Accedi all'area personale per aggiungere e visualizzare i tuoi libri preferiti
Il terremoto dell'Aquila del 1703, conosciuto popolarmente come il Grande Terremoto, è stato un insieme di eventi sismici verificatisi nel 1703 nell'alta valle dell'Aterno e nell'intera parte settentrionale dell'Abruzzo Ulteriore.La prima grande scossa si verificò il 14 gennaio ed ebbe una magnitudo momento di 6.8 con una devastazione pari all'XI grado della scala Mercalli che colpì principalmente Cascia, Leonessa, Montereale e Norcia. Un secondo catastrofico evento si verificò il 2 febbraio, giorno della Candelora, e si stima che abbia avuto una magnitudo momento di 6.7 causando devastazioni del X grado della scala Mercalli ed oltre 6 000 vittime; L'Aquila venne praticamente rasa al suolo, con danni gravissimi per ciò che riguarda il suo patrimonio artistico e architettonico. Si tratta della più intensa tra le sequenze sismiche note agli storici ad aver interessato l'area aquilana dell'Appennino centrale, nonché uno dei più grandi disastri sismici della storia italiana per estensione geografica ed entità delle distribuzioni. Nel complesso, l'intera crisi sismica fece registrare circa 9 700 vittime.
Il tempietto di Sant'Emidio alle Grotte è classificato come uno dei monumenti più importanti della città di Ascoli Piceno e rappresenta un pregevole prototipo di arte religiosa barocca delle Marche. Eretto in onore del patrono si definisce "alle grotte" perché il suo ambiente interno è costituito da grotte e nicchie naturali. Questo tempietto è uno dei siti appartenenti all'"itinerario emidiano" della città, un percorso che congiunge tutti i siti legati alla tradizione, ai miracoli, alla vita ed al martirio del santo.
Il Santo Sepolcro è, secondo la tradizione cristiana, la tomba dove furono depositate le spoglie mortali di Gesù Cristo dopo la crocifissione. Oggi il luogo è inglobato nella Basilica del Santo Sepolcro, a Gerusalemme.
San Cristanziano (Ascoli, 280 – Ascoli, 13 maggio 310) è stato un diacono e martire cristiano romano vissuto nella tarda antichità, tra il III e il IV secolo d.C. Egli è venerato come santo dalla chiesa cattolica, che gli attribuisce la protezione dei fedeli dalle tempeste e dalla grandine.
Francesco del Cera detto Francesco del Borgo (Sansepolcro, intorno al 1415 – 1468) è stato un architetto italiano.
La chiesa di Santa Maria Nuova è un luogo di culto cattolico che si trova a Cortona, in provincia di Arezzo e diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro.
La basilica del Santo Sepolcro (in ebraico כנסיית הקבר - Cnesiat HaChever, ovvero Chiesa della Tomba; in arabo: كنيسة القيامة, Kanīsat al-Qiyāma, ossia Chiesa della Resurrezione), chiamata anche la chiesa della Resurrezione (Ναός της Αναστάσεως, Naòs tis Anastàseos in greco e Սուրբ Հարության տաճար, Surp Harut'yan tachar in armeno dai cristiani ortodossi), si tratta di una delle più importanti chiese cristiane di tutto il mondo essendo costruita sul luogo che la tradizione indica come quello della crocifissione, unzione, sepoltura e resurrezione di Gesù. Secondo la tradizione ortodossa, ogni anno, a mezzogiorno, durante la celebrazione del Sabato Santo della Pasqua ortodossa, vi si ripete il «miracolo del Fuoco Santo». Situata a Gerusalemme, è ricompresa all'interno delle mura della Città Vecchia, al termine della Via Dolorosa, e ingloba sia quella che è ritenuta la «collina del Golgota», luogo della crocifissione, sia il sepolcro scavato nella roccia, dove il Nuovo Testamento riferisce che Gesù fu sepolto. Oggi è la sede del Patriarcato greco-ortodosso di Gerusalemme, il quale, al centro della chiesa, vi ha il proprio Katholikon, ossia la propria cattedrale, e la propria cattedra. La chiesa del Santo Sepolcro è una delle mete principali e irrinunciabili dei pellegrini che visitano la Terra Santa, insieme con la Basilica dell'Annunciazione di Nazareth e la Basilica della Natività di Betlemme. Ma, a differenza di queste ultime, il Santo Sepolcro è l'unico luogo della cui esistenza si possiedono prove archeologiche risalenti ad appena un centinaio d'anni dopo la morte di Gesù. Formalmente è anche la sede del Patriarcato di Gerusalemme dei Latini; tuttavia il Patriarca cattolico latino non ha la libertà di celebrare se non negli spazi e nei tempi assegnati nel 1852 dallo Statu Quo alla Custodia di Terra Santa e secondo gli accordi con la stessa comunità monastica. Il Patriarca latino quindi risiede effettivamente in una sede presso la concattedrale del Santissimo Nome di Gesù, chiesa principale della diocesi e chiesa madre, dove egli ha la propria cattedra e celebra normalmente.
Ascoli Piceno (/ˈaskoli piˈʧɛno/ ; Ašculë in dialetto ascolano) è un comune italiano di 47 129 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia nelle Marche. Il centro storico è costruito quasi interamente in travertino e in esso si trova la rinascimentale piazza del Popolo. Sede vescovile, conserva diverse torri gentilizie e campanarie e per questo è chiamata la Città delle cento torri. È l'unica città della regione ad avere due teatri storici, il Ventidio Basso e il Filarmonici. La città è anche conosciuta per l'oliva ascolana, specialità gastronomica nata ad Ascoli Piceno e diffusa in tutto il territorio italiano e al di fuori dei confini nazionali.