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Con l'espressione canzone di imprese o canzone di gesta (francese chanson de geste) si indica un genere letterario di tipo epico, sviluppatosi originariamente nella zona centro-settentrionale della Francia e attestato per circa tre secoli a partire dalla fine dell'XI secolo. Esso comprende un'ottantina di componimenti. Si caratterizza per essere «il primo genere poetico ben definito e strutturato» espresso in lingua d’oïl. Le sue origini, ed in particolare il suo rapporto con la poesia orale, sono tuttora oggetto di ampia discussione.
Sulla scia di indignazione scaturita da buona parte dell'opinione pubblica statunitense a seguito della sparatoria e relativo massacro di Charleston avvenuto all'interno della "Emanuel African Methodist Episcopal Church" di Charleston (Carolina del Sud) per mano del 21enne Dylann Roof nel giugno del 2015 (con un conteggio di 9 morti afroamericani compreso il reverendo che stava celebrando il culto) diversi contee e centri urbani comunali degli Stati Uniti d'America hanno preso la decisione di rimuovere tutti i memoriali e monumenti dedicati agli Stati Confederati d'America situati in terreni di proprietà pubblica. Lo slancio di questa scelta, seppur in certi casi specifici provocando vasti dibattiti e serrate polemiche di parte - allargando il caso a livello nazionale - è stato accelerato nell'agosto del 2017 dopo l'"Unite the Right rally", un raduno accompagnato da tutta un serie di manifestazioni organizzato dall'estrema destra politica ed extraparlamentare americana a Charlottesville (nella Virginia). Un nuovo cambio d'opinione pubblica negli Stati Uniti cominciato con la morte di George Floyd, uno statunitense d'origine africana, dalla polizia nel maggio 2020. Durante le proteste razziali che seguiti, molti memoriali dedicati agli Stati Confederati d'America furono abbattuti o rimossi. La massiccia rimozione dei memoriali e monumenti confederati era guidata dalla convinzione che tali opere all'imperituro ricordo glorificassero in realtà la presunzione di supremazia del potere bianco e commemorassero un governo - quello della presidenza di Jefferson Davis in aperta antitesi alla presidenza di Abraham Lincoln posta in essere dal neonato Partito Repubblicano - il cui principio fondante fu eminentemente quello non solo della perpetuazione ma anche dell'espansione della schiavitù negli Stati Uniti d'America. Molti tra coloro che si oppongono alle rimozioni sostengono invece che simili manufatti facciano oramai parte del patrimonio culturale della nazione, dell'intera cultura degli Stati Uniti d'America: si tratta in ogni modo di una questione che pare lasciar aperta una ferita ancora non del tutto facilmente rimarginata nella storia degli Stati Uniti d'America. La maggior parte di questi monumenti inneggianti alla guerra civile furono costruiti nel corso del lungo periodo in cui rimasero in vigore le Leggi Jim Crow - subito dopo il termine dell'Era della Ricostruzione - le quali misero nei fatti in atto una rigida segregazione razziale negli Stati Uniti d'America, amplificando il razzismo americano e dando il via alla storia del Ku Klux Klan e allo scatenamento della politica del linciaggio negli Stati Uniti d'America in aperta e feroce contrapposizione nei confronti del movimento per i diritti civili degli afroamericani. Ulteriori dedicazioni ai presunti eroi della parte risultata irrimediabilmente sconfitta della guerra di secessione americana saranno inaugurate durante l'epoca del successivo movimento per i diritti civili degli afroamericani con l'intento - e come mezzo - dichiarato d'intimidire gli afroamericani e riaffermare il suprematismo socio-biologico della cosiddetta "razza bianca". I diversi monumenti Sudisti sono così rapidamente diventati altamente politicizzati; seguendo le considerazioni che ne ha tratte Eleanor Harvey, curatrice senior dello Smithsonian American Art Museum e studiosa dello svolgimento della guerra di secessione americana "se i fautori più fanatici del nazionalismo bianco, del neocolonialismo e finanche del neonazismo ora li rivendicano come parte del loro patrimonio, hanno essenzialmente cooptato quelle immagini e quelle statue oltre ogni capacità di neutralizzarle nuovamente in un senso il più possibile obiettivamente storico". In alcuni degli Stati Uniti meridionali la legislazione statale continua a proibire o limita fortemente la rimozione o l'alterazione dei monumenti pubblici confederati. Secondo Stan Deaton, uno degli storici anziani della "Georgia Historical Society" di Savannah (Georgia): "queste disposizioni non rappresentano altro che il Vecchio e profondo Sud il quale impone la sua morale preordinata e le proprie settarie opinioni politiche su tutti noi e per sempre. Ma questo è propriamente ciò che ha condotto direttamente alla guerra civile, ed è una cosa che ci divide ancora come paese. Abbiamo visioni in competizione non solo sul futuro, ma perfino sul passato. È ancora una volta la stessa identica storia".