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Con Antico Egitto si intende la civiltà sviluppatasi lungo il fiume Nilo a partire dalle cateratte, a sud e al confine con l’attuale Sudan, alla foce, al delta, nel Mar Mediterraneo, per un’estensione complessiva di circa 1000 km. Benché il territorio fosse molto più vasto, comprendendo gran parte anche del Deserto Libico-Nubiano, gli insediamenti umani, fin dai tempi più remoti, si svilupparono solo nella stretta fascia verdeggiante a ridosso delle rive del fiume larga, in alcuni punti, anche solo poche centinaia di metri. Fin dal 3500 a.C., di pari passo con l'avvento dell'agricoltura, in particolare la coltivazione del grano, dell’orzo e del lino, si ha contezza di insediamenti umani specie lungo le rive del Nilo. Le piene annuali del fiume, infatti, favorivano la coltivazione anche con più raccolti annui grazie ai sedimenti, particolarmente fertili (Limo), che il fiume, nel suo ritirarsi, lasciava sul terreno. Ciò comportò, fin dai tempi più remoti, conseguentemente, la necessità di controllare, incanalare e conservare le acque onde garantire il costante approvvigionamento, vuoi per il sostentamento umano, vuoi per quello del bestiame e delle piantagioni. Non è da escludersi che proprio la complessa necessità di dover far fronte alle esigenze connesse con la gestione dell’agricoltura, e segnatamente, delle acque nilotiche, abbia favorito proprio il formarsi delle prime comunità su territori parziali tuttavia ben differenziati e politicamente e geograficamente individuabili. Tali entità, normalmente individuate con il termine greco di nomi, ben presto si costituirono in due distinte entità geo-politiche più complesse. Tale l’importanza del fiume Nilo, che attraversava tutto il paese, che anche le denominazioni di tali due macro-aree fanno riferimento al fiume: considerando che le sorgenti del Nilo, benché all'epoca non note, dovevano essere a sud, tale sarà l’Alto Egitto, mentre, di converso, l’area del delta, verso il Mediterraneo, sarà indicato come Basso Egitto. Varie culture si susseguirono nella valle nilotica fin dal 3800 a.C. in quello che viene definito Periodo Predinastico. Un’entità embrionale di Stato può riconoscersi, invece, a partire dal 3200-3100 a.C. con la I dinastia e l’unificazione delle due macro-aree che resteranno, tuttavia, sempre distinte tanto che per tutta la storia del Paese i regnanti annovereranno tra i loro titoli quello di Signore delle Due Terre. La storia dell’Antico Egitto copre, complessivamente, circa 4000 anni, dal 3900 a.C. (con il Periodo Predinastico) al 342 a.C. (con il Periodo tardo) e comprende, dal 3200 a.C., trenta dinastie regnanti riconosciute archeo-storicamente. A queste debbono esserne aggiunte altre, dette di comodo, giacché riferite, di fatto, non a governi autoctoni, bensì frutto di invasioni o di raggiungimento del potere da parte di regnanti stranieri. Avremo perciò una XXXI dinastia, costituita da re persiani, una XXXII dinastia macedone, che annovera un solo sovrano, Alessandro Magno, e una XXXIII dinastia, meglio nota come Dinastia tolemaica, nata dallo smembramento dell’impero di Alessandro. Anche molti imperatori romani, occupato l’Egitto, non disdegnarono di assumere il titolo di faraone con titolatura geroglifica.
Tebe (in egizio: W3st, Waset) fu un'antica città egizia, situata presso le attuali città di Karnak e Luxor. I suoi resti sono inseriti tra i Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO dal 1979.
La musica dell'antico Egitto ha origini molto remote, tanto da rendere gli Egizi tra le prime civiltà di cui si hanno testimonianze musicali. Il ruolo della musica, chiamata hy (gioia), era di grande importanza essendo ritenuta di origine divina, infatti essa era legata a Hathor considerata dea della gioia, della danza e della musica. La dea Meret era reputata la personificazione della musica e con la sua gestualità, quasi da direttore d'orchestra, governava l'ordine cosmico e il flusso della musica.Le numerose raffigurazioni a noi giunte che rappresentano musicisti, cantanti e danzatori, testimoniano come la musica assumesse un ruolo di grande rilevanza nella società egizia; inoltre una notevole tradizione letteraria e ritrovamenti di svariati strumenti ne sono una conferma.
