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La storia dell'Iran, comunemente noto nel mondo occidentale anche come Persia, si intreccia con la storia di una regione più ampia, anche nota come Grande Iran, che comprende un'area situata tra l'Anatolia, il Bosforo e l'Egitto a ovest, sino ai confini dell'India antica e Syr Darya a est e verso il Caucaso e la steppa eurasiatica a nord, fino al golfo Persico e il golfo dell'Oman a sud. L'Iran è sede di una delle più antiche grandi civiltà del mondo, con insediamenti storici e urbani risalenti fin dal 4000 a.C. L'occidente e il sud-occidente del Plateau iraniano fu testimone della nascita delle prime civilità del Vicino Oriente antico, con la cultura prima degli Elam, dalla precoce Età del bronzo, e poi attraverso altri popoli, come i Cassiti, i Mannei e i Gutiani. Georg Wilhelm Friedrich Hegel nominò i persiani come il primo popolo storico. Nel 625 a.C., i Medi unificarono l'Iran come nazione e impero. L'impero achemenide (550-330 a.C.), fondato da Ciro il Grande, fu il primo impero persiano a governare da Persepoli, dai Balcani al Nord Africa e anche in Asia centrale, estendendosi su ben tre continenti. Fu il più grande impero mai visto e il primo impero mondiale. Il Primo Impero Persiano fu l'unica civiltà, in tutta la storia, collegare, nel 480 a.C, oltre il 40% della popolazione mondiale di allora, pari a circa il 49,4 milioni di persone, su un totale complessivo 112,4 milioni. Successivamente dominarono i Seleucidi, poi i Parti, e l'Impero sasanide, che governò l'Iran per quasi 1000 anni rendendo ancora una volta l'Iran una potenza leader mondiale. Rivale storico della Persia fu l'impero romano e poi il suo successore, l'Impero Bizantino. L'impero persiano inizia a svilupparsi dall'età del Ferro, grazie alla migrazione di popolazioni iraniane. Nel corso dell'antichità classica, il popolo iraniano ha contribuito alla formazione degli imperi: dei Medi, Achemenide, dei Parti e Sasanide. Una volta raggiunta la dimensione di superpotenza, l'Iran ha subito l'influenza di diverse culture: greca, araba, turca e mongola. Nel corso dei secoli ha comunque e sempre ribadito la propria identità nazionale sviluppandosi come entità politica-culturale distinta. La conquista musulmana della Persia, avvenuta tra il 633 e il 656, pose fine all'impero Sasanide. Fu un punto di svolta della storia iraniana. L'islamizzazione della Persia ha avuto luogo dal VIII al X secolo conducendo verso il declino lo Zoroastrismo, così come molte religioni derivate. Tuttavia, le conquiste culturali delle precedenti civiltà persiane non vennero perdute, ma in gran parte furono assorbite sia dal nuovo sistema politico sia dalla civiltà islamica. L'Iran venne ancora una volta riunificato come stato indipendente nel 1501 dalla dinastia Safavide, che convertì all'Islam sciita l'Iran, imponendola come religione ufficiale dell'impero, e segnando uno dei più importanti punti di svolta nella storia dell'Islam. Con vicino l'Impero ottomano, il loro rivale per secoli, l'Iran venne dominato dalla dinastia Safavide, una monarchia governata da un imperatore quasi ininterrottamente dal 1501, fino alla rivoluzione iraniana del 1979, quando divenne ufficialmente una repubblica islamica dal 1º aprile 1979.Nel corso della prima metà del XIX secolo perse molti dei suoi territori nel Caucaso, quali la moderna Georgia orientale, il Daghestan, l'Azerbaigian e l'Armenia. In seguito delle guerre russo-persiane tra il 1804-1813 e il 1826-8 è emerso il vicino rivale, l'Impero russo.
Libero è un quotidiano italiano fondato nel 2000 da Vittorio Feltri e diretto da Pietro Senaldi. Ha sede a Milano. È di proprietà dell'imprenditore della sanità, immobiliarista e politico Antonio Angelucci.
Indro Montanelli, nome completo Indro Alessandro Raffaello Schizògene Montanelli (Fucecchio, 22 aprile 1909 – Milano, 22 luglio 2001), è stato un giornalista e scrittore italiano. Tra i più popolari giornalisti italiani del Novecento, si distinse per la concisione e limpidezza della sua scrittura, iniziando la sua carriera durante il ventennio fascista. Successivamente fu per circa quattro decenni l'uomo-simbolo del principale quotidiano d'Italia, il Corriere della Sera. In seguito, lasciato il Corriere per contrasti sulla nuova linea politica della testata, diresse per vent'anni un altro quotidiano fondato da lui stesso, il Giornale, distinguendosi come opinionista di stampo conservatore. Fu gravemente ferito nel 1977 in un attentato dai terroristi delle Brigate Rosse. Con l'entrata in politica di Silvio Berlusconi, da lui apertamente disapprovata, lasciò Il Giornale e, nel marzo 1994, fondò la Voce, un quotidiano che chiuse tuttavia l'anno seguente. Fu anche l'autore di una collana di libri di storia a carattere divulgativo, Storia d'Italia, i quali narrano la storia d'Italia dall'antichità alla fine del XX secolo. In ciascuna di queste attività Montanelli seppe conquistare un largo seguito di lettori.
Anna Stepanovna Politkovskaja (in russo А́нна Степа́новна Политко́вская; New York, 30 agosto 1958 – Mosca, 7 ottobre 2006) è stata una giornalista russa, molto conosciuta per il suo impegno sul fronte dei diritti umani, per i suoi reportage dalla Cecenia e per la sua opposizione al Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin. Nei suoi articoli per Novaja Gazeta, quotidiano russo di ispirazione liberale, la Politkovskaja condannava apertamente l'Esercito russo e il Governo russo per il mancato rispetto dimostrato dei diritti civili e dello stato di diritto, sia in Russia che in Cecenia. Il 7 ottobre 2006, Anna Politkovskaja venne assassinata nell'ascensore del suo palazzo, mentre stava rincasando. La sua morte, da molti considerata un omicidio operato da un sicario a contratto, produsse una notevole mobilitazione in Russia e nel mondo, affinché le circostanze dell'omicidio venissero al più presto chiarite, cosa che ancora non è accaduta.