Accedi all'area personale per aggiungere e visualizzare i tuoi libri preferiti
La storia delle ferrovie in Italia ebbe inizio nel Regno delle Due Sicilie borbonico con l'apertura di un breve tratto di linea ai piedi del Vesuvio, la Napoli-Portici di poco più di sette chilometri, inaugurata il 3 ottobre 1839.
La provincia di Reggio Emilia è una provincia dell'Emilia-Romagna, terza della regione per popolazione (dopo quelle di Bologna e Modena) con 531 891 abitanti. Il Reggiano, così è parimenti chiamato il territorio provinciale, confina ad ovest con la provincia di Parma (il confine è il torrente Enza) e a est con la provincia di Modena, a nord con la Lombardia (provincia di Mantova) e a sud con la Toscana (provincia di Massa-Carrara e provincia di Lucca).
La rete delle ferrovie italiane ammonta, al 31 dicembre 2019, a 16.779 km attualmente in esercizio di tratte di proprietà statale gestite dalla società Rete Ferroviaria Italiana. A queste vanno sommate quasi 3 000 km di linee secondarie (di cui circa 2 700 km a binario unico) di proprietà regionale e gestite da altre società di capitali pubblici e privati. Lo sviluppo della rete raggiunse il suo massimo nella prima metà del XX secolo, quando le linee ferroviarie percorrevano ormai ogni parte del territorio nazionale. Era tuttavia presente una disomogeneità in termini di scartamento dei binari, in quanto solo le linee principali furono costruite a scartamento ordinario, mentre per tutte le altre fu deciso l'impiego dello scartamento ridotto. A partire dagli anni cinquanta, però, vennero attuate, a più riprese e fino a tempi recenti, politiche di soppressione di impianti da molti oggi giudicate controproducenti o inopportune. Furono colpite dalla politica del cosiddetto taglio dei rami secchi quasi esclusivamente le linee a scartamento ridotto, limitando sensibilmente i chilometri di rete ferroviaria in attività ed i costi complessivi di gestione. Dopo la costituzione, nel 1905, delle Ferrovie dello Stato per la gestione diretta dell'infrastruttura e dei servizi ferroviari, rimasero in concessione ad imprese private numerose linee già esistenti di interesse locale definite brevemente ferrovie in concessione, ed altre ne furono attivate successivamente con lo stesso status gestionale. La definizione di ferrovia concessa non è più in uso, se non impropriamente, dal momento che l'istituto della concessione ferroviaria è oggi superato e le vecchie ferrovie concesse sono divenute tutte ferrovie regionali di proprietà pubblica delle regioni, unitamente però ad altre tratte (per ora solo sporadici casi) già delle Ferrovie dello Stato. Al giorno d'oggi, la rete ferroviaria nazionale a scartamento ordinario è interamente gestita da RFI e si snoda attraverso tutte le regioni italiane e le relative province.
La ferrovia Bologna-Pistoia, conosciuta anche come ferrovia Porrettana, è una linea ferroviaria lunga esattamente 99 km che collega Bologna a Pistoia transitando per Porretta Terme, paese da cui prende il nome. È sostanzialmente tutta a singolo binario, eccetto la tratta da Bologna Centrale a Casalecchio Garibaldi. Fu il primo collegamento attraverso l'Appennino che, tra la Toscana e l'Emilia-Romagna, scavalcava interamente la dorsale appenninica collegando Bologna a Pistoia. Detta anche Strada ferrata dell'Italia Centrale venne inaugurata ufficialmente da Vittorio Emanuele II il 2 novembre 1864.Al tempo fu un'opera di enorme portata ingegneristica, con le sue 47 gallerie e i 35 ponti e viadotti. Il tratto più difficile risultò quello tra Pracchia e Pistoia, dove in 26 km venne superato un dislivello di 550 metri. L'impresa fu affidata all'ingegnere francese Jean Louis Protche che, per non ricorrere alla cremagliera, risolse il problema progettando due tornanti (ferroviari) nel tratto Piteccio - Corbezzi. A Porretta Terme gli è stata dedicata una piazza e un'altra è stata dedicata a Vittorio Emanuele II.
L'autostrada A24, nota anche come "Strada dei Parchi", collega Roma a Teramo, passando per L'Aquila; la sua gestione, unitamente a quella della A25, è di competenza di Strada dei Parchi.Il tracciato ha una lunghezza complessiva di 166,5 km, di cui 159,2 dall'autostrada A90 a fine autostrada nei pressi di Teramo, gli altri 7,3 km dall'A90 fino all'immissione sulla tangenziale Est di Roma. Il chilometro 0 è posto all'intersezione con l'A90 e le progressive chilometriche sono da qui calcolate separatamente sui due tronchi verso Teramo e Roma. Si sviluppa su un territorio quasi completamente collinare e montano, dall'orografia complessa. Per questo motivo l'autostrada richiese l'adozione di ardite soluzioni di ingegneria civile, con estesi tratti a mezza costa o in viadotto e quarantadue gallerie (di cui quattro più lunghe di 4 km) tra le quali il duplice traforo del Gran Sasso, la cui lunghezza (10,174 km il tunnel settentrionale, 10,175 km quello meridionale) gli vale il primato di galleria stradale a doppia canna più lunga d'Europa, oltre che galleria stradale più lunga d'Italia tra quelle interamente in territorio nazionale.Assieme alla A25, rispose all'esigenza di fornire un collegamento veloce e affidabile tra la capitale e le regioni centro-orientali della penisola; fino ad allora, la naturale suddivisione imposta dalle più alte vette dell'Appennino aveva reso gli spostamenti tra i due mari difficoltosi, lenti e insidiosi. La A24 ridusse l'isolamento dell'Abruzzo dalle regioni tirreniche, e risulta essere insieme all'A25 il collegamento principale tra Tirreno e Adriatico nell'Italia centrale; fino al suo completamento, le comunicazioni avvenivano principalmente attraverso la strada statale 5 Via Tiburtina Valeria, la strada statale 4 Via Salaria e la strada statale 3 Via Flaminia.