Fattore terzo uomo
Il fattore terzo uomo o sindrome del terzo uomo (o indicativamente all'ambito scientifico fenomeno switch) si riferisce a un particolare fenomeno psicologico nel quale, in caso di condizioni di estrema resistenza al limite della morte, il cervello pu inviare segnali elettrici (detti switch) tali da poter far alludere alla presenza di un'ulteriore entit , che sia fisica o immateriale, accanto alla persona stremata.
Tra le persone che hanno pubblicamente dichiarato d'esser stati soggette a questo fenomeno, ed esser state tratte in salvo in situazioni di pericolo o morte certa, si citano: gli esploratori polari Peter Hillary e Ann Bancroft, Ron Di Francesco (unico sopravvissuto dell'84esimo piano della Torre Sud del World Trade Center negli attentati dell'11 settembre 2001) e la microbiologa Stephanie Schwabe.Frank Smythe, uno dei primi esploratori a tentare la scalata del monte Everest, dopo un po' che i suoi compagni avevano scelto di rinunciare e fare ritorno al campo base, inizi a percepire la presenza di un compagno di viaggio invisibile. A un certo punto tagli una seconda fetta di torta e gliela offr , prima di realizzare di essere solo e che nessuno in realt gli sedeva accanto.
Ernest Shackleton, l'esploratore inglese nell'ultima tappa della sua spedizione antartica del 1914-1917 visse una situazione drammatica. Insieme a due compagni ed in condizioni estreme cerc disperatamente di raggiungere una stazione marina britannica. Erano a corto di cibo, disidratati, poco equipaggiati e molto vicini al collasso fisico. Shackleton racconta che a un certo punto di quell'odissea inizi a percepire la presenza nel gruppo di un altro 'compagno', che per non era visibile. Per una qualche ragione, sapeva che c'era una quarta persona in viaggio accanto a loro, la cui presenza, bench invisibile, era di conforto ed incoraggiamento. Solo dopo molti anni l'esploratore decise di raccontare la sua strana esperienza a un giornalista ed il susseguente articolo incoraggi i suoi ex compagni di viaggio ad ammettere di avere vissuto anch'essi la strana sensazione di una presenza invisibile che marciava con loro.
TS Elliot dopo la lettura di questo strano resoconto del famoso esploratore antartico scrisse questi versi:
Chi il terzo che sempre ti cammina accanto?
Se conto, siamo soltanto tu ed io insieme
Ma quando guardo innanzi a me lungo la strada bianca
C sempre un altro che ti cammina accanto
Che scivola ravvolto in un ammanto bruno, incappucciato
Io non so se sia un uomo o una donna
Ma chi che ti sta sull altro fianco?(T.S. Eliot, La terra desolata, vv. 360-66)