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Con la VI edizione del 1951, la Quadriennale nazionale d'arte di Roma tornò alla sua sede storica, il Palazzo delle Esposizioni in via Nazionale a Roma, dopo che, nel 1948, si era spostata alla Galleria nazionale d'arte moderna e contemporanea a Valle Giulia. L'esposizione si aprì il 18 dicembre del 1951 e durò fino all'aprile 1952.
La definizione Sei di Torino identifica un gruppo di sei artisti formatisi a Torino, alla scuola privata di pittura di Felice Casorati (1883-1963), e che per il breve periodo, tra il 1928 e il 1931, seguirono un percorso artistico comune. Fino al 1935 Levi, Menzio e Paulucci esposero insieme.
Nel 1948 anche la Quadriennale di Roma risente del dibattito su “continuità o rottura” con la cultura del ventennio fascista, all'epoca molto sentito. A segnare il distacco la stessa denominazione viene mutata in “Rassegna nazionale delle arti figurative” (sebbene dalla successiva edizione del 1951 la rassegna riprenderà il nome originario). Si chiude "l'era" della gestione di Cipriano Efisio Oppo (che, per la prima volta, si ritiene libero di partecipare come artista all'esposizione) e la Quadriennale viene affidata a un commissario, lo scultore Francesco Coccia, che ne diventa anche segretario generale. Non sono previsti premi per gli espositori, e di conseguenza viene eliminata anche la giuria; la stessa sede espositiva è spostata, per motivi logistici, alla Galleria nazionale d'arte moderna a Valle Giulia. La continuità è però nella formula che vede la Quadriennale romana come una ricognizione a tutto tondo delle arti figurative in Italia. Gli artisti presenti sono circa ottocento, le opere millecinquecento. L'esposizione si apre il 31 marzo del 1948 e si chiude nel maggio 1948, con una scarsa presenza di pubblico. Vi partecipano i Neocubisti e gli astrattisti del Gruppo Forma.
Gino Levi-Montalcini, all'anagrafe Luigi Levi-Montalcini (Milano, 21 aprile 1902 – Torino, 29 novembre 1974), è stato un architetto e disegnatore italiano.
Felice Casorati (Novara, 4 dicembre 1883 Torino, 1 marzo 1963) stato un pittore, incisore e designer italiano.
Enzo Faraoni (Santo Stefano di Magra, 29 dicembre 1920 – Firenze Impruneta, 9 ottobre 2017) è stato un pittore italiano.
Carlo Levi (Torino, 29 novembre 1902 – Roma, 4 gennaio 1975) è stato uno scrittore, pittore, politico e antifascista italiano, tra i più significativi narratori del Novecento con il romanzo Cristo si è fermato a Eboli.
Armando Giuffredi (Montecchio Emilia, 14 novembre 1909 – Montecchio Emilia, 1986) è stato uno scultore e medaglista italiano. Di umili origini, Armando Giuffredi nacque a Montecchio Emilia nel 1909, il padre, Zeffirino, era un minatore emigrato in Francia per lavorare nella cava di gesso della Balineu Parigina a Clicy sua Bois. Precoce allievo di una bottega artigiana di intaglio e falegnameria, a sedici anni frequentò a Reggio Emilia la Scuola per operai retta dal pittore Gaetano Chierici seguendo i corsi di modellato tenuti da Riccardo Secchi, valente artista allora a capo di una nota bottega di scultura in marmo. Grazie alle proprie abilità Armando emerse come uno degli allievi più brillanti della Scuola che aveva un'impostazione simile a quella delle Accademie di Belle Arti. Nel 1933 aprì una propria bottega di scultura a Reggio Emilia e vi rimase sino al 1935, anno in cui vinse una borsa di studio per frequentare la Scuola dell'Arte della Medaglia presso la Zecca di Stato a Roma. Dal 1935 al 1938 Giuffredi frequenta il prestigioso istituto romanano con l'intento di affinare ulteriormente le proprie abilità tecniche ma soprattutto con la precisa volontà di formarsi una cultura. Partecipa attivamente