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Guerra arabo-israeliana del 1948

La guerra arabo-israeliana del 1948 (per gli israeliani מלחמת העצמאות, «Guerra d'indipendenza», per gli arabi al-Nakba, in arabo: النكبة‎, ossia «la catastrofe») è il conflitto, compreso nell'ambito dei conflitti arabo-israeliani, che portò nel 1948 allo scontro tra la componente ebraica della Palestina e la componente arabo-palestinese della stessa regione, appoggiata quest'ultima dalle forze armate di diversi paesi arabi del Vicino Oriente, solidali nel tentativo d'impedire la nascita dello Stato d'Israele. I primi scontri armati erano iniziati subito dopo l'approvazione, il 29 novembre 1947, della Risoluzione 181, con cui l'Assemblea generale delle Nazioni Unite raccomandava l'adozione del piano di partizione elaborato dall'UNSCOP (comitato appositamente creato per determinare l'assetto dei territori ad ovest del Giordano una volta cessato il mandato britannico); fino al ritiro britannico, avvenuto il 14 maggio 1948, si trattò essenzialmente di una guerra civile tra ebrei e arabi di Palestina e il conflitto rimase essenzialmente a livello di guerriglia, anche in conseguenza della significativa presenza di forze britanniche. Proprio alla partenza di queste ultime, gli ebrei proclamarono la nascita dello Stato di Israele, mentre truppe provenienti da Egitto, Transgiordania, Siria, Libano e Iraq, unitamente a corpi di spedizione minori provenienti da altri paesi arabi, penetrarono nella Palestina cisgiordana; si trattò sostanzialmente di una guerra convenzionale; gli scontri terminarono nei primi mesi del 1949 e al cessate il fuoco seguirono accordi armistiziali separati.

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