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Dei livelli di manomorta coerentemente al XVIII della legge d’ammortizzazione pubblicata nell’anno 1769 è un opuscolo di Gregorio Fierli, scritto nel 1769
Luca Cagnazzi de Samuele (Altamura, 28 ottobre 1764 – Napoli, 26 settembre 1852) è stato un politico, accademico, matematico arciprete e statistico (disciplina non coincidente con l'attuale statistica) italiano. In alcune sue opere si occupò anche di meteorologia, sotto impulso del suo amico Giuseppe Maria Giovene, e di pedagogia ed è stato l'inventore del tonografo.
Il Granducato di Toscana fu un antico Stato italiano esistito per duecentonovanta anni, tra il 1569 e il 1859, costituito con bolla emessa da papa Pio V il 27 agosto 1569, dopo la conquista della repubblica di Siena da parte della dinastia dei Medici, reggitori della Repubblica di Firenze, nella fase conclusiva delle guerre d'Italia del XVI secolo. Fino alla seconda metà del XVIII secolo fu uno stato confederale costituito dal Ducato di Firenze (detto "Stato vecchio") e dallo Stato Nuovo di Siena, in unione personale nel granduca. Il titolo traeva origine da quello del Ducato di Tuscia, poi Marca di Tuscia e quindi Margraviato di Toscana, titolo giuridico di governo del territorio di natura feudale in epoca longobarda, franca e post-carolingia. Dopo l'estinzione della dinastia medicea, nel 1737 subentrò la dinastia degli Asburgo-Lorena, che resse le sorti del granducato sino all'unità d'Italia, pur con l'interruzione dell'epoca napoleonica. Tra il 1801 ed il 1807, infatti, Napoleone Bonaparte occupò la Toscana e l'assegnò alla casata dei Borbone-Parma col nome di regno d'Etruria. Col crollo dell'impero napoleonico nel 1814, venne restaurato il granducato. Nel 1859 la Toscana venne occupata dalle truppe del regno di Sardegna e divennero note col nome di Province dell'Italia Centrale. La Toscana venne formalmente annessa al regno sardo nel 1860, come parte del processo di unificazione nazionale, con un referendum popolare che sfiorò il 95% dei si.
Giovanni Valentino Mattia Fabbroni (Firenze, 13 febbraio 1752 – Pisa, 17 dicembre 1822) è stato un naturalista, economista, agronomo, chimico e politico e pedagogo italiano.
Della divisione dei beni dei contadini e di altre simili persone, opuscolo legale dell'Avvocato Gregorio Fierli giureconsulto fiorentino. “Negli anni di fine secolo il Fierli era ritornato spesso all'esame di aspetti particolari della legislazione economica toscana. Ne è un esempio il “Della divisione dei beni dei contadini e di altre simili persone (Firenze 1797)”, opuscolo rivolto tramite la disamina delle articolazioni del contratto di mezzadria, di cui il Fierli sottolineava fortemente gli aspetti di accordo societario tra le parti, a "rendere più brevi e di più facile risoluzione le liti (p. 3) che potevano intervenire in questo campo. Nel loro insieme le pagine del Fierli risultano dettate da un robusto senso pratico e da una indubbia competenza tecnica, riflesso a sua volta dell'attività sua di tenace e agguerrito proprietario terriero del Cortonese, ma anche da un paternalismo moralistico nei confronti dei ceti subalterni, che nella frugale laboriosità dei contadini scorgeva l'elemento principale dello sviluppo economico della società.”A riguardo dell’analisi del contratto di mezzadria il Fierli sottolineava gli aspetti di accordo societario fra le parti. Nell’oggetto dell’opuscolo l’autore spiega come il diminuire o comunque rendere più brevi le liti tra i contadini sia un bene per l’agricoltura. I contadini sprecano, infatti, molto del loro tempo nei Tribunali e in Viaggi nelle città dove spesso si perdono nei vizi e questo provoca un male per l’agricoltura. L’obiettivo dell’autore è realizzare, quindi, una raccolta di leggi che renda chiara la soluzione delle liti tra le parti abbreviandone i tempi.“Fa d’uopo a tale effetto, che i Giudici, gli Arbitri, i Difensori, ed anche gli stessi Litiganti abbiano una chiara, e precisa nozione delle materie, sulle quali più frequentemente si aggirano le loro controversie, e del metodo, e sistema, che per ben risolvere hanno fissato le Leggi, i Tribunali, ed i migliori Giureconsulti. Allorché mancano queste nozioni, o che le medesime sono oscure, ed imperfette, il numero delle Liti deve crescere in vece di diminuire, e il corso in vece di abbreviarsi, deve riuscire più a lungo, e più spinoso”.