agli incontri della Società Dante Alighieri per studiare l'opera del poeta ed ha la possibilità di entrare in contatto con diverse personalità quali Giuseppe Ungaretti, Vincenzo Cardarelli e Sandro Penna. A Roma conosce molti artisti della sua generazione, i pittori Franco Gentilini, Giovanni Omiccioli, Renato Guttuso, Mario Mafai e gli scultori Marino Mazzacurati, Pericle Fazzini, Mirko Basaldella e Giuseppe Macrì. Con il conterraneo Marino Mazzacurati dividerà per un certo periodo lo studio aiutandolo nella traduzione delle sue opere in diversi materiali; collabora anche con Fazzini instaurando una particolare sintonia grazie alla comune passione per l'intaglio del legno. Terminati gli studi decise di rimanere a Roma dove adibì a studio una casetta al numero 20 di via del Mecenate. Nel 1938 si fece notare alla "Prima Mostra Nazionale della Medaglia e disegni di Enrico Sacchetti" alla Galleria di Roma e nello stesso anno partecipa alla XXI Biennale di Venezia concorrendo nella allora nuova sezione della medaglia fortemente voluta dall'allora segretario Antonio Mariani. Nel 1940 partecipa alla XXII edizione della Biennale con l'altorilievo "La famiglia". Nello stesso anno riceve la commissione per l’esecuzione di due fontane marmoree da collocare nei giardini del Foro Italico di Roma. Giuffredi elabora due gruppi di animali: nel primo tre pellicani, nel secondo quattro cigni. Solo quello dei Pellicani verrà eseguito in marmo e collocato. Durante la realizzazione di quest'opera, a Carrara, Armando ebbe l'occasione di conoscere Arturo Martini. In quegli anni Armando era diventato assistente dello scultore Quirino Ruggeri allora insegnate presso il Liceo Artistico di Roma; in quel luogo si trovava quando un gruppo di miliziani si presentò, il 10 giugno 1940, per radunare tutti in Piazza Venezia ad assistere al discorso del Duce che annunciava l'entrata in guerra dell'Italia. Giuffredi, che aveva precedentemente prestato servizio militare in Sardegna, fu richiamato nell'esercito e mandato in Friuli dove visse il dramma dell'8 settembre riuscendo fortunatamente a scampare all'esercito tedesco. Rientrato a Roma dopo la Liberazione trova lo studio devastato e, complici le precarie condizioni di salute dei genitori, decide di tornare a Montecchio Emilia dove si costruisce un laboratorio a fianco alla casa paterna e dove intraprende la carriera di insegnante presso la Scuola d'Arte Gaetano Chierici di Reggio Emilia dove tenne la cattedra di Disegno professionale e Arte dei metalli. Nel 1950 si sposa con Luisa Iemmi dalla quale ebbe tre figli, Lea nata nel 1951 e morta dopo pochi giorni, Augusto nel 1952 e Maurizio nel 1959. In quegli anni e in quelli a seguire, Giuffredi continuò a portare avanti la propria attività di scultore realizzando ritratti e commissioni. La sua casa era frequentata da personaggi di ogni estrazione sociale, dai più umili fino a fini intellettuali quali Luigi Magnani per il quale Armando eseguì due ritratti delle sorelle morte oggi conservati nella villa di Mamiano. Non mancarono di frequentare casa Giuffredi artisti dell'epoca quali Antonio Ligabue, Vivaldo Poli e William Catellani. Armando Giuffredi nel corso della propria attività artistica ha usato vari materiali: dal bronzo al legno, talora delicatamente dipinto; dal gesso alla terracotta al cemento; non mancano esempi di sbalzo su metalli (argento, rame, ottone). Tra i soggetti affrontati prevalgono i ritratti ma non mancano le immagini sacre e gli animali. Notevole la produzione di medaglie celebrative di personaggi illustri
Aldo Borgonzoni (Medicina, 12 giugno 1913 – Bologna, 17 febbraio 2004) è stato un pittore italiano, tra i più significativi dell'arte iconica italiana.