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Suvereto è un comune italiano di 3 044 abitanti della provincia di Livorno in Toscana. Il paese è uno dei comuni della Val di Cornia, sede di importanti aziende vinicole (qui si produce il DOC Val di Cornia Suvereto) e fa parte dell'associazione Città del Vino. Il comune è stato premiato con "Bandiera arancione" conferita dal Touring Club Italiano e fa parte del circuito de "I borghi più belli d'Italia". La frazione di Prata è nota per essere la zona d'origine e di produzione del Lazzero di Prata, una pregiata tipologia d'olivo che prende il nome dalla località. Il toponimo è attestato per la prima volta nel 973 e deriva dal latino suber, "sughero", per cui Suvereto è il "bosco di sugheri".
Le Colline Metallifere costituiscono il principale e più esteso sistema collinare e montuoso dell'Antiappennino toscano. Si estendono nella parte centro-occidentale della Toscana, interessando ben quattro province, la parte sud-orientale della provincia di Livorno, la parte meridionale della provincia di Pisa, la parte sud-occidentale della provincia di Siena e la parte nord-occidentale della provincia di Grosseto (Colline Metallifere grossetane).
La Rocca aldobrandesca di Suvereto si trova nell'omonimo borgo medievale, in posizione dominante rispetto all'intero abitato.
La Val di Cornia costituisce l'estremo lembo meridionale della provincia di Livorno, sul territorio della Maremma Piombinese; si estende nell'area a cavallo tra la Maremma Livornese (storicamente Maremma Pisana) e la Maremma Grossetana nei pressi della foce dell'omonimo fiume. Il territorio risulta prevalentemente collinare nell'entroterra dove si insinua verso le ultime propaggini sud-occidentali delle Colline Metallifere e si inoltra nella parte meridionale della provincia di Pisa lambendo la Val di Cecina; è pianeggiante invece lungo la fascia costiera, fatta eccezione per il promontorio di Piombino che separa l'omonima città (che ne è capoluogo e sede del Circondario) dal Golfo di Baratti, sulla cui sommità settentrionale sorge il borgo medievale di Populonia che si è sviluppato presso la preesistente città etrusca con le relative necropoli. L'area include lungo la fascia costiera il territorio comunale di Piombino e quello di San Vincenzo, mentre nell'entroterra interessa i comuni di Campiglia Marittima, Suvereto, Sassetta, Monteverdi Marittimo. La zona si caratterizza per aree archeologiche di epoca etrusca, tra le quali spiccano quelle del Golfo di Baratti e di Populonia, e per i centri storici di epoca medievale. Notevole è inoltre la ricchezza del sottosuolo, sfruttato per le numerose miniere già dai tempi degli Etruschi. Storicamente la Val di Cornia ha fatto parte in epoca medievale della Repubblica di Pisa fino al 1399, anno in cui gli Appiani fondarono la Signoria, poi Principato di Piombino, che comprendeva oltre a questo territorio anche la Val di Pecora, Val Bruna e la isole Elba, Pianosa e Montecristo. Dopo la caduta di Napoleone (il Principato era retto da Elisa Bonaparte), il territorio fu annesso al Granducato di Toscana, fino alla costituzione dello Stato Italiano. Molto conosciuti a livello nazionale e internazionale sono i vini della Val di Cornia DOC, come il Val di Cornia rosso. La zona di produzione della d.o.c. Val di Cornia è una grande area che comprende i comuni di Suvereto, Piombino, Campiglia Marittima, San Vincenzo e Sassetta in provincia di Livorno ed il comune di Monteverdi in provincia di Pisa. I vini prodotti nei territori del comune di Suvereto hanno diritto alla denominazione di sottozona "Suvereto".
La Cantina Petra, o Cantina Moretti, è un edificio ubicato all'interno del comune di Suvereto (LI), in località San Lorenzo Alto. È sede dell'omonima società agricola produttrice di vino ed olio. Costruita tra il 2001 ed il 2003 per volontà di Vittorio Moretti e su progetto dell'architetto svizzero Mario Botta, la cantina occupa un'area di circa 7.200 metri quadrati e si inserisce al centro di una vasta distesa di vigneti. Essa si presenta come una struttura avveniristica, caratterizzata da una planimetria articolata, che in alzato assume la forma di un cilindro sezionato da un piano inclinato, circondato ai margini da due ali laterali schermate da lunghi porticati. Il progetto, che per alcuni aspetti rimanda alle antiche residenze della campagna toscana, unisce il disegno della vegetazione a quello architettonico: infatti, alla sommità del blocco cilindrico, si inserisce la vegetazione, che col susseguirsi delle stagioni, muta il proprio colore, dando origine ad un'architettura variabile nel tempo. Il corpo centrale, tagliato esternamente da una scalinata, ospita i serbatoi per la vinificazione e, al piano terreno e nel sottosuolo, le botti per l'invecchiamento.