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Giuntina di rime antiche

Giuntina di rime antiche è nome abbreviato di Sonetti e Canzoni di diversi antichi autori toscani in X libri raccolte, una raccolta di testi poetici edita il 6 luglio 1527 dall'editore fiorentino Filippo Giunta, da cui ha ereditato il nome di "Giuntina". L'opera è una raccolta di liriche antiche curata dal fiorentino Bardo di Antonio Segni. Tale opera mostra come nel 1500 si stesse sviluppando una corrente di letteratura tesa alla rivalutazione della poesia duecentesca. Nel periodo la letteratura dei padri del 1200 è ancora viva e presente nella tradizione ed è un modello. I testi raccolti nella Giuntina provengono dalla Raccolta Aragonese e da altri canzonieri oggi perduti. La Raccolta Aragonese è anch'essa una raccolta di testi curata da Angelo Poliziano realizzata nel 1476-1477, per volere del sovrano Federico d'Aragona che chiese a Lorenzo de' Medici una raccolta di testi; il Magnifico dette il compito al Poliziano. La Giuntina è un'opera a stampa: proprio la nuova macchina ha contribuito molto alla circolazione dei testi. È necessario però precisare che la diffusione dei testi è sempre stata molto fiorente: i poeti della Magna Curia di Federico II, in Sicilia erano a conoscenza dei testi della lirica trobadorica. Nel Nord Italia i trovatori erano presenti in modo capillare nelle corti e gli stessi, per il loro carattere "pellegrino" girovagavano tra i vari signori (basti pensare all'inventore del corpus di vidas e razós Uc de Saint-Circ). Nel 1529 verrà allestita da Lorenzo Bartolini la Raccolta Bartoliniana; l'opera è complementare alla Giuntina, in quanto è in possesso di manoscritti che non erano in possesso del gruppo guidato da Bernardo Segni.

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