Accedi all'area personale per aggiungere e visualizzare i tuoi libri preferiti
Il feudalesimo (detto anche "rete vassalla") era un sistema politico, economico e sociale che si affermò nell'Europa occidentale con l'Impero carolingio (IX secolo) e con la morte di Carlo Magno, fino all'avvento dell'età moderna. In senso sociale ed economico fu un'evoluzione della società curtense. Impropriamente l'aggettivazione "feudale" è stata usata anche per fare richiamo a quelle particolari organizzazioni territoriali in cui era evidente la presenza di rapporti personali reciproci e orizzontali tra i vari signori locali, spesso dotati di un potere in vario grado autonomo e di una rilevante forza militare di carattere vicino al privato - piuttosto che soltanto in riferimento alla classica strutturazione sociale strettamente gerarchica avente al vertice della piramide un solo elemento, il sovrano; un esempio in questo senso lo si avrebbe al di fuori dei confini europei medievali e nello specifico nel Giappone durante il periodo dello Shogunato. Il superamento del sistema feudale si ebbe con l'emanazione delle leggi eversive della feudalità nel 1806 da parte di Napoleone Bonaparte, più di tre secoli dopo la fine del Medioevo.
Il titolo è in onomastica un appellativo riferito ad un individuo in base al ruolo che ricopre, alla carica che esercita, al titolo nobiliare che detiene o per altri meriti. Esso viene spesso, ed incorrettamente, usato come sinonimo di trattamento. I trattamenti erano stati distinti dai titoli nobiliari veri e proprî nell'ultimo Ordinamento dello stato nobiliare italiano, al pari delle "qualifiche nobiliari". In tale ordinamento, la distinzione tra "titolo" e "trattamento" non è tuttavia specificata, ma sul piano storico-giuridico i due termini si possono distinguere facilmente: il titolo indica una funzione, mentre il trattamento è un appellativo utilizzato nella vita sociale. Questa differenza tra i due piani è visibile e tuttora presente, ad esempio la differenza tra "re" (funzione pubblica, titolo) e "maestà" (appellativo onorifico, trattamento), così come tra "vescovo" (funzione pubblica, titolo) ed "eccellenza" (appellativo onorifico, trattamento), o anche tra "deputato" (funzione pubblica, titolo) ed "onorevole".
Il Marchesato d'Albis è il nome con cui viene chiamato, tra il XII e il XVIII secolo, il grande feudo costituito dall'unione tra la baronia di Orosei e di Galtellì e la baronia di Ussana.
Nell'Alto e Basso Medioevo fino all'abolizione del feudalesimo nel XIX secolo, il termine FEUDATARIO (detto anche signore) indicava genericamente il governatore di un feudo. Il termine feudo è un prestito dal latino medievale feudum, feodum, che è un composto di origine basso-francone alla base di *fehu ‘beni mobili, averi; possesso di bestiame’, affine al tedesco Vieh nel senso proprio di ‘bestiame, armento’. In seguito, il termine si ridusse ad indicare gli immobili e non incluse più il concetto di proprietà. La figura del feudatario (e tutto il feudalesimo in generale) conobbe una progressiva evoluzione nel tempo e, di conseguenza, fu a lungo incompresa da buona parte della storiografia. Il feudalesimo medievale, tuttavia, può essere racchiuso entro i secoli IX e XV, sebbene in Storia non si dovrebbero mai operare questo tipo di cesure. Altre forme di feudalesimo tuttavia, si diffusero in altre epoche storiche ed in altri luoghi del mondo. Spesso i termini «feudo» e «feudatario» sono usati in modo generico in quanto esistevano vari gradini della gerarchia feudale: alcuni regni, ad esempio, come quello franco, erano divisi in contee (rette da conti) e nelle ancor più estese e potenti marche (governate da marchesi). Nel Basso Medioevo, poi, si diffusero nuovi titoli feudali come quello ducale, quello langraviale e quello margraviale. La massima proliferazione di nuovi titoli, tuttavia, avvenne nel corso dell'età moderna, quando alla progressiva perdita di potere della nobiltà si affiancò una crescita dei privilegi e degli incarichi onorifici.
L'Alto Medioevo è, per convenzione, quella parte del Medioevo che va dalla caduta dell'Impero romano d'Occidente, avvenuta nel 476, all'anno 1000 circa. A seconda dell'impostazione storiografica, il primo secolo di tale periodo, si può talvolta sovrapporre al periodo precedente della tarda antichità, mentre l'ultimo secolo a quello successivo del Basso Medioevo (o, per altri storici, a quello del Pieno Medioevo). Tale periodo vide una continuazione delle tendenze evidenti fin dall'antichità classica, compreso uno spopolamento, avvenuto in particolare nei centri urbani, un declino negli scambi commerciali, un lieve aumento delle temperature e l'affermarsi del fenomeno delle migrazioni. L'Impero Romano d'Oriente, o Impero Bizantino, continuò a sopravvivere nonostante nel VII secolo il Califfato Rashidun e il Califfato Omayyade avessero conquistato ampie porzioni di territorio precedentemente romano. Successivamente, molte delle tendenze elencate andarono incontro ad una inversione. Nell'800 il titolo di "Imperatore" fu riproposto nell'Europa occidentale con Carlo Magno, detto "Il Grande", il cui impero carolingio influenzò di molto la struttura sociale e la storia europea. Le popolazioni europee intrapresero un ritorno all'agricoltura sistematica nella forma del feudalesimo, con importanti innovazioni come la rotazione delle colture e l'aratro pesante. L'espansionismo dei barbari si stabilizzò in gran parte dell'Europa anche se quello vichingo si protrasse in larga misura nell'Europa settentrionale.
Il termine allodio (di origine germanica: Allod, latinizzato in allodium) era utilizzato nel Medioevo per indicare i beni e le terre possedute in piena proprietà, in opposizione ai termini feudo o "beneficio", con i quali si indicavano invece i beni ricevuti in concessione da un signore dietro prestazione di un giuramento di fedeltà (il cosiddetto omaggio feudale o vassallatico).