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Guerra dei trent'anni (fase svedese)

La fase svedese (1630-1635) è la terza fase in cui si è soliti dividere la guerra dei trent'anni. È indicata anche col nome di intervento svedese nella guerra dei trent'anni. Viene chiamata così per il ruolo assunto dalla nazione scandinava e dal suo re Gustavo II Adolfo; la principale caratteristica di questa fase del conflitto consiste nell'internazionalizzazione delle vicende politiche e belliche e in un declino progressivo del carattere confessionale della guerra, verso una concezione degli scontri basata sull'egemonia delle diverse potenze. Mentre infatti nelle precedenti fasi i contendenti erano quasi tutti facenti parte dell'area del Sacro Romano Impero, con l'eccezione della Danimarca e della Spagna, che comunque erano inserite nelle vicende politiche tedesche, nel 1630 si assistette all'entrata in campo della Svezia, che avrebbe portato ad un allargamento e ad un'intensificazione del conflitto, conducendo alla fine al coinvolgimento della Francia e ad un conflitto di dimensioni europee (vedi fase francese, 1635-1648).

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