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La sclerosi laterale amiotrofica, o SLA, chiamata anche malattia di Lou Gehrig (dal nome di un giocatore di baseball, la cui malattia nel 1939 sollevò l'attenzione pubblica), o malattia di Charcot o malattia dei motoneuroni, è una malattia neurodegenerativa progressiva del motoneurone, che colpisce selettivamente i motoneuroni, sia centrali ("1º motoneurone", a livello della corteccia cerebrale), sia periferici ("2º motoneurone", a livello del tronco encefalico e del midollo spinale). La SLA è caratterizzata da rigidità muscolare, contrazioni muscolari e graduale debolezza a causa della diminuzione delle dimensioni dei muscoli. Ciò si traduce in difficoltà di parola, della deglutizione e, infine, della respirazione.Nel 90%-95% dei casi la causa non è nota. Circa il 5%-10% dei casi sono ereditati dai genitori e circa la metà di questi sono dovuti a uno di due geni specifici. La diagnosi si basa sull'osservazione di segni e sintomi presentati dal paziente e su alcuni esami diagnostici eseguiti per escludere altre possibili cause.Non esiste una cura nota per la SLA. Un farmaco chiamato riluzolo può prolungare l'aspettativa di vita di circa due o tre mesi. La ventilazione artificiale può comportare sia una migliore qualità, sia una maggiore durata della vita. La malattia di solito incomincia intorno all'età di 60 anni e, nei casi ereditati, circa una decina di anni prima. La sopravvivenza media dall'esordio al decesso può variare dai tre ai quattro anni; circa il 10% sopravvive più di 10 anni, mentre il 5 % raggiunge o supera i 20 anni dalla diagnosi. La maggior parte muore per insufficienza respiratoria. In gran parte del mondo, i tassi epidemiologici di SLA sono sconosciuti. In Europa e negli Stati Uniti, la malattia colpisce circa 2 persone ogni 100 000 individui all'anno.La prima descrizione della malattia risale almeno al 1824 da parte di Charles Bell. Nel 1869, il collegamento tra i sintomi e i problemi neurologici sottostanti sono stati descritti da Jean-Martin Charcot, che nel 1874 incominciò a usare il termine sclerosi laterale amiotrofica. La condizione divenne nota nel XX secolo quando colpì il giocatore di baseball Lou Gehrig e successivamente quando Stephen Hawking (colpito da una rara forma di SLA giovanile è sopravvissuto 55 anni dalla diagnosi) guadagnò la fama per i suoi meriti scientifici. Il primo caso mediatico in Italia non riguardò, come spesso si crede, un calciatore negli anni '70, ma lo scrittore Giovanni Papini, deceduto nel 1956.
Il paesaggio è una porzione di territorio come appare abbracciata dallo sguardo di un soggetto. Il termine è usato soprattutto per vedute caratterizzate da bellezze naturali o da interesse storico, artistico o ecologico. In geografia indica anche la conformazione del territorio stesso, come risulta dall'insieme degli aspetti naturali e antropici. Il termine deriva da paese sul modello del francese paysage, composto da pays, "terra, regione", e il suffisso -age, che tende a dare l'idea di collettivo, globale. Pays deriva a sua volta dal latino pango "conficcare pioli", "delimitare". Nell'italiano del 1500, paese vien usato per descrivere la pittura proveniente dal nord Europa e il realismo di certe vedute paesaggistiche che cominciavano a diffondersi in quelle zone. È interpretato culturalmente e oggetto di studio in ambiti di ricerca differenti e spesso non comunicanti, esposto a significati talmente ampi, variegati e molteplici da rendere arduo qualsiasi tentativo di circoscrizione. A seguire sono illustrate le accezioni principali.
La Naturalis historia (Storia naturale, dal latino, propriamente "Osservazione della natura") un trattato naturalistico in forma enciclopedica scritto da Plinio il Vecchio (23 79 d.C.).
Caterina II di Russia (in russo: Екатерина II Алексеевна?, traslitterato: Ekaterina II Alekseevna; Stettino, 21 aprile 1729 – Tsarskoe Selo, 17 novembre 1796), conosciuta come Caterina la Grande, fu imperatrice di Russia dal 1762 alla morte. Fu uno dei più significativi esempi di dispotismo illuminato, ma solo in via teorica. Nata a Stettino, Sofia Federica Augusta di Anhalt-Zerbst venne data in sposa, sedicenne, all'erede al trono dell'Impero russo, il granduca Pietro Fëdorovič, futuro Pietro III di Russia. Con un colpo di Stato detronizzò il marito alla fine della Guerra dei sette anni. Sotto il suo regno, l'Impero russo accrebbe la sua potenza e visse uno dei periodi di maggior riconoscimento a livello europeo. Volendo applicare al suo metodo di governo i principi illuministi, di cui era seguace, Caterina incominciò con la redazione di un nuovo codice ispirato alle idee degli enciclopedisti. Affidandosi ai suoi favoriti, in particolare a Grigorij Orlov e a Grigorij Potëmkin, ma anche assistita dal grande successo dei generali, come Pëtr Rumjancev e Aleksandr Suvorov, e ammiragli, come Fëdor Ušakov, espanse rapidamente l'egemonia russa: a ovest vi fu l'annessione del territorio maggiore, ottenuto dallo smembramento della Confederazione Polacco-Lituana; in seguito alle guerre russo-turche occupò la Crimea; all'estremo est incominciò la colonizzazione dell'Alaska. Ammiratrice di Pietro il Grande, Caterina continuò a modernizzare la Russia occidentale, secondo le idee dell'assolutismo illuminato: s'interessò ai problemi dell'istruzione, fondando il primo istituto d'istruzione superiore femminile in Europa, delle finanze e della creazione di nuove cittadine fondate su suo ordine. Tuttavia la sua politica comportò un aumento del numero dei servi della gleba, con conseguente malcontento popolare e lo scoppio di numerose rivolte, represse violentemente, come quella guidata dal cosacco Pugačëv. Nonostante queste ambiguità politiche, a causa dei suoi rapporti epistolari con vari filosofi illuministi, che ne elogiarono il governo, il periodo della dominazione di Caterina la Grande è considerato l'età d'oro dell'Impero russo. Fu sepolta nella Cattedrale di San Pietro e Paolo a San Pietroburgo.