Le donne nell'antico Egitto possedevano uno status che contrastava in modo significativo con la condizione della donna in molti paesi moderni, in quanto occupavano e veniva assegnata loro una fetta di potere sociale (e, in certi casi, anche politico) che non è consentito loro avere in un buon numero di società dell'età contemporanea. Anche se gli uomini e le donne in terra d'Egitto avevano poteri tradizionalmente distinti all'interno della società civile, non sussisteva alcuna barriera insormontabile - né di tipo culturale né tanto meno religioso - davanti a coloro che volessero deviare da un tale modello di separazione dei ruoli. La società egizia riconosceva non l'uguaglianza sociale dei sessi (nel senso più moderno del termine, o le pari opportunità), bensì la complementarità essenziale nei compiti a cui erano destinati rispettivamente uomini e donne. I doveri a cui era chiamata la popolazione femminile del paese erano soprattutto rivolti alla buona riuscita della vita nell'ambiente familiare, quindi alla prosperità della famiglia e alla buona salute e crescita e dei figli. Un tale rispetto nei confronti della femminilità è espresso chiaramente nell'antica teologia della religione egizia e dalla sua morale, pur rimanendo alquanto difficoltoso stabilire la portata della sua applicazione effettiva nella realtà della vita quotidiana nell'antico Egitto; è stato in ogni caso molto differente per esempio nella società dell'Antica Atene dove le donne erano legalmente considerate come delle "eterne minorenni" e pertanto prive della maggior parte dei diritti civili.
Canopo (Canopus, Canobus) è il nome greco di un'antica città costiera risalente all'antico Egitto, posta nel delta del Nilo sul ramo più occidentale del fiume che è appunto detto ramo canopico. Il sito si trova presso Abukir, nella periferia della città moderna di Alessandria a circa 25 km dal centro di questa. Canopo fu il principale porto greco in Egitto prima della fondazione di Alessandria. La città era chiamata dagli egizi Pegwti, e faceva parte del settimo distretto del Basso Egitto.
Avaris (nome attuale Tell el-Dab'a, in antico egizio ḥw.t-wˁr.t / Hut-waret) è il sito, sul ramo Pelusio del Delta nilotico, ove sorgeva durante il Secondo Periodo Intermedio la capitale dei sovrani hyksos della XV dinastia. Gli Hyksos, probabilmente di origine semitica, invasero l'Egitto durante la XIIesima dinastia e vi regnarono per più di un secolo dalla loro capitale di Avaris nel delta del Nilo. Si riteneva, fino ai ritrovamenti archeologici che hanno consentito di identificare Avaris con l'odierna Tell el-Dab'a, che la città, alla caduta e cacciata degli Hyksos fosse stata completamente distrutta dagli egiziani, non lasciandone alcuna traccia visibile. In realtà la città sopravvisse durante la XVIII Dinastia, come testimoniano i Palazzi di cui si tratterà in seguito, ed anche successivamente quando il suo porto, Peru-Nefer divenne uno dei principali approdi del mediterraneo come porta di accesso, specie mercantile, all'Egitto. Studi e scavi susseguitisi nel tempo, e segnatamente quelli dell'Istituto Archeologico Austriaco del Cairo, hanno ormai definitivamente appurato che l'antica Avaris si identifica nell'odierna Tell el-Dab'a così da poter tracciare una sorta di equazione che vuole Hwt-Waret = Avaris = Peru-Nefer = Pi-Ramses = Tell el-Dab'a. Scavi archeologici effettuati nella seconda metà del XX secolo hanno messo in luce come la città hyksos fosse stata costruita su un insediamento del Medio Regno. Gli scavi hanno restituito una statua di Meritra, ultimo sovrano della XII dinastia ed una di Hetepibra della XIII dinastia. Gli scavi hanno rivelato come la città degli hyksos fosse, già in origine, una vera e propria fortezza con mura spesse otto metri. La vita della città perciò al contrario di quanto precedentemente ipotizzato, proseguì costantemente dopo la cacciata degli Hyksos anche durante il Nuovo Regno e sotto la dinastia ramesside (XX dinastia) con la costruzione di un tempio dedicato al dio Seth. Caduta in seguito nel totale abbandono la città fu ricoperta dal fango delle piene del Nilo al punto che ne fu dimenticata anche la posizione esatta fino alle scoperte del 1885 d.C. ed alle identificazioni del '900 e poi degli anni 2000.