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Le torbiditi sono sedimenti clastici (sia terrigeni che carbonatici). Sono prodotte dalla deposizione di sedimenti ad opera di correnti ricche di materiale in sospensione e notevolmente più dense della massa d'acqua in cui si muovono, definite "correnti torbide". Si tratta tipicamente di depositi di mare profondo, anche se il loro meccanismo deposizionale non è esclusivo dell'ambiente sottomarino oceanico.
I Monti della Daunia (la Mundagnë nei dialetto locale) costituiscono una modesta catena montuosa situata lungo l'orlo orientale dell'Appennino campano; essa occupa la fascia occidentale della provincia di Foggia in Puglia nonché il bordo sud-orientale della provincia di Campobasso in Molise e anche i margini nord-orientali delle province di Benevento e Avellino in Campania.Essi traggono il loro nome dal distretto storico-geografico della Daunia che, a sua volta, era così denominato perché vi risiedeva l'antico popolo dei Dauni. Tale denominazione potrebbe però ritenersi impropria, in quanto gli storici hanno dimostrato che in epoca pre-romana il territorio dei Monti della Daunia era popolato non dai Dauni (che comunque occupavano le zone pedemontane), bensì dai Sanniti e dagli Irpini; vi sorgeva infatti l'oppidum Vescellium. Nell'ambito della provincia di Foggia (talora chiamata anch'essa Daunia), entro cui è compresa la stragrande maggioranza del territorio, i Monti della Daunia sono meglio noti come Monti dauni o, talvolta, come Subappennino dauno, benché a rigore tale ultima denominazione dovrebbe essere riferita all'area propriamente subappenninica, ossia alla fascia collinare di transizione tra la catena montuosa degli Appennini (di cui i Monti della Daunia propriamente detti costituiscono parte integrante) e la sottostante pianura del Tavoliere.
Lo studio e la descrizione della geologia italiana è molto complesso in quanto i confini geografici di quella che genericamente viene indicata come "Regione geografica italiana" nella geografia fisica e in quella politica non coincidono con particolari confini di natura geologica: lo spartiacque riconoscibile sulla catena alpina non individua e non coincide con il limite di alcuna provincia geologica rispetto all'Europa continentale e le Bocche di Bonifacio non segnano alcuna distinzione geologica fra Sardegna e Corsica. Per descrivere la geologia italiana occorre spaziare da nord con la geologia delle alpi centrali che l'Italia condivide con la Svizzera fino a sud nel canale di Sicilia la cui geologia include quella dell'offshore tunisino, a ovest la geologia della Sardegna è parte di quella meridionale della Francia e tutt'uno con quella della Corsica, mentre ad est le successioni calcaree dell'avampaese apulo proseguono nelle regioni della Dalmazia e nei Balcani ed il dominio calcareo del sudalpino si estende fino alle Alpi dinaridi. La complessità della geologia di questa regione, tale che in un'area relativamente piccola è presente un'elevata diversità di caratteri geologici, unitamente alla presenza di numerosi fenomeno endogeni ed esogeni attivi, ha fatto sì che il territorio italiano sia stata la culla di parte del pensiero geologico, ad opera di studiosi italiani e stranieri che ne hanno studiato gli aspetti sul terreno, tra questi Stenone fondatore della stratigrafia, Dolomieu lo scopritore della dolomia sulle montagne che da lui presero il nome: le dolomiti, Charles Lyell il padre della moderna geologia che visitò a lungo l'Italia e mise sul frontespizio della sua opera principale Principi di geologia l'immagine del Tempio di Serapide per le sue colonne testimonianti il bradisismo e Giuseppe Mercalli padre della moderna sismologia, e ad opera di Piero Ginori Conti la geotermia nacque in Italia.
In geologia, il termine cuneo clastico "designa un corpo a sezione trasversale asimmetrica che rappresenta il riempimento di un bacino orogenico di avanfossa".Si tratta in genere di una spessa sovrapposizione di sedimenti — spesso con il profilo a forma di lente — erosi e depositati verso il lato interno di una catena montuosa; cominciano suo fronte della montagna, si ispessiscono notevolmente verso il suo lato interno fino alla profondità di una vetta, e si assottigliano progressivamente con il crescere della distanza verso l'interno. Alcuni esempi di cunei clastici si trovano negli Stati Uniti d'America come il delta di Catskill negli Appalachi e la sequenza dei sedimenti giurassici e cretacei depositati nel bacino di avampaese cordiglierano nella regione delle Montagne Rocciose. In Italia, cunei clastici sono presenti ad esempio nel cosiddetto Flysch Lombardo, una serie di unità stratigrafiche presenti dalle province di Brescia fino a quella di Varese formate da sedimenti clastici, derivati dalla progressiva erosione della catena alpina durante il suo innalzamento nella fase iniziale dell'orogenesi.Non tutti i cunei clastici sono associati alla formazione di montagne. Essi sono caratteristici anche dei margini continentali passivi come la Costa del Golfo; questi sono ambienti quiescenti, dove i sedimenti hanno accumulato un grande spessore durante un lungo periodo di tempo. Nelle interpretazioni di geologia regionale, precedenti allo sviluppo della teoria della tettonica a zolle, queste sequenze sedimentarie della scarpata continentale del margine passivo erano denominate miogeoclinali.I cunei clastici sono spesso suddivisi in due tipi distinti: flysch, per la maggior parte sedimenti clastici a fine granulometria, che sono deposti in acque marine da basse a profonde ad opera di correnti di torbida; e molassa, che è composta principalmente da arenarie rosse, conglomerati e argille che furono depositati in ambienti terrestri o in ambienti marini poco profondi.