Gli antichi Romani costruirono lunghe strade per collegare le pi lontane province con la capitale dell'impero. Realizzate il pi possibile rettilinee per minimizzare le distanze, queste infrastrutture erano essenziali per la crescita dell'impero, in quanto consentivano di muovere rapidamente l'esercito, ma oltre che per scopi militari esse erano utilizzate anche per scopi politici, amministrativi e commerciali. La viabilit romana costitu il pi efficiente e duraturo sistema stradale dell'antichit , che consent di portare la civilt romana in contatto con le genti pi diverse che popolavano il mondo allora conosciuto. Nessun altro popolo in quell'epoca storica seppe eguagliare la loro capacit di scelta dei tracciati, le tecniche di costruzione e l'organizzazione di assistenza ai viaggiatori.
Il Regno delle Due Sicilie fu uno Stato sovrano dell'Europa meridionale esistito dal dicembre 1816 al febbraio 1861, ovvero dalla Restaurazione all'Unit d'Italia. Prima della Rivoluzione francese del 1789 e delle successive campagne napoleoniche, la dinastia dei Borbone regnava sugli stessi territori, ma questi risultavano divisi nel Regno di Napoli e nel Regno di Sicilia. Un anno dopo il congresso di Vienna e con il Trattato di Casalanza, il sovrano Borbone che prima d'allora assumeva in s la corona napoletana (al di qua del Faro) come Ferdinando IV, e quella siciliana (al di l del Faro) come Ferdinando III, riun in un'unica entit statuale il Regno di Napoli e il Regno di Sicilia, attraverso la Legge fondamentale del Regno delle Due Sicilie dell'8 dicembre 1816, a quasi 400 anni dalla prima proclamazione del Regno Utriusque Siciliae da parte di Alfonso il Magnanimo. Inizialmente la capitale era Palermo (secolare sede del Parlamento Siciliano), ma gi l anno successivo (1817) fu spostata a Napoli. Palermo continu ad essere considerata "citt capitale" dell'isola di Sicilia.Ebbe fine con la firma dell'armistizio e la resa di Francesco II il 17 febbraio 1861 e con la proclamazione del Regno d'Italia il 17 marzo dello stesso anno.
Mostro di Firenze è la denominazione utilizzata dai media italiani per riferirsi all'autore o agli autori di una serie di otto duplici omicidi avvenuti fra il 1968 e il 1985 nella provincia di Firenze. L'inchiesta avviata dalla procura di Firenze ha portato alla condanna in via definitiva di due uomini identificati come autori materiali di quattro duplici omicidi, i cosiddetti "compagni di merende" Mario Vanni e Giancarlo Lotti (reo confesso e chiamante in correità dei presunti complici), mentre il terzo, Pietro Pacciani, condannato in primo grado a più ergastoli per sette degli otto duplici omicidi e successivamente assolto in appello, è morto prima di essere sottoposto a un nuovo processo di appello, da celebrarsi a seguito dell'annullamento nel 1996 della sentenza di assoluzione da parte della Cassazione. Le procure di Firenze e Perugia sono state impegnate in numerose indagini volte a individuare i responsabili esecutori materiali per quattro duplici omicidi e poi i possibili mandanti. Le indagini si sono focalizzate anche su un possibile movente di natura esoterica, che avrebbe spinto una o più persone a commissionare i delitti. La vicenda ebbe molto risalto mediatico in quanto fu il primo caso di omicidi seriali in Italia riconosciuto come tale e uno dei più sanguinosi del Paese, oltre che dilatato nel tempo, che creò una vera e propria psicosi da mostro, di anno in anno, e mise le basi anche per riflessioni dal punto di vista sociale: suscitando estrema paura per la tipologia di vittime (giovani fidanzati in atteggiamenti intimi), aprì l'opinione pubblica italiana al dibattito sull'opportunità di concedere con maggiore disinvoltura la possibilità per i figli di trovare l'intimità a casa, evitando così i luoghi isolati e pericolosi.
L'Arte della Seta era una delle sette Arti Maggiori delle corporazioni di arti e mestieri di Firenze.