – Sesto Fiorentino, 12 giugno 1944) è stata una partigiana italiana. Fucilata dai nazisti, è stata insignita di Medaglia d'oro al valor militare alla memoria.
L'alluvione di Firenze del 4 novembre 1966 fa parte di una serie di straripamenti del fiume Arno che hanno mutato, nel corso dei secoli, il volto della città di Firenze. Avvenuta nelle prime ore di venerdì 4 novembre 1966 fu uno dei più gravi eventi alluvionali accaduti in Italia, a seguito di un'eccezionale ondata di maltempo che causò forti danni non solo a Firenze, ma anche a Pisa, in gran parte della Toscana e, più in generale, in tutto il Paese. Diversamente dall'immagine che in generale si ha dell'evento, l'alluvione non colpì solo il centro storico di Firenze, ma l'intero bacino idrografico dell'Arno, sia a monte sia a valle della città. Sommersi dalle acque furono anche diversi quartieri periferici della città come Rovezzano, Brozzi, Peretola, Quaracchi, svariati centri del Casentino e del Valdarno in Provincia di Arezzo, del Mugello (dove straripò anche il fiume Sieve), alcuni comuni periferici come Campi Bisenzio, Sesto Fiorentino, Lastra a Signa e Signa (dove strariparono i fiumi Bisenzio ed Ombrone Pistoiese e praticamente tutti i torrenti e fossi minori) e varie cittadine a valle di Firenze, come Empoli e Pontedera. Dopo il disastro, le campagne rimasero allagate per giorni, e molti comuni minori risultarono isolati e danneggiati gravemente. Nelle stesse ore, sempre in Toscana, una devastante alluvione causò lo straripamento del fiume Ombrone, colpendo gran parte della piana della Maremma e sommergendo completamente la città di Grosseto. Nel frattempo, altre zone d'Italia vennero devastate dall'ondata di maltempo: molti fiumi del Veneto, come il Piave, il Brenta e il Livenza, strariparono, e ampie zone del Polesine furono allagate portando anche all'alluvione di Venezia; in Friuli lo straripamento del Tagliamento coinvolse ampie zone e comuni del suo basso corso, come Latisana; in Trentino la città di Trento fu investita pesantemente dallo straripamento dell'Adige.
Alessandro Manetti (Firenze, 1 febbraio 1787 – Firenze, 10 dicembre 1865) è stato un ingegnere e architetto italiano. Fu un importante esponente del rinnovamento tecnologico e del linguaggio neoclassico in Toscana.