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La storia della bandiera d'Italia inizia ufficialmente il 7 gennaio 1797, con la sua prima adozione come bandiera nazionale da parte di uno Stato italiano sovrano, la Repubblica Cispadana. L'evento accadde in un salone del palazzo comunale di Reggio nell'Emilia, poi chiamato Sala del Tricolore, sulla scorta degli eventi susseguenti alla rivoluzione francese (1789-1799) che propugnò, tra i suoi ideali, l'autodeterminazione dei popoli. La comparsa dei colori nazionali italiani è datata 21 agosto 1789, quando testimoni oculari videro a Genova alcuni manifestanti aventi appuntata sui vestiti una coccarda verde, bianca e rossa. In seguito il tricolore italiano divenne stendardo militare della Legione Lombarda (11 ottobre 1796), poi vessillo civico della congregazione dei magistrati e deputati aggiunti di Bologna (18 ottobre 1796) e infine, come accennato, vessillo nazionale della Repubblica Cispadana. Dopo la data del 7 gennaio 1797 la considerazione popolare per la bandiera italiana crebbe costantemente, sino a farla diventare uno dei simboli più importanti del Risorgimento, che culminò il 17 marzo 1861 con la proclamazione del Regno d'Italia, di cui il tricolore divenne vessillo nazionale. La bandiera tricolore ha attraversato più di due secoli di storia d'Italia, salutandone tutti gli avvenimenti più importanti.
La rete tranviaria di Brescia era un insieme di tranvie a carattere urbano e vicinale che caratterizzò il sistema dei trasporti pubblici del capoluogo bresciano tra il 1882 e il 1949. Le linee furono inizialmente a trazione animale e gestite dalla società belga Tramways à vapeur de la province de Brescia; in seguito vennero municipalizzate ed elettrificate dall'azienda dei servizi municipalizzati. A partire dagli anni trenta furono progressivamente sostituite dalle filovie.
Il monastero di San Miguel de los Reyes (in valenciano, Sant Miquel dels Reis) si trova nella città di Valencia, in Spagna, nel quartiere di Els Orriols. È stato fondato nel secolo XVI secolo da Fernando di Aragona, duca di Calabria, su un antico monastero dell'Ordine Cistercense. È un'importantissima opera del rinascimento valenciano che, secondo alcuni autori, può essere considerato come modello del monastero dell'Escorial essendo, come questo, monastero jerónimo, centro culturale e chiesa commemorativa in memoria del suo fondatore. Dopo essere stato sconsacrato l'edificio ha avuto vari usi civili, essendo per molti anni un carcere. Si tratta di un complesso architettonico costruito secondo le nuove direttrici del Rinascimento e alla sua costruzione hanno partecipato importanti architetti, maestri d'opera e artisti del tempo.