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Fuori campo (cinema)

Nel cinema si intende per fuori campo tutto ci che accade fuori del campo visivo del quadro ma presente nell'immaginario spazio adiacente (il set). Il fuori campo viene spesso descritto, tramite le tecniche cinematografiche, in maniera che possa essere immaginato e ricreato dalla fantasia dello spettatore. Per ci che riguarda il sonoro, il fuoricampo riguarda quei suoni acusmatici (di cui non si individua visivamente la fonte) che vengono originati nel "piano di realt " della narrazione, ovvero quei suoni che sono udibili anche dai personaggi. Il sonoro udibile dai personaggi, che siano voci, rumori o musica, si dice diegetico. La musica "extra-scenica" che si sovrappone talvolta alle immagini, quando non ne viene visualizzata la fonte e non viene avvertita dai personaggi, non riguarda il fuori campo bens una zona ancora pi esterna. Tale sonoro pu definirsi acusmatico ma non diegetico. Vi un equivoco nella traduzione con i termini tecnici inglesi, infatti il codice anglosassone prevede: Il codice di uso comune in Italia, mescolando maldestramente italiano e inglese, prevede: la denominazione fuori campo per il sonoro acusmatico e diegetico; la denominazione "off-screen" o "extra-diegetico" per il sonoro acusmatico e non diegetico.Il fuori campo viene abbreviato in f.c., l'off-screen in "off", e per definire particolari interni al quadro si utilizza "in". Un'analisi dettagliata dell'uso espressivo del fuori campo, dedicata all'inizio del film di Fritz Lang, M - Il mostro di D sseldorf, si trova nel libro di Gianni Rondolino e Dario Tomasi, Manuale del film.

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