Alessandro III di Macedonia (in greco antico: Ἀλέξανδρος Γ' ὁ Μακεδών, Aléxandros trίtos ho Makedόn), universalmente conosciuto come Alessandro Magno (Μέγας Ἀλέξανδρος, Mégas Aléxandros; Pella, ecatombeone - 20 o 21 luglio 356 a.C. – Babilonia, targelione - 10 o 11 giugno 323 a.C.), è stato un militare macedone antico, re di Macedonia della dinastia degli Argeadi a partire dal 336 a.C., succedendo al padre Filippo II. È noto anche come Alessandro il Grande, Alessandro il Conquistatore o Alessandro il Macedone. Il termine "magno" deriva dal latino magnus "grande", che traduce il termine greco antico μέγας (mégas). È considerato uno dei più celebri conquistatori e strateghi della storia. In soli dodici anni conquistò l'Impero persiano, un territorio immenso che si estendeva dall'Asia Minore all'Egitto fino agli attuali Pakistan, Afghanistan e India settentrionale. Tale straordinario successo fu dovuto sia a una congiuntura storica eccezionalmente favorevole (le crisi dell'Impero persiano e della Grecia delle poleis, unite all'opera espansionistica già incominciata dal padre) sia a una sua innegabile intelligenza militare e diplomatica. Dotato di grande coraggio e carisma, Alessandro aveva un forte ascendente sui suoi soldati, che spronava anche partecipando personalmente ai combattimenti. Inoltre, egli fu uno dei primi condottieri dell'antichità ad aver capito l'importanza fondamentale della propaganda, sia per guadagnare prestigio nelle proprie file, sia per incutere timore ai nemici. Per assicurarsi ciò, Alessandro costituì un'imponente macchina mediatica (si fece accompagnare per tutta la durata della sua campagna da una quantità di storici e redattori di diari giornalieri, tra cui il greco Callistene) e diede estrema importanza nel corso di tutta la spedizione a gesti di forte valenza simbolica e alla divulgazione di leggende sulla propria discendenza da eroi mitici (Eracle e Achille) o persino da vere e proprie divinità. Infine si sforzò in ogni modo di fondere e amalgamare le culture delle diverse etnie che abitavano le terre che si trovò a unificare sotto il suo impero, dimostrando una disposizione al sincretismo estremamente inusuale per un greco del suo tempo. Le sue innumerevoli conquiste diedero alla cultura greca una diffusione universale, dando così avvio al cosiddetto periodo ellenistico. Alessandro morì a Babilonia nel mese di daisios (targelione) del 323 a.C., forse avvelenato, forse per una recidiva della malaria che aveva contratto in precedenza o, secondo teorie più recenti, a causa di una cirrosi epatica provocata dall'abuso di vino o di pancreatite acuta. Dopo la morte del Conquistatore, l'Impero macedone fu suddiviso, non senza molti scontri e guerre, tra i generali che lo avevano accompagnato nelle sue spedizioni. Si costituirono così i cosiddetti regni ellenistici, tra cui quello Tolemaico in Egitto, quello degli Antigonidi in Macedonia e quello dei Seleucidi in Siria e in Asia Minore. L'eccezionalità del personaggio e delle sue imprese ispirò, già durante la vita ma ancor più dopo la sua morte, un gran numero di leggende (una famosa è quella della costruzione delle mitiche Porte di Alessandro) e una sterminata tradizione letteraria e figurativa, in cui il condottiero venne ritratto in sembianza di eroe (ad esempio è spesso scolpito nudo, un trattamento riservato, nella Grecia classica, esclusivamente agli dei o ai semidei). Nella ritrattistica è spesso assimilato ad Achille, di cui Alessandro stesso si considerava diretto discendente per parte di madre. I racconti storici sul suo conto hanno ben presto assunto colorazioni mitiche, ed è pertanto difficile discernere i fatti storici dalle rielaborazioni fantastiche. Le storie a lui riferite non si ritrovano solo nelle letterature occidentali: nella Bibbia (Primo libro dei Maccabei), ad esempio, si fa esplicito riferimento ad Alessandro, mentre nel Corano il misterioso Dhu al-Qarnayn (il Bicorne o letteralmente "quello dalle due corna") viene talvolta identificato, da alcuni, con il mitico conquistatore macedone senza però evidenze.