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Estrema sinistra in Italia

L'estrema sinistra in Italia, che prese in vari periodi anche il nome di sinistra rivoluzionaria o sinistra extraparlamentare o nuova sinistra, si presentò a partire dagli anni '60 del XX secolo in forma di numerosi gruppi politici che si distinuguevano dalla sinistra riformista (Partito Comunista, Partito Socialista e Partito Socialista Democratico) ritenendo che abbiano abbandonato le istanze rivoluzionarie presenti nel movimento dei lavoratori. Il termine "extraparlamentare" fu molto usato negli anni del Sessantotto in quanto le organizzazioni dell'estrema sinistra non erano presenti in parlamento e rifiutavano la democrazia parlamentare, considerato obsoleto e inefficace per risolvere i problemi della società moderna nonché strumento della borghesia per esautorare le masse dall'iniziativa politica; ma successivamente alcune di esse, senza mutare tale giudizio, parteciparono alle elezioni politiche e amministrative per utilizzare quegli spazi come tribuna per farsi conoscere ed esporre le proprie posizioni.

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