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Eyalet d'Egitto

L'Eyalet d'Egitto (in arabo: إيالة مصر‎) è stato una provincia dell'Impero ottomano, nell'area dell'Egitto. L'Egitto venne conquistato dall'Impero ottomano nel 1517, a seguito della Guerra ottomano-mamelucca del 1516-17 e la perdita della Siria da parte dei turchi nel 1516. L'Egitto venne amministrato come un eyalet dell'Impero ottomano (in turco:Mısır Eyaleti) dal 1517 sino al 1867, con un'interruzione durante l'occupazione francese, tra il 1798 ed il 1801. L'Egitto fu da sempre una provincia difficilmente amministrabile da parte dei sultani ottomani, soprattutto a causa della continua e potente influenza dei Mamelucchi, la casta militare egiziana che per secoli aveva dominato l'area, malgrado Selim I l'avesse sconfitta, e che fu lasciata spesso a gestire la cosa pubblica, in condizione di vassalla. Per questo l'Egitto rimase de facto sempre semi-autonomo sotto i Mamelucchi sino all'invasione nel 1798 delle truppe francesi dell'allora console Napoleone Bonaparte. Dopo che i Francesi lasciarono il Paese, il potere fu assunto nel 1805 da Muhammad ʿAli Pascià, un comandante militare albanese al servizio delle forze militari ottomane in Egitto, che riuscì a disfarsi violentemente dell'ingombrante e inefficiente presenza neo-mamelucca. L'Egitto sotto la dinastia di Muhammad Ali rimase nominalmente una provincia dell'Impero ottomano. Esso ottenne lo status di stato vassallo autonomo, detto Chedivato, nel 1867.

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