Accedi all'area personale per aggiungere e visualizzare i tuoi libri preferiti
Il ruggito del coniglio è una trasmissione radiofonica di Radio 2 e condotta da Antonello Dose e Marco Presta. La prima puntata andò in onda lunedì 2 ottobre 1995. La trasmissione ha fatto registrare un crescente successo di ascolti. Secondo la concessionaria di pubblicità Sipra essa registra 1.718.000 ascoltatori netti per puntata trasmessa con un ascolto di 738.000 per quarto d'ora medio. Attualmente va in onda dal lunedì al venerdì tra le 7:50 e le 10:30, sabato e domenica dalle 10:37 alle 11:30 con la trasmissione "Coniglio Relax". Dalla stagione 2017/2018 va in onda dalle 7:50 alle 10:30. Il canovaccio della trasmissione si basa sulla capacità della coppia di conduttori di interpretare con ironia le principali notizie quotidiane invitando i radioascoltatori ad intervenire in diretta per commentarle, con le proprie esperienze, e preferibilmente in modo faceto. Attualmente collaborano regolarmente alla trasmissione gli attori Paola Minaccioni, Giancarlo Ratti e i musicisti Attilio Di Giovanni e Max Paiella. La sigla è del maestro Joe Cusumano. Fino alla stagione 2009-2010, la trasmissione è stata talvolta realizzata con un folto pubblico presente nello studio U2 di via Asiago in Roma; tali eventi (che avevano cadenza mensile) sono stati denominati: Coniglio & Friends (riecheggiando nel titolo i famosi concerti benefici del tenore Luciano Pavarotti, Pavarotti & Friends). Dalla stagione 2010-2011, due volte la settimana (generalmente il martedì e il giovedì) dallo studio U3 di via Asiago ha luogo il Coniglio da camera, ovvero una diretta con 30 spettatori presenti in studio (al pari della musica da camera, dove il numero di esecutori è ridotto rispetto a un'orchestra). La regia del programma è affidata, fin dal 1995, a Paolo Restuccia; la cura è affidata a Siriana Gioscia, la redazione è composta da Ludovica Rossetti e Angelica de Rossi.
Il jujutsu (柔術 jūjutsu?, spesso anche chiamato jūjitsu) è un'arte marziale giapponese il cui nome deriva da jū (o "jiu" secondo una traslitterazione più antica, che significa flessibile, cedevole, morbido) e jutsu (arte, tecnica, pratica). Talvolta chiamato anche taijutsu (arti del corpo) oppure yawara (kun'yomi di jū), il jujutsu era praticato dai bushi (guerrieri) che se ne servivano per giungere all'annientamento fisico dei propri avversari, provocandone anche la morte, a mani nude o con armi. Il jujutsu è un'arte di difesa personale che basa i suoi principi sulle radici del detto originale giapponese Hey yo shin kore do, ovvero "Il morbido vince il duro". In molte arti marziali, oltre all'equilibrio del corpo, conta molto anche la forza di cui si dispone: nel jujutsu, invece, la forza della quale si necessita proviene proprio dall'avversario; più si cerca di colpire forte, maggiore sarà la forza che si ritorcerà contro. Il principio di base, quindi, sta nell'applicare una determinata tecnica proprio nell'ultimo istante dell'attacco subìto, con morbidezza e cedevolezza, in modo che l'avversario non si accorga di una difesa e trovi, davanti a sé, il vuoto.
La didattica (dal greco διδάσκω, cioè "insegnare"), indica la teoria e la pratica dell'insegnamento. Si può dividere in didattica generale, che riguarda i criteri e le caratteristiche generali della pratica educativa, e in didattica speciale che riguarda invece i singoli insegnamenti o le diverse caratteristiche (età, capacità specifiche, ambiente) dei soggetti dell'apprendimento.
Nell'istruzione, l'apprendimento autentico è un approccio didattico che consente agli studenti di esplorare, discutere e costruire significativamente concetti e relazioni in contesti che coinvolgono problemi e progetti reali che sono pertinenti per l'alunno. Si riferisce ad una "ampia varietà di tecniche didattiche ed educative incentrate sul collegamento di ciò che gli studenti apprendono dalla scuola per questioni, problemi e applicazioni del mondo reale. L'idea fondamentale è che gli studenti hanno un maggiore interesse ad apprendere nuovi concetti e competenze, prepararsi ad avere successo nel college, al lavoro e nell'età adulta se ciò che apprendono rispecchia il contesto della vita reale, li equipaggia con abilità pratiche e utili e affronta argomenti rilevanti e applicabili alla loro vita fuori dalla scuola".