Accedi all'area personale per aggiungere e visualizzare i tuoi libri preferiti
Oscar Fingal O'Flahertie Wills Wilde, noto come Oscar Wilde (Dublino, 16 ottobre 1854 – Parigi, 30 novembre 1900), è stato uno scrittore, aforista, poeta, drammaturgo, giornalista e saggista irlandese dell'età vittoriana, esponente del decadentismo e dell'estetismo britannici. Autore dalla scrittura apparentemente semplice e spontanea, ma sostanzialmente molto raffinata e incline alla ricerca del bon mot (della "battuta" di spirito), con uno stile talora sferzante e impertinente egli voleva risvegliare l'attenzione dei suoi lettori e invitarli alla riflessione. È noto soprattutto per l'uso frequente di aforismi e paradossi, per i quali è tuttora spesso citato.Nato da famiglia irlandese, con origini locali, inglesi e forse italiane, trasferitosi poi in Inghilterra, l'episodio più notevole della sua vita, di cui si trova ampia traccia nelle cronache del tempo, fu il processo e la condanna a due anni di lavori forzati per «gross public indecency», come era definita l'omosessualità dalla legge penale che codificava le regole, anche morali, riguardanti la sessualità. Wilde, già sposato, perse inoltre la possibilità di vedere i due figli. Dovette abbandonare la Gran Bretagna per l'Europa continentale. Morì in Francia per meningoencefalite, dopo essersi convertito in punto di morte alla religione cattolica, a cui da tempo si sentiva più vicino. Le sue opere, tra le quali – in particolare – i suoi testi teatrali, sono considerate dai critici dei capolavori del teatro dell'Ottocento.
La guerra Messico-Stati Uniti, guerra messicano-statunitense o guerra Messico-statunitense vide contrapporsi gli Stati Uniti d'America, durante la presidenza Polk, e la Prima repubblica messicana tra il 1846 ed il 1848. Negli Stati Uniti il conflitto è conosciuto come guerra messicana o guerra di Mr. Polk; in Messico invece è nota come intervento statunitense, invasione statunitense in Messico o guerra degli Stati Uniti contro il Messico. Il conflitto scoppiò come conseguenza degli attriti tra i due paesi in seguito all'annessione statunitense del Texas nel 1845, osteggiata dal Messico che lo considerava ancora parte della sua nazione. La repubblica del Texas era di fatto un Paese indipendente che divenne parte degli Stati Uniti, nonostante diversi politici americani fossero contrari, poiché il Texas riconosceva la schiavitù e la sua annessione avrebbe modificato l'equilibrio tra Stati del Nord antischiavisti e Stati del Sud. Alle Elezioni presidenziali del 1844, vinse il democratico James Knox Polk con la promessa di espandere gli Stati Uniti verso ovest; da qui l'annessione del Texas l'anno seguente. Polk andò oltre, inviando nella regione un'unità dell'esercito e contemporaneamente una missione diplomatica in Messico per negoziare un indennizzo. La presenza militare statunitense era pianificata per provocare il Messico e spingerlo ad attaccare, per poterlo poi biasimare e convincere il Congresso ad appoggiare il conflitto. Alla fine, i messicani attraversarono il Rio Grande scontrandosi con gli statunitensi nell'incidente di Thornton, dando un motivo al Congresso per dichiarare guerra. Le forze statunitensi rapidamente occuparono la regione di Santa Fe de Nuevo México e dell'alto Rio Grande, dirigendosi inoltre verso la costa del Pacifico, nella provincia messicana della Alta California, puntando poi verso sud mentre lo Squadrone del Pacifico della US Navy bloccava i porti anche nella Baja California. Nonostante ciò, il Governo messicano rifiutò di firmare una pace, obbligando gli Stati Uniti ad invadere l'entroterra del Messico. Il generale Winfield Scott raggiunse così, e conquistò, Città del Messico. Anche se militarmente sconfitto, il Messico non aveva alcuna intenzione di negoziare, finché Nicholas Trist non riuscì a concludere con successo il Trattato di Guadalupe Hidalgo nel 1848. Esso mise fine al conflitto, con il Messico che accetta di cedere oltre al Texas anche l'Alta California e il Santa Fe de Nuevo México. Gli Stati Uniti accettarono di pagare 15 milioni di dollari come compensazione per i danni materiali e cancellare 3,25 milioni di dollari di debito che il Messico aveva con cittadini americani. Il Messico infine accetta il Rio Grande come nuovo confine tra i due paesi. La vittoria e l'espansione territoriale ottenuta da Polk ispirò un senso di patriottismo in diverse aree degli Stati Uniti, ma sia la guerra sia il trattato diedero vita a dure critiche, a causa del numero di vittime, del costo economico e dei metodi brutali usati nel conflitto. La questione su come gestire i nuovi territori intensificò ulteriormente il dibattito sulla schiavitù negli Stati Uniti d'America. La "Condizione Wilmot", che esplicitamente proibiva l'estensione della schiavitù nei territori acquisiti, non venne infine approvata dal Congresso, nonostante il dibattito fosse già cominciato durante il conflitto. In Messico, la guerra aggravò le agitazioni politiche interne, soprattutto a causa delle perdite civili, della situazione finanziaria disastrata e dei territori persi.
