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Guerra messicana della droga

La guerra messicana della droga è un conflitto armato che vede contrapposti i cartelli messicani della droga tra loro e contro le forze armate del governo messicano e le milizie del Pana. Le autorità statunitensi e messicane affermano che in Colombia, luogo dove si trovano la maggior parte delle piantagioni, la produzione di droghe illegali è in crescita da quando la principale rotta di rifornimento di cocaina e altre droghe illegali che entrano negli Stati Uniti passa per il Messico e l'America Centrale. Il conflitto è cominciato in Messico nel 1989 dopo l'arresto di Miguel Ángel Félix Gallardo, che gestiva il traffico di cocaina. Vi fu una tregua verso la fine degli anni novanta, ma dal 2000 il ritorno alla violenza è aumentato. Il presidente Vicente Fox inviò un piccolo numero di truppe a Nuevo Laredo e nel Tamaulipas, ai confini con gli Stati Uniti, ma non ottenne i successi sperati. Il Dipartimento di Giustizia statunitense stima che i guadagni all'ingrosso dalle vendite di droga vadano da 13,6 a 48,4 miliardi di dollari l'anno. I trafficanti di droga messicani spostano clandestinamente in Messico somme di denaro sempre più ingenti all'interno di automobili e camion.Nella seconda metà del 2015, quindi a oltre 8 anni e mezzo dall'inizio della guerra alla droga messicana o narcoguerra militarizzata dichiarata dal presidente Felipe Calderón nel dicembre 2006, i cartelli messicani secondo la DEA (Drug Enforcement Administration) erano otto: Sinaloa, Cartello Jalisco Nueva Generación (CJNG), Beltrán-Leyva Organization (BLO), Los Zetas, Cartello del Golfo (CDG), Cartello di Juárez/La Línea (CDJ), La Familia Michoacana (LFM) e Los Caballeros Templarios (LCT).

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