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Arezzo () è un comune italiano di 98 101 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia in Toscana. Fu sede della più antica università della Toscana, e una delle prime in Europa. Importante centro orefice e di alta moda, vanta inoltre di essere la città nella quale è girato lo storico film da record La vita è bella di Roberto Benigni, campione di incassi. È inoltre la patria di artisti e poeti quali Francesco Petrarca, Giorgio Vasari, e nelle vicinanze di Michelangelo Buonarroti. Famosa per gli affreschi di Piero della Francesca all’interno della cappella della basilica di San Francesco e per il crocifisso di Cimabue all’interno della chiesa di San Domenico, è nota anche per l’importante Giostra del Saracino, che divide la città in 4 quartieri.
La Giostra del Saracino un torneo equestre che si tiene due volte all anno ad Arezzo. (Giugno e settembre) Pur con origini medievali, si disputa, nella propria era moderna, dal 1931 e contrappone i quattro Quartieri in cui suddivisa la citt : il Quartiere di Porta Crucifera (conosciuto anche come "Colcitrone"), il Quartiere di Porta del Foro (conosciuto anche come "Quartiere di Porta San Lorentino"), il Quartiere di Porta Sant'Andrea e il Quartiere di Porta Santo Spirito (noto anche come "Quartiere della Colombina" e corrispondente all'antico Quartiere di Porta del Borgo).
La Chimera di Arezzo è un bronzo etrusco, probabilmente opera di un'équipe di artigiani attiva nella zona di Arezzo, che combinava modello e forma stilistica di ascendenza greca o italiota all'abilità tecnica fornita da maestranze etrusche. È conservata presso il Museo archeologico nazionale di Firenze ed è alta 78,5 cm. È il simbolo del Quartiere di Porta del Foro, uno dei quattro quartieri della Giostra del Saracino di Arezzo. Il gruppo scultoreo in bronzo rappresenta un leone in posizione aggressiva a bocca aperta e con artigli estroflessi, con una testa di capra che nasce dalla schiena e un serpente a posto della coda che aggredisce mordendo uno dei corni della capra.
La battaglia di Scannagallo (conosciuta nella storia anche come battaglia di Marciano) fu combattuta il 2 agosto 1554 tra l'esercito franco-senese, al comando di Piero Strozzi, contro l'esercito ispano-mediceo assoldato dall'imperatore Carlo V, affidato a Cosimo I de' Medici e comandato dal capitano di ventura Gian Giacomo Medici, marchese di Marignano. La battaglia si svolse in Val di Chiana, nelle colline adiacenti il fosso di Scannagallo e l'esito sfavorevole ai senesi segnò il punto di svolta nella Guerra di Siena ed un colpo fatale per la Repubblica di Siena, costretta ad arrendersi definitivamente al nemico cinque anni dopo.
La battaglia di Ravenna fu una delle battaglie combattute durante il periodo che dalla Lega di Cambrai aveva portato alla Lega Santa e si svolse domenica 11 aprile 1512 (giorno di Pasqua) nei pressi della città romagnola. I francesi comandati da Gaston de Foix, famoso in seguito come "Folgore d'Italia", e le truppe della Lega Santa, guidate dal viceré di Napoli Raimondo de Cardona e dal generale pontificio Fabrizio I Colonna, si scontrarono in un luogo posto lungo la riva del fiume Ronco (quasi alla confluenza col Montone), pochi chilometri a sud della città. Insieme a quella di Marignano fu la più grande battaglia delle Guerre d'Italia: vi parteciparono tutti i più noti condottieri dell'epoca tra cui Antonio di Leyva, Fernando d'Avalos Marchese di Pescara, Ettore Fieramosca, Romanello da Forlì, Giovanni Capoccio, Raffaele de' Pazzi, Francisco de Carvajal, Fanfulla da Lodi nell'esercito della Lega Santa; Carlo III di Borbone, Teodoro Trivulzio, il cavalier Baiardo, Odet de Foix, Federico Gonzaga, Cesare Martinengo, Jacques de La Palice, Yves d'Alegre, Alfonso I d'Este, Gaston de Foix da parte francese. Nel 1557, a commemorare l'evento, venne eretta per volere del Presidente di Romagna Pierdonato Cesi, futuro cardinale, la cosiddetta "Colonna dei Francesi".
La battaglia del Trasimeno (o anche l'agguato del Trasimeno) è stato uno degli scontri bellici maggiori della seconda guerra punica. È stata combattuta il mattino del 21 giugno 217 a.C. presso le sponde nord-occidentali del Lago Trasimeno tra l'esercito romano, guidato dal Console Gaio Flaminio Nepote, e quello cartaginese al cui comando era Annibale Barca. Annibale voleva decimare le due legioni guidate da Flaminio, che lo stavano seguendo lungo la sua marcia in Etruria, prima che si ricongiungessero con quelle dell'altro console Gneo Servilio Gemino. Scendendo la Val di Chiana in direzione di Roma, il condottiero cartaginese fece accelerare il passo alle sue truppe e giunse con alcune ore di anticipo in prossimità del Lago Trasimeno: decise quindi di deviare verso Est il suo percorso, in direzione di Perugia, poiché aveva individuato, in una valle compresa tra le estreme pendici dei monti di Cortona e il lago, i luoghi adatti per tendere un'imboscata alle legioni romane. Annibale qui si accampò con la fanteria pesante su una collina e dispose gli altri reparti sulle pendici dei colli circostanti, nascosti in modo da sorprendere ai fianchi l'esercito romano e circondarlo. Il console romano arrivò presso le rive del lago quando il sole stava per tramontare e fu costretto ad accamparsi e ad attendere il giorno seguente per riprendere l'inseguimento, ignaro che l'accampamento nemico si trovasse lì vicino, essendo separati solo dai bassi colli di Cortona che si protendono verso il lago. L'indomani i reparti di Annibale erano già pronti all'agguato, quando i Romani all'alba incominciarono a lasciare l'accampamento e, superato uno stretto passaggio tra uno sprone roccioso e le acque del lago, entrarono nella valle immersa nella nebbia, ignari del pericolo incombente, non avendo inviato esploratori in avanscoperta.L'esercito cartaginese conseguì sul campo una vittoria piena avendo colto la maggior parte delle truppe romane ancora in ordine di marcia nel fondo della valle.Le fonti riferiscono della morte in battaglia del console Flaminio e di notevoli perdite romane, mentre quelle cartaginesi furono tra i 1.500 ed i 2.500 soldati, compresi soprattutto nelle file celtiche. La disfatta, la morte di Flaminio, la distanza da Roma dell'altro console Servilio, spinsero i comizi centuriati a nominare dittatore Quinto Fabio Massimo Verrucoso e maestro della cavalleria Marco Minucio Rufo.
Bagno a Ripoli (pronuncia: /'baɲɲo a r'ripoli/) è un comune italiano di 25 481 abitanti della città metropolitana di Firenze in Toscana.
L'Albo d'oro della Giostra del Saracino è l'elenco delle vittorie conseguite dai quartieri nella storica manifestazione di Arezzo. Sono considerate le Giostre dell'età contemporanea, quindi disputate a partire dal 7 agosto 1931, quando si decise di riportare in vita l'antico torneo cavalleresco che ad Arezzo si correva in età medievale e moderna.