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Gaio Sallustio Crispo (in latino Gaius Sallustius Crispus, AFI: [ aj.j s sal. lu s.t . s kr s.p s]; nelle epigrafi: C SALLVSTIVS; Amiternum, 1 ottobre 86 a.C. Roma, 13 maggio 34 a.C.), pi semplicemente noto come Sallustio, stato uno storico, politico e senatore romano del periodo repubblicano. Proveniente da una famiglia plebea legata alla nobilitas municipale, comp a Roma il cursus honorum, divenendo prima questore, poi tribuno della plebe ed infine senatore della res publica. Dopo esser stato cacciato dal Senato per indegnit morale, partecip alla guerra civile del 49 a.C. tra Cesare e Pompeo, schierato tra le file cesariane. Dopo la sconfitta di Pompeo, Cesare lo ricompens per la sua fedelt conferendogli la pretura, riammettendolo in Senato e nominandolo governatore della provincia dell'Africa Nova. Dopo la fallimentare esperienza di governo e a seguito della morte di Cesare, si ritir dalla vita politica; in questo momento si diede alla stesura di opere a carattere storico, in particolare le due monografie De Catilinae coniuratione e Bellum Iugurthinum, le prime della storiografia latina, e delle Historiae, un'opera di tipo annalistico.Grazie a queste importanti opere ottenne un'enorme fama ed annoverato tra gli storici latini pi importanti del I secolo a.C. e di tutta la latinitas.
Il De Catilinae coniuratione (in italiano La congiura di Catilina) è una monografia storica, la seconda in assoluto della letteratura latina, scritta dallo storico latino Gaio Sallustio Crispo (86 - 34 a.C.). Seguendo una scansione narrativa suddivisa in 61 capitoli, l'opera narra la congiura ordita da Lucio Sergio Catilina nel 63 a.C., nel tentativo, rivelatosi poi fallimentare e costatogli la vita, di sovvertire l’ordinamento repubblicano di Roma. La congiura catilinaria viene vista dallo storico di Amiternum come uno degli argomenti più significativi della decadenza morale e sociale della classe dirigente romana (specie dei senatori) durante il I secolo a.C., una corruzione che egli denuncia e critica severamente lungo tutta la narrazione. Dopo La congiura di Catilina, Sallustio scrisse un'altra monografia storica, il Bellum Iugurthinum, ovvero la Guerra di Giugurta, sull'omonimo conflitto.
Il Bellum Iugurthinum (in italiano La guerra giugurtina) è la seconda delle due monografie storiche scritte dallo storico latino Gaio Sallustio Crispo (86 - 34 a.C.), dopo il De Catilinae coniuratione. L'opera, suddivisa in 114 capitoli e dunque più lunga della precedente monografia, narra le alterne vicende della guerra condotta dai Romani contro il re di Numidia, Giugurta, tra il 111 e il 105 a.C., e conclusasi con la vittoria del console romano Gaio Mario. Attraverso la narrazione di vicende che rivestono comunque grande interesse storico, Sallustio si preoccupa di affrontare la decadenza morale e sociale che portò al crollo della res publica romana e alla nascita dell'Impero.
Sallustio Antonio Bandini (Siena, 19 aprile 1677 – Siena, 8 giugno 1760) è stato un religioso, politico ed economista italiano.
La letteratura latina è l'insieme della produzione letteraria in lingua latina e delle problematiche che gravitano intorno al suo studio.
Le Historiarum adversus paganos libri septem ("I sette libri di storie contro i pagani") o Historiae adversus paganos (tradotto come Le storie contro i pagani) sono un'opera storiografica di Paolo Orosio, scritta negli anni 417 e 418.
Le Historiae Romanae ad M. Vinicium libri duo sono l'unica opera pervenuta di Velleio Patercolo.
Le Historiae (Storie) di Tacito sono un'opera di storiografia scritta intorno al 110 d.C. e riguardante gli avvenimenti degli anni 69 e 70 d.C. Dell'opera ci sono pervenuti solo i primi cinque libri dei dodici o quattordici originari, che probabilmente narravano anche tutto il periodo della dinastia Flavia fino al 96 d.C. Nelle Historiae Tacito racconta le guerre civili del 69 d.C., la morte degli imperatori militari Galba, Otone e Vitellio, l'assedio di Gerusalemme e la prima guerra giudaica.
Ab urbe condĭta libri CXLII (cioè I 142 libri dalla fondazione della Città, dove "la Città", per antonomasia, è Roma), o semplicemente Ab Urbe condita, in italiano anche Storia di Roma, e talvolta Historiae (ossia Storie), è il titolo, derivato dai codici (vedi Ab Urbe condita), con cui l'autore, lo storico latino Tito Livio, indica l'estensione e l'argomento della sua opera: la storia narrata a partire dalla fondazione di Roma. L'opera comprendeva in origine i 142 libri eponimi, dei quali si sono conservati i libri 1–10 e 21–45 (l'ultimo mutilo) e scarsi frammenti degli altri (celebri quelli relativi alla morte di Cicerone col giudizio di Livio sull'oratore, tramandati da Seneca il vecchio).