Filmografia della Milano Films
La filmografia della "Milano Films" si estende dal 1910 al 1926, ma la parte di gran lunga prevalente della produzione è concentrata negli anni precedenti la Prima guerra mondiale, sino al 1914. Durante il conflitto l'attività produttiva andò progressivamente scemando, e dopo il 1918 si ridusse sino a scomparire, anche per effetto della intervenuta crisi di tutta la cinematografia italiana.
Per la ricostruzione della filmografia completa della "Milano" si è fatto riferimento ai vari volumi editi in diversi anni, dal C.S.C. e da E.R.I. relativi al cinema muto italiano, limitatamente ai titoli dei film a soggetto, argomento di quella collana. Quando manca il nome del regista significa che le pur accurate ricerche condotte non hanno consentito di individuarlo, anche per la prassi del tempo di attribuire una pellicola alla casa produttrice anziché agli autori. Per quanto riguarda i documentari, i titoli sono stati ricavati dall'opera di Maria Adriana Prolo, citata nella bibliografia, (da cui sono stati tratte anche alcune limitate integrazioni ai film a soggetto) e dalla monografia relativa a Comerio, anch'essa citata in bibliografia.
Nell'elenco dei titoli sono stati inseriti anche quelli editi dalla "S.A.F.F.I.- Comerio", antesignana della "Milano", dato che le due aziende, benché caratterizzate da modifiche della composizione societaria, presentano una completa continuità sotto il profilo delle strutture produttive (lo stabilimento di via Arnaldo Da brescia, poi della Bovisa) e di numerosi collaboratori, in primis Giuseppe De Liguoro. Non sono stati inseriti, invece, quelli prodotti come "Luca Comerio" in quanto il fotografo milanese, dopo il suo distacco dalla "Milano", fondò una seconda "Luca Comerio Film", ed appare quindi più congruo considerare in un unico contesto il complesso della sua produzione, per quanto diviso in due periodi di tempo.
In diversi casi le fonti divergono sull’attribuzione di un titolo ad un anno specifico, poiché vengono utilizzati criteri diversi: c'è chi considera l'anno della produzione, oppure la data del visto di censura (ma in questo caso va tenuto conto che nel 1913 molte opere già uscite negli anni precedenti, furono sottoposte ad un nuovo nulla osta del neonato ufficio nazionale di "revisione cinematografica"), oppure il giorno della disponibilità della copia o della data della prima visione, ecc. Per quanto noto e possibile, le opere sono state classificate secondo quel che risulta l'anno di uscita, criterio che potrebbe generare qualche differenza nel conteggio delle pellicole per ogni anno di attività aziendale.
Della vasta produzione dell'azienda della Bovisa non è rimasto molto. Infatti dei circa 500 titoli attribuiti alla "Milano" ed alla precedente "S.A.F.F.I.- Comerio" dalle fonti citate (film a soggetto più documentari) ne sono sopravvissuti, secondo la recente ricerca di Aldo Bernardini (citata nella bibliografia), meno di 40. Hanno tuttavia superato le traversie del tempo alcuni titoli considerati dagli storici del cinema muto tra i più importanti dell'azienda milanese – e in qualche caso dell’intera cinematografia italiana di quell’epoca - quali il San Paolo, L'Odissea e, soprattutto, L'Inferno. Ma non meno importante appare il salvataggio del documentario realizzato quando si tenne nel 1909 la prima edizione del Giro d'Italia.
Quanto al resto, si sono salvati alcuni drammi storici (Attila) e contemporanei (La statua di carne interpretato da Wladimiro De Liguoro sotto la direzione di suo padre), più qualche comica: 4 di "Cocciutelli" (Édouard Monthus) e solo 1 della numerosa produzione di Émile Vardannes ("Bonifacio") risulta presente in una Cineteca di Londra. Dei 26 cortometraggi del "Dik" di Cesare Quest ne è rimasto soltanto uno, mentre non è rintracciabile nessuno dei 4 titoli di Natale Guillaume.
Per quanto riguarda le attrici cui furono dedicate le "serie" legate ai loro nomi, il tempo ha conservato soltanto 3 dei 24 titoli in cui compare Pina Fabbri, mentre 1 solo è sopravvissuto dei 14 realizzati dalla coppia Hesperia - Negroni. Risultano anche reperibili 2 titoli che vedono Eugenia Tettoni come interprete nel 1911-12. Nessuna pellicola è invece pervenuta di quelle in cui compare Mercedes Brignone e mancano all'appello anche tutti i 17 drammi interpretati negli anni della guerra dall'attrice e cantante Lina Millefleurs. Anche per gli attori non è rimasto molto: pochissimi titoli in cui appaiono una o due volte Felice Minotti, Giulio Donadio, Livio Pavanelli e Luigi Serventi e Franz Sala.
Dell'intensa attività come regista ed interprete di Giuseppe De Liguoro, sono sopravvissuti oltre a Inferno solo 3 altri titoli, uno ciascuno per gli anni 1910, 1911 e 1912, e la stessa quantità è rimasta per quelli realizzati da Attilio Fabbri, tutti del 1913; uno solo tra quelli diretti dal francese Henri Étievant. A testimoniare la presenza di Augusto Genina alla "Milano Films" sono rimasti solo La fuga dei diamanti (che faceva parte di un dittico assieme al successivo La conquista dei diamanti, perduto, che ebbe Carlo Montuori come operatore), e La gelosia che è anche l'unico film sopravvissuto dell'attrice Bianca Virginia Camagni, ultima cui sia stata dedicata una "serie" nominativa. Perso invece La doppia ferita, unico film italiano di Mistinguett diretta sempre da Genina.
Tra le poche pellicole prodotte nel dopoguerra si è conservata l'unica realizzata alla "Milano" da André Deed (L'uomo meccanico), mentre manca all'appello Tempesta nel nido che Nino Valentini girò nel 1926 avendo come interprete la figlioletta Marichette, ultimo film ad uscire dallo stabilimento della Bovisa con marchio "Milano Films".