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Il farmacista è il professionista sanitario specialista del farmaco e di tutti i prodotti per la salute e il benessere, che si occupa della preparazione, fabbricazione e del controllo dei medicinali, nonché della corretta dispensazione, della giusta posologia, aderenza alla terapia ed effetti collaterali dei farmaci (compresi presidi medico-chirurgici ed alimenti destinati a fini medici speciali). Specifiche competenze in Farmacologia pura e applicata, farmaceutica pura e applicata, tossicologia e analisi chimiche, fisiche, biologiche, microbiologiche e tecnologiche su tutti i prodotti per la salute in qualunque matrice anche ambientale. Disponendo di una specifica competenza scientifica, è autorizzato a consigliare in materia di farmaci ed a svolgere funzioni epidemiologiche, preventive e di educazione sanitaria presso la popolazione. Il farmacista esercita la professione in laboratori di ricerca, controllo e analisi, patologia clinica e biochimica clinica, farmacologia e tossicologia, igiene e salute pubblica, farmacia comunitaria, parafarmacia, farmacia ospedaliera, industria farmaceutica, cosmetica, nutraceutica, alimentare ed è protagonista in tutti i settori che prevedono la presenza del farmaco e dei prodotti per la salute (cosmetici, dietetici e nutrizionali, erboristici, diagnostici e chimico-clinici, presidi medico-chirurgici, articoli sanitari, ecc.) e relativi settori.
La farmacopea europea (PhEur) è il codice farmaceutico che armonizza i testi delle principali farmacopee ufficiali degli stati europei e individua norme comuni riconosciute sulla qualità delle medicine; ha lo scopo di assicurare parametri di qualità omologhi per le medicine a livello europeo. Gli stati europei che partecipano alla Convenzione sull'Elaborazione di una Farmacopea Europea si impegnano ad adottare questa farmacopea comune accanto alla propria farmacopea nazionale: ogni stato può scegliere se riportare o meno, nella propria farmacopea, le monografie della farmacopea europea. Alcuni paesi dell'Unione Europea, e tra questi l'Italia, utilizzano accanto alla propria farmacopea, la farmacopea europea, come farmacopea nazionale. Nelle etichette dei farmaci la sigla PE accanto al nome delle sostanze indica che le sostanze utilizzate rispondono alle specifiche di qualità richieste dalla farmacopea europea. La redazione della farmacopea europea è affidata alla "Commissione della Farmacopea Europea", che si occupa di elaborare i testi, di approvarli e di pubblicarli e revisionarli, mentre il "comitato di salute pubblica" esercita attività di controllo. A partire dalla prima edizione nel 1969, la farmacopea europea viene pubblicata ogni tre anni, con supplementi ogni quattro mesi, ed esiste nelle edizioni in francese e in inglese. L'edizione attuale è la decima, in vigore dal 1º gennaio del 2020. È articolata in due volumi: il primo riporta una parte generale, che comprende una prefazione, un'introduzione l'elenco dei membri della commissione e i capitoli generali, e le monografie generali. Il secondo volume riporta le monografie specifiche delle sostanze (prodotti chimici, organici, di sintesi o estrattivi, inorganici, vegetali, biotecnologici. Per ciascun prodotto vengono descritti i caratteri chimico-fisici, i caratteri chimici, le reazioni di identificazione, i saggi cui ciascun prodotto deve rispondere, il metodo di determinazione quantitativa e in qualche caso anche le modalità di conservazione. Oltre ai principi attivi, in questa parte sono riportati anche i composti utilizzati come eccipienti o anche i prodotti utilizzati come materie prime per i contenitori o prodotti che comunque entrano a far parte di un medicamento. Non è prevista alcuna indicazione relativamente all'attività terapeutica o alla tossicità, o ancora al dosaggio, in quanto la farmacopea corrisponde ad un codice di qualità.
La farmacologia (dal greco antico: φάρμακον, phármakon, «rimedio» e λόγος, lógos, «discorso») è una branca della biologia che studia l'interazione delle sostanze chimiche con gli organismi viventi. Qualsiasi sostanza ad attività biologica, sia essa dotata di proprietà terapeutiche e non, che abbia la capacità di modulare funzioni fisiologiche preesistenti, alterando lo stato funzionale del sito d'azione su cui agisce, viene definito farmaco.
Un farmaco, in farmacologia, è un prodotto, realizzato con molecole, imprescindibilmente conformi alle EUGMP, classificate quali API (active pharmaceutical ingredient), esogene, organiche o inorganiche, naturali o sintetiche, capaci di indurre modificazioni funzionali in un organismo vivente, positivamente o negativamente, attraverso un'azione fisica, chimica o fisico-chimica. La parola farmaco deriva dal greco φαρμακον, pharmakon, che vuol dire "rimedio, medicina", ma anche "veleno". È un termine dal significato più ampio di medicamento, che indica i prodotti usati a scopo terapeutico per curare le varie patologie mediche. Il Farmacista e il Farmacologo (lo specialista in Farmacologia) sono le figure professionali competenti per l'impiego degli API (active pharmaceutical ingredient) conformi alle EUGMP nella realizzazione dei farmaci.
La tintura madre (TM) è una preparazione liquida, ottenuta estraendo la droga fresca tramite percolazione o macerazione con un opportuno solvente. Il solvente più utilizzato nelle tinture madri è una soluzione idroalcolica (acqua + alcool) con una gradazione variabile (il più delle volte compresa fra i 60° e gli 80°) in funzione della solubilità degli attivi da estrarre.
Il servizio sanitario nazionale (SSN), nell'ordinamento giuridico italiano, identifica il complesso delle funzioni, delle attività e dei servizi assistenziali gestiti ed erogati dalle Regioni italiane.
Lodovico Settala (Milano, 27 febbraio 1550 – Milano, 12 settembre 1633) è stato un medico, traduttore e accademico italiano.
Caterina Sforza (Milano, 1463 circa – Firenze, 28 maggio 1509) fu signora di Imola e contessa di Forlì, prima con il marito Girolamo Riario, poi come reggente per il figlio primogenito Ottaviano Riario. Figlia illegittima (poi legittimata) del duca Galeazzo Maria Sforza e dell'amante Lucrezia Landriani, Caterina crebbe nella raffinata corte di Milano. Si distinse fin da giovane per le azioni coraggiose e temerarie che mise in atto per salvaguardare da chiunque i propri titoli e onori, così come i propri possedimenti, quando i suoi Stati vennero coinvolti negli antagonismi politici. Nella vita privata si dedicò a svariate attività, fra le quali primeggiarono gli esperimenti di alchimia e la passione per la caccia e la danza. Negli affetti familiari fu un'attenta e amorevole educatrice per i suoi numerosi figli, dei quali solo l'ultimo, il famoso capitano di ventura Giovanni delle Bande Nere (nato Ludovico de' Medici), ereditò dalla madre la forte personalità. Fu piegata, dopo un'eroica resistenza, dalla furia conquistatrice di Cesare Borgia. Imprigionata a Roma, dopo aver riacquistato la libertà, condusse una vita ritirata a Firenze. Negli ultimi anni della sua vita confidò a un frate: «Se io potessi scrivere tutto, farei stupire il mondo».