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Cavalleria rusticana è un'opera in un unico atto di Pietro Mascagni, su libretto di Giovanni Targioni-Tozzetti e Guido Menasci, tratto dalla novella omonima di Giovanni Verga. Andò in scena per la prima volta il 17 maggio 1890 al Teatro Costanzi di Roma, con Gemma Bellincioni e Roberto Stagno. Viene spesso rappresentata insieme a un'altra opera breve, Pagliacci (1892) di Ruggero Leoncavallo, con la quale è considerata una delle più rappresentative opere veriste. Questo singolare abbinamento venne proposto fin dall'anno seguente il debutto di Pagliacci, al Metropolitan Opera House di New York il 22 dicembre 1893,[1] e venne legittimato dallo stesso Mascagni, che nel 1926, al Teatro alla Scala di Milano, diresse, nella stessa soirée, entrambe le opere. Cavalleria rusticana veniva talvolta eseguita insieme a Zanetto, dello stesso compositore.
Roberto Stagno, nome d'arte di Vincenzo Andrioli (Palermo, 18 ottobre 1840, secondo alcune fonti nel 1836 – Genova, 26 aprile 1897), è stato un tenore italiano. Divenne un importante interprete delle opere del verismo italiano intorno agli anni 1890, ma poiché possedeva un'agile tecnica belcantistica cantò anche in opere del secolo precedente.
Nozze istriane è un'opera di Antonio Smareglia su libretto di Luigi Illica, rappresentata per la prima volta a Trieste il 28 marzo 1895 diretta da Gianni Pomè. Al debutto poté contare su due interpreti d'eccezione: il soprano Gemma Bellincioni, già prima Santuzza nella Cavalleria rusticana di Pietro Mascagni, e suo marito Roberto Stagno, celebre tenore palermitano, anch'egli apprezzatissimo nella parte di Turiddu nella première romana di Cavalleria. È l'unica opera del grande compositore istriano entrata nel repertorio lirico-teatrale internazionale e riproposta con una certa frequenza al giorno d'oggi. Le molte analogie del soggetto di Nozze istriane con Cavalleria rusticana, unitamente all'utilizzo degli stessi interpreti, indussero alcuni critici a ritenere che Smareglia avesse aderito alla poetica di stampo verista, allora imperante, di alcuni autori della Giovane scuola italiana (Mascagni e Leoncavallo in particolare). In effetti la vicenda, ambientata a Dignano, nei pressi di Pola, si ispira a un torbido dramma d'amore e gelosia culminante nella morte di uno dei protagonisti, tema ricorrente all'epoca e di tipico gusto verista. Smareglia riesce tuttavia a conferire al suo capolavoro un senso della misura, un'eleganza di toni e di timbri musicali, pur nella vivace descrizione della realtà istriana, ben lontani dalla cieca e brutale passionalità di una Cavalleria rusticana o dei Pagliacci.
Gemma Donati (Firenze, 3 marzo 1265 circa – Firenze, 1333-1342) fu la moglie di Dante Alighieri.
Bianca Stagno Bellincioni (Budapest, 23 gennaio 1888 – Milano, 17 settembre 1980) è stata un'attrice e soprano italiana.