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Esecuzioni nelle rovine del ghetto di Varsavia

Le esecuzioni nelle rovine del ghetto di Varsavia furono le esecuzioni di massa di prigionieri politici polacchi e persone di nazionalità ebraica svolte segretamente dagli occupanti tedeschi nelle rovine del ghetto di Varsavia nel 1943-1944. Le esecuzioni nella "zona residenziale ebraica di Varsavia" iniziarono già nell'estate del 1942 con fucilazioni da parte dei nazisti verso i prigionieri deportati fuori dai confini del ghetto. Tuttavia, gli stermini di massa iniziarono a partire dalla metà maggio del 1943 - cioè dopo la soppressione della rivolta del ghetto di Varsavia e dall'inizio della demolizione del distretto (svolta sistematicamente). L’operazione di sterminio nelle rovine del ghetto continuò ininterrottamente fino allo scoppio della rivolta di Varsavia nell'agosto del 1944. In totale, le SS e gli agenti della polizia tedesca uccisero diverse migliaia di persone - ostaggi polacchi principalmente i prigionieri di Pawiak e residenti ordinari detenuti durante i rastrellamenti di massa, insieme agli ebrei catturati nella parte “ariana” del ghetto.

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