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Trieste (, AFI: /triˈɛste/; Trieste in triestino; Trst in sloveno, in croato e in serbo) è un comune italiano di 200 523 abitanti, capoluogo della regione italiana a statuto speciale Friuli-Venezia Giulia, affacciato sull'omonimo golfo nella parte più settentrionale dell'Alto Adriatico, fra la penisola italiana e l'Istria, a qualche chilometro dal confine con la Slovenia nella regione storica della Venezia Giulia. Già capoluogo dell'omonima provincia, è sede dell'omonimo ente di decentramento regionale (EDR), istituito con Legge regionale 29 novembre 2019, n. 21 ("Esercizio coordinato di funzioni e servizi tra gli enti locali del Friuli Venezia Giulia e istituzione degli Enti di decentramento regionale"), ed operativo dal 1º luglio 2020. Rappresenta da secoli un ponte tra l'Europa occidentale e quella centro-meridionale, mescolando caratteri mediterranei, mitteleuropei e slavi ed è il comune più popoloso e densamente popolato della regione, con il porto di Trieste che nel 2016 è stato il porto italiano con più traffico merci ed uno dei più importanti nel sud Europa.
Spalato (AFI: /ˈspalato/; in croato Split) è la seconda città della Croazia, capoluogo della regione spalatino-dalmata, principale centro della Dalmazia, avente 178 192 abitanti (2011). Sede universitaria e dell'arcidiocesi di Spalato-Macarsca, la città dalmata sorge su una penisola che si trova tra la parte orientale della baia dei Castelli e il canale di Spalato, tratto di mare Adriatico che si trova tra le isole di Bua, Zirona Grande e Solta. Fu fondata come colonia greca di Issa (la moderna Lissa), a sua volta colonia della città siciliana di Siracusa, con il nome di Aspálathos (Aσπάλαθος) oppure Spálathos (Σπάλαθος), intorno al III-II secolo a.C. Nel 293 d.C. l'imperatore romano Diocleziano, il cui principato durò dal 284 d.C. al 305 d.C., decise di iniziare la costruzione del Palazzo di Diocleziano, che fu situato di fronte al mare vicino alla città di Salona nel municipium di Spalatum venendo costruito dal 295 al 304 d.C. Spàlato rimase poi per diversi secoli nell'Impero bizantino, nel quale la città riuscì ad avere una certa importanza. Successivamente Spàlato entrò nel Regno di Croazia e Dalmazia, per poi passare al Regno d'Ungheria, nel contesto del quale la città mantenne la sua autonomia comunale. La Repubblica di Venezia prese completamente possesso di Spàlato nel 1420, che entrò ufficialmente nello Stato da Mar, ovvero nei domini marittimi della repubblica veneziana rimanendoci fino al 1797, lasciando in eredità numerose vestigia, sia culturali che architettoniche. Dopo la caduta della Repubblica di Venezia che avvenne nel 1797 per mano di Napoleone Spàlato, secondo il trattato di Campoformio, passò all'Impero austriaco, che la tenne fino al 1806, quando con la pace di Presburgo la cedette al Regno d'Italia napoleonico, rimandoci fino al 1809. Spàlato entrò a far parte delle Provincie Illiriche, rimanendoci dal 1809 al 1813. Con il Congresso di Vienna, nel 1814, Spàlato fu ceduta all'Impero austro-ungarico entrando a far parte del Regno di Dalmazia, territorio sotto il dominio diretto della corona austriaca, rimanendoci fino al termine della prima guerra mondiale (1918). A partire da quest'ultimo evento iniziò l'esodo di una parte consistente degli italiani e degli italofoni della Dalmazia, tra cui gli spalatini italiani, verso Zara, Lagosta, che vennero invece annesse al Regno d'Italia, e verso l'Italia stessa. Nell'aprile del 1941, dopo l'invasione della Jugoslavia, Spàlato fu occupata dall'esercito italiano venendo poi annessa assieme a Cattaro al nuovo Governatorato della Dalmazia nella provincia italiana di Spalato, che oltre alla città comprendeva le limitrofe Traù e Sebenico, insieme alle isole Lissa, Curzola, Cazza, Lagosta, Pelagosa e Meleda. Dopo la seconda guerra mondiale Spàlato entrò a far parte della Repubblica Socialista di Croazia, repubblica costitutiva della Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia. Durante il periodo socialista la città sperimentò un cospicuo boom economico e demografico, con la fondazione di decine di nuove fabbriche e aziende. Dalla dissoluzione della Jugoslavia, che è avvenuta nel giugno 1991, Spàlato fa parte della Croazia indipendente. Tra le conseguenze, ci fu un timido risveglio della coscienza etnica dei dalmati italiani presenti a Spàlato e nel resto della Dalmazia. Spàlato è celebre per il Palazzo di Diocleziano, la porta Aurea e la Cattedrale di San Doimo con il suo campanile. Sono notevoli le rovine romane dell'acquedotto di Diocleziano. Il complesso storico di Spalato con il Palazzo di Diocleziano è inserito nella lista dell'UNESCO.
Montona (in latino e in tedesco Montona; croato Motovun) è un comune di 1.001 abitanti situato nell'Istria centro - settentrionale (Croazia). Si trova a circa 277 m sul livello del mare nella valle del fiume Quieto che in quel punto è larga circa 1 km. Il paese, abbarbicato su una rupe carsica, è una meta attrattiva per i suoi monumenti medioevali ben conservati e per il panorama sulla valle del fiume Quieto. Montona è rinomata per il suo centro storico e per la natura del paesaggio circostante rimasta intatta. Il comune di Montona è bilingue: le lingue ufficiali sono il croato e l'italiano . Non esistono scuole italiane, tuttavia la lingua italiana viene insegnata obbligatoriamente in tutte le scuole e di tutti i gradi. La cittadina di Montona dista circa 60 km da Trieste, 230 km da Venezia, 50 km da Rovigno e 65 km da Pola.
La Croazia, ufficialmente Repubblica di Croazia (in croato Republika Hrvatska), è uno Stato indipendente dell'Unione europea con una popolazione di 4076246 abitanti nel 2019. La sua capitale è Zagabria. Confina a nord con la Slovenia, a nord-est con l'Ungheria, a est con la Serbia, a sud con la Bosnia ed Erzegovina e il Montenegro, mentre a ovest è affacciata sul mare Adriatico. La sua superficie territoriale è di 56594 km² di cui 620 di acque interne. La Croazia è una repubblica parlamentare la cui lingua ufficiale è il croato. La regione istriana adotta ufficialmente il bilinguismo (croato e italiano), ma la sua attuazione varia a livello comunale. Tra il 1102 e il 1918 la Croazia fu unita al Regno d'Ungheria, seguendone le sorti; fu successivamente un'unità territoriale della Jugoslavia fino al 1991 — fatta eccezione per l'effimero Stato Indipendente di Croazia, Paese-fantoccio al soldo della coalizione nazifascista dell'Asse italo-tedesco — divenendone indipendente all'inizio delle guerre dei Balcani. La Croazia aderisce alla NATO dal 1º aprile 2009 e dal 1º luglio 2013 è il 28º membro dell'Unione europea. Al pari di Cipro, Bulgaria e Romania, la Croazia fa parte di quei Paesi sottoscrittori della convenzione di Schengen pur restando fuori dal relativo spazio per mancanza di adeguamenti tecnici, mantenendo quindi i controlli alle frontiere. Il Paese ha due giorni di festa nazionale: il 25 giugno, anniversario dell'indipendenza dichiarata, e l'8 ottobre, anniversario di quella effettiva, dalla Jugoslavia nel 1991.