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Il frutto in termini botanici è il prodotto della modificazione dell'ovario a seguito della fecondazione. Il significato biologico del frutto è fornire protezione, nutrimento e mezzo di diffusione al seme che contiene. Nel linguaggio comune ed in cucina, normalmente, per frutta si intendono alcuni tipi di frutti botanici, ad esempio: le drupe: prugne, ciliegie, mandorla, albicocche; l'esperidio degli agrumi: cedro, pompelmo, pomelo; alcune bacche o loro modificazioni, come l'uva spina, le corniole, le giuggiole, i mirtilli; i pomi: le cotogne, le sorbole, le nespole comuni, il nashi.Le piante partenocarpiche generano frutti apireni, ovvero senza semi (es. diverse varietà di uva, arancia, fichi). Se il fiore non viene impollinato, si stacca dalla pianta nella zona di abscissione. La crescita dell'ovario è stimolata dall'auxina che blocca il processo di abscissione del fiore.
Nel diritto civile, per frutti si intende una nuova ricchezza mobiliare procurata da una preesistente ricchezza, mobiliare o immobiliare. La definizione non è esente da una qualche approssimazione, visto che l'art. 820 del codice civile italiano definisce frutti naturali e frutti civili, ma si astiene dal dare una complessiva nozione dei frutti. La categoria si presenta inoltre in maniera assai eterogenea, anche all'interno delle due sottocategorie: