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L'Unione Sportiva Alessandria Calcio 1912, meglio nota come Alessandria, una societ calcistica italiana con sede nella citt di Alessandria; milita in Serie C. La sua fondazione si fa risalire tradizionalmente al 1912, tuttavia essa da collegare all'attivit della preesistente sezione calcistica della societ Forza e Coraggio, d'incerta datazione. La squadra disput 13 stagioni in Serie A tra il 1929 e il 1960 e 20 in Serie B (l'ultima nel 1975); raggiunse inoltre una finale di Coppa Italia, nel 1936. Conta inoltre nel suo palmar s due Coppe Italia di Serie C, vinte nel 1973 e nel 2018, e una Coppa CONI, conquistata nel 1927. Tra i pi celebri giocatori che hanno indossato la maglia grigia del sodalizio piemontese sono ricordati il Pallone d'oro 1969 Gianni Rivera e i campioni del mondo Bertolini, Borel, Ferrari e Rava, oltre a Carlo Carcano e Adolfo Baloncieri. Il periodo di maggior lustro per la squadra si fa risalire ai decenni del primo dopoguerra e della cosiddetta scuola alessandrina che, dando continuit ai dettami importati nei primi anni dieci dall'allenatore inglese George Arthur Smith, prevedeva metodi di allenamento e tattiche di gioco inediti per il calcio italiano. In quegli anni, con Pro Vercelli, Novara e Casale, l'Alessandria and a formare il quadrilatero piemontese , fucina di grandi campioni e di importanti vittorie.Negli ultimi decenni l'Alessandria ha vissuto periodi assai turbolenti per ricorrenti problemi di natura economica, che hanno condizionato i tentativi di ritorno in auge messi in atto da varie dirigenze e che l'hanno portata, nel 2003, al fallimento.
Per umanesimo si intende quel movimento culturale, ispirato da Francesco Petrarca e in parte da Giovanni Boccaccio, volto alla riscoperta dei classici latini e greci nella loro storicità e non più nella loro interpretazione allegorica, inserendo quindi anche usanze e credenze dell’antichità nella loro quotidianità tramite i quali poter avviare una "rinascita" della cultura europea dopo i cosiddetti "secoli bui" del Medioevo. L'umanesimo petrarchesco, fortemente intriso di neoplatonismo e tendente alla conoscenza dell'anima umana, si diffuse in ogni area della penisola (con l'eccezione del Piemonte sabaudo), determinando di conseguenza l'accentuazione di un aspetto della classicità a seconda delle necessità dei "protettori" degli umanisti stessi, vale a dire dei vari governanti. Nel giro del XV secolo, gli umanisti dei vari Stati italiani incominciarono a mantenere forti legami epistolari fra di loro, aggiornandosi riguardo alle scoperte compiute nelle varie biblioteche capitolari o claustrali d'Europa, permettendo alla cultura occidentale la riscoperta di autori e opere fino ad allora sconosciuti. Per avvalorare l'autenticità e la natura dei manoscritti ritrovati, gli umanisti, sempre sulla scia di Petrarca, favorirono la nascita della moderna filologia, scienza intesa a verificare la natura dei codici contenenti le opere degli antichi e determinarne la natura (cioè l'epoca in cui quel codice fu trascritto, la provenienza, gli errori contenuti con cui poter effettuare comparazioni in base alle varianti). Dal punto di vista delle aree d'interesse in cui alcuni umanisti si concentrarono maggiormente rispetto ad altre, poi, si possono ricordare le varie "ramificazioni" dell'umanesimo, passando dall'umanesimo filologico all'umanesimo filosofico. L'umanesimo, che trovò le sue basi nelle riflessioni dei filosofi greci sull'esistenza umana e in alcune opere tratte anche dal teatro ellenico, si avvalse anche dell'apporto della letteratura filosofica romana, in primis Cicerone e poi Seneca. Benché l'umanesimo propriamente detto sia stato quello italiano e poi europeo che si diffuse nel XV e in buona parte del XVI secolo (fino alla Controriforma), alcuni storici della filosofia utilizzarono questo termine anche per esprimere certe manifestazioni del pensiero all'interno del XIX e del XX secolo.