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L'ecologia del paesaggio (in inglese, landscape ecology) è una scienza applicata, nata in origine come interfaccia tra geografia ed ecologia. Come scienza altamente interdisciplinare in ecologia dei sistemi, l'ecologia del paesaggio integra approcci biofisici e analitici con prospettive umanistiche e olistiche, attraverso le scienze naturali e le scienze sociali. Secondo questo approccio i paesaggi sono aree geografiche spazialmente eterogenee caratterizzate da diverse e interagenti patches o ecosistemi, che vanno dai sistemi terrestri e acquatici relativamente naturali come le foreste, le praterie e i laghi a ambienti di largo dominio umano, comprese i contesti agricoli e urbani. Il paesaggio viene quindi considerato come "sistema complesso di ecosistemi", in cui si integrano gli eventi della natura e le azioni della cultura umana. L'International Association for Landscape Ecology (IALE) definisce l'ecologia del paesaggio come disciplina che si occupa dello studio della variazione spaziale del paesaggio a diversi livelli di scala. L'importanza della landscape ecology è accresciuta dal fatto che gli ecosistemi naturali e quelli antropici si integrano con pari dignità a scale spazio-temporali compatibili fra loro. La teoria dell'ecologia del paesaggio si rinnova, con gli studi di Vittorio Ingegnoli, nel senso di bionomia del paesaggio, proponendo nuovi concetti (ecotessuto, fittest vegetation, habitat standard), mettendo in evidenza inoltre nuovi processi biologici sia nell'ambiente naturale che nell'ambiente antropico, studiandone la formalizzazione matematica e il metodo di misura (per es., capacità biologico-territoriale della vegetazione, capacità portante del territorio), proponendo una nuova metodologia di studio del territorio ed, infine, reimpostando secondo una visione ecologica i principali criteri e metodi di intervento ambientale.
L'Ecologia profonda è una filosofia o ecosofia contemporanea basata su un sistema di valori ecocentrico di etica ambientale. Questa posizione intende smarcarsi dalle enfasi antropocentriche dell'ambientalismo e degli attuali movimenti ecologisti. L'Ecologia profonda descrive se stessa come profonda perché è interessata alle domande filosofiche fondamentali sul ruolo della vita umana come parte dell'ecosfera, distinguendosi così sia dall'ecologia come branca delle scienze biologiche, sia dall'ambientalismo meramente utilitaristico basato sul benessere dei soli umani. Questo approccio porta una nuova interpretazione del "sé" derivante dalla de-enfatizzazione della dualità razionalista tra l'organismo umano ed il suo ambiente naturale, permettendo così di rivolgere l'attenzione al valore intrinseco delle altre specie, dei sistemi e dei processi naturali.
La scienza ambientale è un campo accademico interdisciplinare che integra scienze fisiche, biologiche e dell'informazione (tra cui ecologia, biologia, fisica, chimica, scienze delle piante, zoologia, mineralogia, oceanologia, limnologia, scienze del suolo, geologia e geografia fisica (geodesia) e scienza atmosferica) allo studio dell'ambiente e alla soluzione dei problemi ambientali. La scienza ambientale è emersa dai campi della storia naturale e della medicina durante l'Illuminismo. Oggi fornisce un approccio integrato, quantitativo e interdisciplinare allo studio dei sistemi ambientali.
Nell'ambito della biologia e dell'ecologia, il termine ambiente indica tutto ci con cui un essere vivente entra in contatto influenzandone (in maniera positiva o negativa) il ciclo vitale.L'insieme correlato dell'ambiente e di tutti gli organismi che lo popolano (incluso l'organismo al quale l'ambiente si riferisce) definisce quello che viene detto un "ecosistema".Il termine ambiente viene inoltre utilizzato in senso pi ampio non solo in riferimento ad un singolo organismo, bens a tutti gli organismi che vivono sul pianeta Terra. In questo senso dunque non ci si riferisce pi ad una zona circoscritta bens all'intero pianeta e alle sue particolari caratteristiche che permettono l'esistenza della vita.
L'interazione uomo-computer (in inglese human-computer interaction, HCI) anche detta interazione uomo-macchina (traduzione di senso più ampio, ma oramai ampiamente utilizzata in letteratura nel campo informatico) è lo studio dell'interazione tra le persone (utenti) e computer per la progettazione e lo sviluppo di sistemi interattivi che siano usabili, affidabili e che supportino e facilitino le attività umane. Il sempre maggior uso di applicazioni informatiche richiede una progettazione che sappia tenere conto dei vari possibili contesti d'uso, degli obiettivi degli utenti e delle nuove tecnologie di interazione. L'informatica perciò, diventa sempre più una disciplina interattiva e orientata alla comunicazione con gli utenti. Lo studio approfondito dell'interazione copre aspetti di informatica, psicologia, scienze cognitive, ergonomia, design, informatica, intelligenza artificiale, linguaggio naturale ed altre materie.
La geografia (dal latino geographia, a sua volta dal greco antico: γῆ, «terra» e γραφία, «descrizione, scrittura») è la scienza che ha per oggetto lo studio, la descrizione e la rappresentazione della Terra nella configurazione della sua superficie e nella estensione e distribuzione dei fenomeni fisici, biologici, umani che la interessano e che, interagendo tra loro, ne modificano continuamente l'aspetto. La geografia è molto più ampia della cartografia, cioè lo studio delle carte geografiche, o della topografia, aggiungendo rispetto ad esse l'indagine della dinamica e delle cause della posizione della Terra nello spazio, dei fenomeni che avvengono su di essa e delle sue caratteristiche.
L'ecologia culturale è il filone di ricerca delle scienze etnoantropologiche che investiga le relazioni tra gli aspetti socio-culturali dei gruppi umani e l'ambiente nel quale vivono, in stretto rapporto con altre discipline quali ecologia, geografia umana, biologia, archeologia, economia, demografia. Tale branca disciplinare fu proposta per la prima volta da Julian Steward nel 1955, nel testo Theory of Culture Change; The Methodology of Multilinear Evolution.