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Questa voce tratta delle Esposizioni universali che si sono tenute a Parigi e che hanno in parte modellato la capitale francese che conosciamo nel XX secolo.
Esposizione Universale il nome generico che indica le grandi esposizioni tenutesi fin dalla met del XIX secolo, oltre alle maggiori organizzate sotto la supervisione del Bureau International des Expositions (BIE).
L'Esposizione di Parigi del 1900 (ufficialmente (FR) L'Exposition de Paris 1900) si tenne a Parigi dal 14 aprile al 10 novembre e superò la quota di 50 milioni di visitatori (solo quella di Osaka del 1970 e quella di Shangai del 2010 fecero altrettanto).
L'Esposizione universale di Parigi del 1867 (ufficialmente (FR) Exposition universelle de Paris 1867), è la seconda manifestazione di questo genere organizzata nella capitale francese.
L'Esposizione universale dei prodotti dell'agricoltura, dell'industria e delle belle arti del 1855 (ufficialmente Exposition universelle des produits de l'agriculture, de l'industrie et des beaux-arts) è stata una mostra internazionale tenutasi nella città di Parigi, la seconda esposizione universale dopo quella di Londra. Si aprì al pubblico il 15 maggio del 1855 e fu chiusa il 15 novembre dello stesso anno.
Sebbene la coltivazione delle piante per l'alimentazione umana e per gli animali risalga all'epoca preistorica e una prima idea di giardino possa farsi risalire ad un grafogramma sumero del 3000 a.C., raffigurante un triangolo con al centro disegnato un albero, le prime testimonianze dell'esistenza di giardini ornamentali realmente compiuti sono da considerarsi le pitture murali egiziane del 1500 a.C.. I giardini più rinomati del mondo occidentale antico furono i giardini di Tolomeo ad Alessandria d'Egitto e grande influenza ebbe la tradizione di giardinaggio importata a Roma da Lucullo. Le pitture murali di Pompei, insieme ai resti archeologici, sono testimonianze degli sviluppi elaborati che portarono anche alla costruzione di enormi giardini grazie alla grande ricchezza dei romani. I resti di alcuni di questi grandi giardini sono ancora oggi visibili, come ad esempio presso Villa Adriana a Tivoli. Purtroppo durante il XVI e il XVII secolo le antiche ville romane furono letteralmente spogliate dei loro marmi e delle loro statue, che furono portate in altri giardini patrizi, cardinalizi o papali. Da qui il detto "Ciò che non fecero i barbari, lo fecero i Barberini". Bisanzio e la Spagna moresca mantennero vive le tradizioni dopo il VI secolo. Nel frattempo una tradizione di giardinaggio si era autonomamente sviluppata in Cina, e poi in seguito da qui in Giappone, dove si tradusse nella creazione di giardini aristocratici che riproducevano paesaggi in miniatura centrati attorno a laghetti oppure dei severi giardini zen presso i templi. In Europa, l'arte del giardino rinacque durante il XIII secolo in Languedoc e nell'Île-de-France, e poi nei giardini delle ville italiane nel primo Rinascimento. I parterre francesi, la cui tradizione risale alla fine del XVI secolo ebbe il suo massimo fulgore nelle interpretazione che ne diede André Le Nôtre nella progettazione dei principali giardini nobiliari di Francia (si veda a tal proposito il delizioso film "Le regole del caos" di Alan Rickman, del 2014). Nel XVIII secolo il giardino di paesaggio inglese aprì nuove prospettive. Il XIX secolo vide il fiorire del revival dei giardini storici e la nascita dei giardini romantici di cui una delle espressioni più note è quella dei cottage garden inglesi. Dal XX secolo l'architettura dei giardini si evolvette integrandosi e sovrapponendosi con le nuove discipline dell'urbanistica, con il design, con l'arte delle installazioni, delle performance e della Land Art.
La Grande esposizione delle opere dell'industria di tutte le Nazioni (ufficialmente in inglese Great Exhibition of the Works of Industry of all Nations), o Grande esposizione universale di Londra, ricordata in inglese semplicemente come Great Exhibition è considerata la prima esposizione universale ed ebbe luogo ad Hyde Park dal 1º maggio all'15 ottobre 1851. Ad essa seguì la lunga serie di esposizioni universali di cultura e industria, dall'Ottocento ad oggi. L'esposizione universale di Londra fu promossa dal principe Alberto, Henry Cole, Francis Fuller, Charles Dilke e da altri membri della Royal Society of Arts come celebrazione delle moderne tecniche industriali. Per l'occasione venne costruito il celebre Crystal Palace ("Palazzo di cristallo"), un enorme edificio in ferro e vetro.
L’Esposizione Nazionale di Milano del 1881, o anche Esposizione industriale italiana, fu la prima grande esposizione industriale che si potesse realmente definire nazionale e che seguì quella di portata molto più ridotta che si era svolta a Firenze nel 1861, anno della nascita del nuovo Regno d'Italia unitario.L'Esposizione si tenne dal 6 maggio al 1º novembre 1881 in un'area oggi occupata dai giardini pubblici di Porta Venezia e nei locali della Villa Reale. Con 7 150 espositori, di cui 314 dalla Sicilia, l'Esposizione assunse per la prima volta carattere effettivamente nazionale. Ebbe oltre un milione e mezzo di visitatori e consacrò definitivamente Milano come capitale dell'industria italiana.All’Esposizione industriale vera e propria si aggiunsero cinque Mostre addizionali, fra le quali una Esposizione di Belle Arti ospitata presso il Palazzo del Collegio Elvetico, oggi Palazzo del Senato, e il cui presidente onorario fu lo storico Cesare Cantù (1804-1895).
L'Esposizione Internazionale d'Arte, o semplicemente Biennale d'arte di Venezia una tra le pi importanti e prestigiose manifestazioni internazionale d'arte contemporanea al mondo, organizzata ogni due anni dalla Fondazione Biennale di Venezia.