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Gli incidenti di Spalato furono una serie di episodi violenti a carattere prevalentemente antitaliano che si verificarono nella città dalmata di Spalato fra il 1918 e il 1920, e che culminarono con l'assassinio del comandante della Regia nave Puglia Tommaso Gulli e del motorista Aldo Rossi, colpiti la sera dell'11 luglio 1920 e deceduti nel corso della notte. Questi episodi si inserirono all'interno di una pluridecennale lotta per il predominio sull'Adriatico orientale fra popolazioni slave meridionali (croate e slovene) e italiane, ancora nell'ambito dell'Impero austro-ungarico. Alla fine del XIX secolo la corrente irredentista sorta all'interno del Regno d'Italia e lo jugoslavismo da parte slava coinvolsero nella questione anche Stati già indipendenti, come il Regno d'Italia stesso e il Regno di Serbia. Lo scoppio della prima guerra mondiale, l'entrata in guerra dell'Italia, il disfacimento dell'Impero, le trattative di pace e le successive fortissime frizioni fra l'Italia e il Regno dei Serbi, Croati e Sloveni furono gli eventi più recenti, precedenti e contemporanei agli incidenti di Spalato.
Guerra di Rio de Janeiro della droga o semplicemente guerra della droga, sono i nomi con cui viene definito quel conflitto armato tra forze dell'ordine e narcotrafficanti iniziato il 17 ottobre 2009 nelle baraccopoli della zona settentrionale di Rio de Janeiro dopo che una banda criminale della collina della scimmie ha abbattuto un elicottero della polizia militare, nel quale sono rimasti uccisi tre dei sei agenti a bordo. La guerriglia è iniziata a due settimane di distanza dall'assegnazione della città come sede dei giochi della XXXI Olimpiade (2016), oltre che la precedente conferma come uno dei luoghi in cui si sono tenuti i mondiali di calcio (2014). Antonio Biscaia, candidato per la presidenza dello Stato di Rio, ha paragonato gli scontri a una guerra civile, mostrando come nella sola metropoli il livello degli omicidi sia più alto e in aumento che nel resto del Brasile.In un contesto di disagio sociale, violenza e criminalità diffusa nelle tristemente famose baraccopoli indigenti della metropoli, Rio è qualificata come una delle città più violente al mondo e ogni anno si contano migliaia di uccisioni per morte violenta. Il conflitto armato ha fatto risorgere il problema sicurezza nella città, creando polemiche in tutto il Paese oltre che all'estero, in particolare alcuni membri del CIO hanno espresso dubbi circa la situazione in vista delle future Olimpiadi.
I crimini di guerra italiani sono stati quegli atti, contrari ai trattati e alle leggi di guerra nazionali o internazionali, e considerati crimine di guerra, commessi da appartenenti alle forze armate italiane dall'Unità d'Italia in poi. In particolar modo, vengono annoverati in questa categoria diversi episodi controversi riguardanti le truppe italiane nelle guerre coloniali in Etiopia e in Libia, durante la seconda guerra mondiale nei Balcani e in Grecia.