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Il Processo di riorganizzazione nazionale (in spagnolo Proceso de Reorganización Nacional o semplicemente el Proceso, "Il Processo") fu il nome con cui si autodefinì la dittatura civile-militare che governò l'Argentina dal 24 marzo 1976 al 10 dicembre 1983 (cessione incondizionata del potere a un governo costituzionale). Il regime adottò la forma di uno stato burocratico-autoritario e fu caratterizzato dall'attuazione di un "piano sistematico" di terrorismo di Stato. La dittatura cominciò con il colpo di stato militare del 24 marzo 1976, che rovesciò la presidente Isabel Martínez de Perón e tutte le autorità costituzionali, nazionali e provinciali, imponendo una giunta composta dai tre comandanti delle Forze Armate. La giunta emanò diverse norme di gerarchia sovracostituzionale e nominò un ufficiale militare - con il titolo di Presidente, nelle cui mani furono accentrati i poteri esecutivo e legislativo sulla Nazione e sulle province - e cinque funzionari civili che occuparono la Corte suprema. Gli obiettivi dichiarati del Processo di riorganizzazione nazionale erano combattere la "corruzione", la "demagogia" e la "sovversione" e collocare l'Argentina nel "mondo occidentale e cristiano". Si stabilì un nuovo modello economico-sociale, sulle linee guida del neoliberismo, imposto attraverso una generale violazione dei diritti umani di un settore della popolazione classificato come "populista", "gauchista” ("zurdo") e "sovversivo" (Guerra sucia). Il potere fu esercitato tramite la violenza e la tortura, l'esilio forzato, l'appropriazione di minori, e provocò un numero stimato di circa 30.000 sparizioni forzate (Desaparecidos). Il regime militare poté contare sul sostegno o la tolleranza dei principali media privati e gruppi economici del Paese, della Chiesa cattolica e della maggior parte della comunità internazionale. Alla fine del 1983, indebolito dalla sconfitta nella guerra delle Falkland, il regime fu costretto a cedere il potere a un governo liberamente scelto dai cittadini. Il 10 dicembre 1983, che sarebbe poi diventato ufficialmente il Giorno della Restaurazione della Democrazia, il presidente Raúl Alfonsín, il Parlamento, e le amministrazioni locali democratiche rientrarono in carica. La nuova Corte suprema, nominata dal presidente Alfonsín con l'accordo del Senato, entrò in carica il 23 dicembre.
L'Orizzontalismo o Orizzontalità è una forma di relazione sociale che punta alla creazione, allo sviluppo e al mantenimento di strutture sociali per una gestione egualitaria del potere. Tali strutture e relazioni sono il risultato di un'autogestione dinamica, che richiede partecipazione e scambi continui tra gli individui, al fine di soddisfare la gran parte dei desideri della collettività.
Errico Gaetano Maria Pasquale Malatesta (Santa Maria Capua Vetere, 4 dicembre 1853 – Roma, 22 luglio 1932) è stato un anarchico e scrittore italiano, tra i principali teorici del movimento anarchico. Passò più di dieci anni della sua vita in carcere e buona parte in esilio all'estero. Collaborò ad un gran numero di testate rivoluzionarie ed è nota la sua amicizia con Michail Bakunin. Assieme a quest'ultimo e a Pierre-Joseph Proudhon, rappresenta uno dei pensatori più importanti della corrente libertaria, da alcuni ritenuto il più importante teorizzatore e rivoluzionario dell'anarchia.Fu fermamente convinto, così come l'amico Pëtr Kropotkin, dell'imminente avvento di una rivoluzione anarchica (1916). Pochi mesi dopo iniziò infatti la Rivoluzione russa, che ebbe il supporto anche degli anarchici, ma terminò con la presa di potere da parte dei bolscevichi. Solamente dopo 19 anni arrivò una vera rivoluzione anarchica, la fallita Rivoluzione spagnola. Malatesta è riconosciuto come il massimo esponente del movimento libertario italiano e del libero pensiero.