Cristoforo Colombo (in latino: Christophorus Columbus; in spagnolo Cristóbal Colón; in portoghese Cristóvão Colombo; Genova, 26 agosto ~ 31 ottobre 1451 – Valladolid, 20 maggio 1506) fu un navigatore ed esploratore italiano della Repubblica di Genova, tra i più importanti protagonisti delle grandi scoperte geografiche europee a cavallo tra il XV e il XVI secolo. Deve la sua fama ai viaggi che portarono alla colonizzazione europea delle Americhe; l'importanza delle sue scoperte è tale che al suo nome sono ispirati numerosi toponimi nel Nuovo Mondo, uno tra tanti quello del Paese sudamericano della Colombia. Marinaio sin da giovane, maturò l'idea dell'esistenza di una terra oltreoceano (secondo lui l'Asia) proprio durante i suoi viaggi da capitano di mare di navi mercantili. Convinto dell'esattezza delle proprie tesi, dapprima Colombo chiese i finanziamenti per inaugurare la nuova rotta al re Giovanni II del Portogallo, ma vistosi negati i fondi tentò con i re di Castiglia e Aragona, i quali, dopo le trattative, e soprattutto grazie all'appoggio di Isabella di Castiglia, accettarono di finanziare l'impresa e di concedergli alcuni privilegi nel caso in cui l'esito fosse risultato positivo. Salpato da Palos de la Frontera il 3 agosto 1492, giunse nell'odierna San Salvador il 12 ottobre dello stesso anno. A tale primo viaggio ne seguirono altri tre di minore fortuna, che lo portarono alla rovina e al discredito presso la corte di Castiglia, paese del quale era divenuto cittadino e nella cui capitale Valladolid morì nel 1506.
In questa voce sono elencati i viaggi apostolici e le visite pastorali di papa Francesco, 266º papa della Chiesa cattolica e 8º sovrano dello Stato della Città del Vaticano. Essi sono così chiamati in quanto il papa è il successore dell'apostolo Pietro; agli effetti del diritto internazionale sono viaggi di cortesia diplomatici tra capi di Stato o rappresentanze locali dello Stato ospitante opportunamente delegate. I viaggi apostolici all'estero, come anche quelli in Italia, sono elencati in ordine di data. Le uscite compiute all'interno della diocesi di Roma rientrano nella definizione tradizionale di visite pastorali, poiché di essa il papa è il vescovo.
I detective selvaggi è un romanzo dello scrittore cileno Roberto Bolaño. I protagonisti sono due giovani poeti d'avanguardia a Città del Messico nella seconda metà degli anni settanta, ambientazione strettamente ispirata dall'esperienza dell'autore stesso che si trovò a vivere in Messico con la famiglia dal 1968 a fino a poco tempo prima del brutale golpe cileno del 1973, per poi tornarvi per un breve periodo prima del suo definitivo trasferimento in Europa. Pubblicato per la prima volta in Spagna nel 1998, il romanzo si è aggiudicato il premio Herralde nel 1998 e il premio internazionale Rómulo Gallegos nel 1999.