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Giovanni Astengo (Torino, 13 aprile 1915 – San Giovanni in Persiceto, 26 luglio 1990) è stato un urbanista, architetto e accademico italiano.
Marcello Vittorini (L'Aquila, 31 ottobre 1927 – Roma, 16 marzo 2011) è stato un urbanista e ingegnere italiano.
Giancarlo Buzzi (Como, 18 aprile 1929 – Milano, 2 maggio 2015) è stato uno scrittore, traduttore, dirigente d'azienda, pubblicitario e imprenditore italiano.
Enrico Fermi (Roma, 29 settembre 1901 – Chicago, 28 novembre 1954) è stato un fisico italiano naturalizzato statunitense. Noto principalmente per gli studi teorici e sperimentali nell'ambito della meccanica quantistica e della fisica nucleare, tra i maggiori contributi si possono citare la teoria del decadimento β, la statistica quantistica di Fermi-Dirac e i risultati riguardanti le interazioni nucleari. Dopo essere stato il leader dei ragazzi di via Panisperna, si trasferì negli Stati Uniti d'America, dove progettò e guidò la costruzione del primo reattore nucleare a fissione che produsse la prima reazione nucleare a catena controllata e fu uno dei direttori tecnici del Progetto Manhattan che portò alla realizzazione della bomba atomica. Fu inoltre tra i primi a interessarsi alle potenzialità della simulazione numerica in ambito scientifico, nonché l'iniziatore di una feconda scuola di fisici, sia in Italia sia negli Stati Uniti. Ricevette nel 1938 il Premio Nobel per la fisica per "l'identificazione di nuovi elementi della radioattività e la scoperta delle reazioni nucleari mediante neutroni lenti". In suo onore venne dato il nome a un elemento della tavola periodica, il fermio (simbolo Fm), a un sottomultiplo del metro comunemente usato in fisica atomica e nucleare, il fermi, nonché a una delle due classi di particelle della statistica quantistica, i fermioni.
Emilia Zinzi (Catanzaro, 15 aprile 1921 – Catanzaro, 9 settembre 2004) è stata una storica dell'arte italiana, soprintendente onorario della Soprintendenza conservazione dei monumenti e degli oggetti d'antichità e d'arte della Provincia di Catanzaro. Come studiosa la sua principale area di interesse, della quale diventò un'autorità di livello europeo, fu il rapporto fra la ricerca storico-archeologica e la pianificazione e la descrizione della dimensione urbanistica e socio-economica.
Il centro storico di Napoli rappresenta il primo nucleo storico della città. Esso racchiude quasi tre millenni di storia e risulta essere il più vasto d'Italia e uno dei più vasti d'Europa con i suoi 17 km², ossia il 14,5% dell'intera superficie comunale (117,27 km²); seguito dal centro storico di Roma che copre 14,30 km², cioè la quasi totalità del primo municipio (20 km² ca.), e da quello di Milano (9,67 km²). Una porzione, pari a 1021 ettari, è stata dichiarata patrimonio dell'umanità dall'UNESCO nel 1995, per i suoi eccezionali monumenti, che testimoniano la successione di culture del Mediterraneo e dell'Europa. Nell'intera città storica, che fa riferimento ad un territorio più vasto rispetto al centro storico, si riconosce il pregio di una straordinaria concentrazione di punti di interesse: a tal proposito nel 2017 la BBC definì Napoli come «la città italiana con troppa storia da gestire». La particolare unicità del centro storico di Napoli sta nella conservazione quasi totale e nell'uso dell'antico tracciato viario di epoca greca.