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Finanza sostenibile

La finanza sostenibile è l'applicazione del concetto di sviluppo sostenibile all'attività finanziaria. L'idea di fondo rimane quella di garantire la “capacità di futuro”, cioè l'uso razionale delle risorse in modo da non compromettere la capacità delle risorse stesse di continuare a produrre valore nel tempo. La finanza sostenibile, quindi, si pone l'obiettivo di creare valore nel lungo periodo, cioè quando indirizza i capitali verso attività che non solo generino un plusvalore economico, ma in modo che siano al contempo utili alla società né superino le capacità di carico del sistema ambientale. Questo la rende diversa dalle operazioni meramente finanziarie. In termini generali, la finanza sostenibile rientra nell'alveo della più ampia finanza etica, ovvero di quella finanza che effettua scelte economiche non - prevalentemente - in base al profitto. La finanza etica è però una nozione più generica, la quale comprende anche investimenti "etici" diversi da quelli legati allo sviluppo sostenibile. Infatti rientrano nella finanza etica anche scelte di investimento basate su motivazioni religiose, ideologiche, politiche, che non necessariamente possono essere razionalmente giudicabili "sostenibili" e nell'interesse delle nuove generazioni. Nel 2016 in Italia il Testo unico bancario è stato arricchito con l’articolo 111-bis, che disciplina “Gli operatori di finanza etica e sostenibile”. Uno dei modi in cui la sostenibilità si applica razionalmente all'attività finanziaria è la pratica dell'investimento responsabile. Per investimento responsabile (IR) si intende la pratica in base alla quale agli obiettivi tipici della gestione finanziaria, cioè l'ottimizzazione del rapporto tra rischio e rendimento in un dato orizzonte temporale, vengono affiancate considerazioni di natura ambientale, sociale o di governance (ESG-environmental, social, governance). La grande maggioranza degli studi effettuati da soggetti indipendenti tende a dimostrare che l'investimento responsabile non comporti necessariamente rinunce in termini di rendimento, soprattutto quando non si realizzi applicando pesanti esclusioni settoriali. Occorre tener conto, però, che gli investimenti responsabili sono investimenti “pazienti”, non hanno carattere speculativo e quindi guardano al medio-lungo termine. È verosimile quindi che riescano a dare dei rendimenti migliori in periodi medio-lunghi.

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