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Questa lista cita e spiega in breve i nomi e le informazioni principali dei quarantasei presidenti che hanno guidato gli Stati Uniti d'America dall'adozione della Costituzione a oggi. Il Democratico Grover Cleveland fu l'unico presidente nella storia statunitense a venir eletto per due mandati non consecutivi, intervallati infatti dalla presidenza del Repubblicano Benjamin Harrison. Ciò ha comportato che i presidenti fossero in totale quarantasei, ma in realtà si tratta di quarantacinque persone. Franklin Delano Roosevelt è stato l'unico presidente degli Stati Uniti a rimanere in carica per più di due mandati. Fu eletto quattro volte e morì durante il suo quarto mandato. Fino ad allora era stata mantenuta la tradizione di non presentarsi per un terzo mandato, ma non c'era alcuna legge della Costituzione degli Stati Uniti che lo vietasse. Nel 1951 fu invece approvato il 22º emendamento della Costituzione, che vieta espressamente di poter rimanere presidente per più di due mandati. Pertanto quanto alla durata del mandato e salvo modifiche di tale emendamento Roosevelt è destinato a rimanere il primo della lista negli anni a venire mentre William Henry Harrison è l'ultimo della lista, essendo deceduto per polmonite il 31º giorno dopo il suo insediamento.
La Costituzione degli Stati Uniti d'America è la legge fondamentale degli Stati Uniti d'America. Il testo, che originariamente comprendeva sette articoli, delinea la struttura di governo nazionale. I suoi primi tre articoli incarnano il concetto democratico basilare della separazione dei poteri, per cui il governo federale è diviso in tre rami: il potere legislativo, costituito dal Congresso degli Stati Uniti (articolo I); il potere esecutivo, composto dal Presidente degli Stati Uniti d'America e dal suo gabinetto di governo (Articolo II); e il potere giudiziario, composto dalla Corte Suprema degli Stati Uniti d'America e da altri tribunali federali (Articolo III). L'articolo IV, l'articolo V e l'articolo VI incarnano i concetti del federalismo, descrivendo i diritti e le responsabilità delle legislature dei singoli stati federati degli Stati Uniti d'America, e della loro relazione col governo federale e il processo condiviso di emendamento costituzionale. L'articolo VII stabilisce la procedura successivamente utilizzata dalle originali Tredici colonie per la ratifica. La Costituzione venne completata nel settembre 1787 dalla convenzione di Filadelfia e ratificata nel giugno 1788. Entrò in vigore nel marzo 1789 e da allora è stata modificata 27 volte, per soddisfare le esigenze di una nazione che è profondamente cambiata nel corso dei secoli. In generale, i primi dieci emendamenti, noti collettivamente come Bill of Rights (la "Carta dei Diritti"), offrono protezioni specifiche per le libertà e la giustizia relative agli individui e pongono restrizioni ai poteri del governo. La maggior parte dei diciassette emendamenti successivi ampliano ulteriormente le protezioni dei diritti civili individuali. Altri affrontano questioni relative all'autorità federale o modificano i processi e le procedure del governo. Tutte e quattro le pagine della Costituzione originale sono scritte su pergamena.Secondo il Senato degli Stati Uniti: "Le prime tre parole della Costituzione—«We the People» ("Noi, il Popolo")—affermano che il governo degli Stati Uniti esiste per servire i suoi cittadini. Per oltre due secoli la robusta Costituzione è rimasta in vigore perché i suoi autori hanno sapientemente separato ed equilibrato i poteri dello stato così da salvaguardare gli interessi della maggioranza, i diritti delle minoranze, delle libertà e dell'uguaglianza, del governo federale e di quelli dei singoli stati". È la prima, e più antica, costituzione scritta e codificata in vigore ancora oggi e la sua stesura ed entrata in vigore hanno segnato un momento di enorme importanza nella storia della democrazia che ha influenzato le successive costituzioni di molte altre nazioni.
Il primo emendamento della Costituzione degli Stati Uniti garantisce la terzietà della legge rispetto al culto della religione e il suo libero esercizio, nonché la libertà di parola e di stampa, il diritto di riunirsi pacificamente; e il diritto di appellarsi al governo per correggere i torti. Esso, inoltre, proibisce al Congresso degli Stati Uniti di "fare alcuna legge per il riconoscimento di qualsiasi religione" — il che ha reso questo emendamento un campo di battaglia delle guerre culturali della fine del XX secolo. Sebbene il primo emendamento proibisca solo che vengano abrogati da leggi fatte dal Congresso i diritti sopra menzionati, le corti lo hanno interpretato come applicabile più propriamente. Poiché il primo comma nel corpo della costituzione è riservato a tutti i legislatori del congresso, le corti hanno stabilito che i termini del primo emendamento si estendono a tutti i campi dell'ambito giudiziale e quindi le limitazioni del primo emendamento sono estese anche agli stati.
Il XIV emendamento della Costituzione degli Stati Uniti d'America è uno degli emendamenti approvati dopo la guerra di secessione noti con il nome di emendamenti della Ricostruzione. L'emendamento fu approvato con lo scopo di garantire i diritti degli ex schiavi. Oggi è alla base del giusto processo e della clausola di uguale protezione nelle leggi di ciascuno Stato. L'emendamento fu proposto il 13 giugno 1866 e fu ratificato il 9 luglio 1868.L'emendamento contiene una definizione ampia di cittadinanza che vanifica la sentenza Dred Scott contro Sandford della Corte suprema degli Stati Uniti che escludeva gli schiavi e i loro discendenti dal godimento dei diritti costituzionali. Le disposizioni approvate richiedono agli Stati dell'unione di garantire la stessa protezione legale a tutte le persone sottoposte alla loro giurisdizione. Questa clausola fu usata a metà del XX secolo per porre termine alla segregazione razziale negli Stati Uniti. Di questo processo è un esempio la sentenza Brown v. Board of Education. Le disposizioni sul giusto processo sono state invece alla base di casi molto importanti e controversi relativi al diritto alla privacy, all'aborto (Roe v. Wade), ecc. Gli altri due emendamenti della Ricostruzione: il XIII (proibizione della schiavitù) e il XV (proibizione di limitazioni all'elettorato basate sulla razza).
Il vicepresidente degli Stati Uniti d'America è il primo nella linea di successione presidenziale e viene eletto congiuntamente al presidente per un mandato di quattro anni. La vicepresidente in carica è la democratica Kamala Harris.
Il diritto degli Stati Uniti d'America in origine derivò in larga parte dal common law dell'Inghilterra, che era in vigore nelle Tredici Colonie al momento della Rivoluzione Americana.