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Giovanni Florio

Giovanni Florio, noto anche come John Florio (Londra, 1552 – Fulham, 1626), è stato un umanista inglese di origine italiana, nacque durante il regno di Edoardo VI, grande lessicografo, linguista, traduttore, scrittore e precettore reale. È riconosciuto come il più importante umanista del Rinascimento inglese. Ha contribuito allo sviluppo della lingua inglese con 1 149 parole, posizionandosi terzo dopo Chaucer, con 2 012 parole, e Shakespeare, con 1 969 parole, nell'analisi linguistica condotta da John Willinsky. John Florio è citato 3 871 volte nell'Oxford English Dictionary ed è la 77esima voce più citata nell'Oxford English Dictionary.Fu anche il primo traduttore in inglese del filosofo e scrittore francese Montaigne, e il primo traduttore di Boccaccio. Ha inoltre scritto il primo esteso dizionario inglese-italiano, superando il primo dizionario italiano-inglese di William Thomas, pubblicato nel 1550. Il poeta e scrittore Ben Jonson, di cui Florio era amico, definì Florio, in una dedica scritta a mano per il suo volume il Volpone, come un "padre amorevole" e un "supporto di Ispirazione Poetica". ("To his loving Father & worthy Friend Mr John Florio, The Ayde of his Muses, Ben: Jonson seakes this testimony of Friendship & Love"). Anche il filosofo Giordano Bruno strinse un'amicizia importante con Florio. Florio incontrò Bruno, mentre quest'ultimo si trovava in esilio nell'ambasciata francese a Londra, dove Bruno scrisse e pubblicò i suoi sei più famosi dialoghi morali, inclusa La cena de le ceneri, in cui Florio viene descritto come amico di Bruno.In Queen Anna's New World of Words ("Il nuovo mondo di parole della Regina Anna"), del 1611, Giovanni Florio si definì An English Man in Italian ("Un inglese in italiano"), e nella sua opera Secondi frutti ("Second Fruits"), si definì Italus ore, Anglus pectore, ossia, Italiano di lingua, inglese nel cuore. Si è fatto il suo nome tra i possibili autori delle opere di William Shakespeare, anche se alcuni studi bio-bibliografici non concordano con questa ipotesi. Specificatamente, nella prima storica menzione che testimonia l'esistenza della figura di Shakespeare come scrittore e poeta, fatta dal drammaturgo Robert Greene nel suo pamphlet Groats-worth of Witte nel 1592, Greene attacca Shakespeare identificandolo in "absolute Johannes Factotum" e accusandolo di nascondersi dietro la figura di un attore ('with his Tygers heart wrapt in a Players hide"). Secondo studiosi come Gerevini, John Florio può essere facilmente identificato con il nome Giovanni, 'Johannes' in Latino, il termine 'absolute' simile al termine 'resolute' utilizzato dal Florio nella sua firma e il termine dispregiativo 'factotum', utilizzato per una persona che svolgeva, come Florio, il ruolo di tutor per i figli degli aristocratici e funzioni di segretario.

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