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Eulalia di Borbone-Spagna (Madrid, 12 febbraio 1864 – Irun, 8 marzo 1958) fu una principessa spagnola, ultima figlia di Isabella II di Spagna e di suo marito Francesco d'Assisi di Borbone-Spagna. Battezzata il 14 febbraio 1864 con i nomi di Maria Eulalia Francisca de Asis Margarita Roberta Isabel Francisca de Paula Cristina Maria de la Piedad, ebbe come padrino il duca Roberto I di Parma e per madrina la sorella di questi, la principessa Margherita di Borbone-Parma. Nel 1868 la famiglia reale dovette lasciare la Spagna per la rivoluzione, trasferendosi così a Parigi; pochi anni dopo, a Roma, ricevette la Prima Comunione direttamente da Papa Pio IX. Nel 1874 suo fratello, il re Alfonso XII di Spagna, tornò al potere, al posto della loro madre abdicataria, la regina Isabella II, e tre anni dopo Eulalia tornò in Spagna, vivendo dapprima all'Escorial con la madre, poi nell'Alcázar di Siviglia e infine a Madrid.
Santa Eulalia di Barcellona, (Aulaire, Aulazia, Olalla, Eulària) (Barcellona, 290 – Barcellona, 12 febbraio 303), è stata una fanciulla che subì il martirio a tredici anni sotto Diocleziano, venerata come santa e patrona di Barcellona. A tutt'oggi vi sono delle discussioni in merito alla possibilità che si tratti della stessa santa conosciuta come Eulalia di Mérida, la cui storia è simile.
Eulalia Torricelli è una canzone del 1946, composta da Gino Redi e Dino Olivieri su testo di Nisa, e interpretata per la prima volta da Gigi Beccaria (Cetra, DC 4573, con lato B Teresin Teresin Teresin). In seguito è stata incisa da numerosi altri cantanti, tra cui Natalino Otto (1946, Fonit 12446, lato B Smarrito cuore), Enrico Gentile, il Quartetto Cetra (1947), The Meteors (1962, Alfa Record NP 340, lato B Movimento twis), Gabriella Ferri (1972) e Claudio Villa (1974). La canzone fu popolarissima, e per quanto il nome "Eulalia Torricelli" possa oggi apparire desueto, all'epoca furono trovate due persone residenti in Romagna con tale nome, e anche persone col nome del fidanzato di Eulalia, "Giosuè De Rossi", per cui gli autori misero all'inizio della canzone una sorta di "disclaimer" su come si trattasse di un testo d'invenzione, scusandosi per eventuali omonimie.