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Storia delle letterature di tutto il mondo è stata una collana editoriale di storia della letteratura della casa editrice Nuova Accademia di Milano diretta da Antonio Viscardi e facente parte del Thesaurus Litterarum fondato da Vincenzo Errante. I volumi sono stati pubblicati in più edizioni tra la fine degli anni 1950 e l'inizio degli anni 1980 dalla casa editrice Nuova Accademia che, nata nel 1959 a Milano, fu rilevata e trasformata nel 1966 da Biagio Melloni, il primo imprenditore italiano a entrare nel mercato dei libri remainders, in Edizioni Accademia. Alla fine degli anni 1960 la collana editoriale viene riedita in modo congiunto dalle case editrici Sansoni ed Edizioni Accademia come Le letterature del mondo, diretta sempre da Antonio Viscardi ma in cooperazione con Riccardo Bacchelli e Giovanni Macchia; questa riedizione si compone di cinquanta volumi molti dei quali ristampe della collana precedente e quasi sempre con aggiornamenti e aggiunte di saggi. I volumi di entrambe le edizioni sono oggi considerati rari in quanto non più ristampati.
La storia della letteratura italiana ha inizio nel XII secolo, quando nelle diverse regioni della penisola italiana si iniziò a scrivere in italiano con finalità letterarie. Il Ritmo laurenziano è la prima testimonianza di una letteratura in lingua italiana. Gli storici della letteratura individuano l'inizio della tradizione letteraria in lingua italiana nella prima metà del XIII secolo con la scuola siciliana di Federico II di Svevia, Re di Sicilia e Imperatore del Sacro Romano Impero, anche se il primo documento letterario di cui sia noto l'autore è considerato il Cantico delle creature di Francesco d'Assisi. In Sicilia, a partire dal terzo decennio del XIII secolo, sotto il patrocinio di Federico II si era venuto a formare un ambiente di intensa attività culturale. Queste condizioni crearono i presupposti per il primo tentativo organizzato di una produzione poetica in volgare romanzo, il siciliano, che va sotto il nome di "scuola siciliana" (così definita da Dante nel suo “De vulgari Eloquentia”). Tale produzione uscì poi dai confini siciliani per giungere ai comuni toscani e a Bologna e qui i componimenti presero ad essere tradotti e la diffusione del messaggio poetico divenne per molto tempo il dovere di una sempre più nota autorità comunale. Quando la Sicilia passò il testimone ai poeti toscani, coloro che scrivevano d'amore vi associarono, seppure in maniera fresca e nuova, i contenuti filosofici e retorici assimilati nelle prime grandi università, prima di tutto quella di Bologna. I primi poeti italiani provenivano dunque da un alto livello sociale e furono soprattutto notai e dottori in legge che arricchirono il nuovo volgare dell'eleganza del periodare latino che conoscevano molto bene attraverso lo studio di grandi poeti latini come Ovidio, Virgilio, Lucano. Ciò che infatti ci permette di parlare di una letteratura italiana è la lingua, e la consapevolezza nella popolazione italiana di parlare una lingua, che pur nata verso il X secolo si emancipa completamente dalla promiscuità col latino solo nel XIII secolo.
Riccardo Picchio (Alessandria, 7 settembre 1923 – New Haven, 13 agosto 2011) è stato uno slavista italiano.
Giovanni Maver (Isola di Curzola, 18 febbraio 1891 – Roma, 12 luglio 1970) è stato uno slavista e accademico italiano.
Eridano Bazzarelli (Milano, 10 dicembre 1921 – Toscana, 8 aprile 2013) è stato un traduttore, slavista e accademico italiano.
Enrico Damiani (Roma, 28 aprile 1892 – Roma, 10 dicembre 1953) è stato uno slavista e traduttore italiano.