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La storia delle leggi sul copyright che in italiano viene chiamato diritto d'autore inizia con i primi privilegi e monopoli garantiti agli stampatori dei libri. Con la diffusione della stampa, la minaccia della diffusione della cultura non controllata dalla censura, che nel passato era considerata un legittimo privilegio dei governi, portò Maria I d'Inghilterra nel 1557 a concedere il diritto esclusivo di copia agli Stationers su ogni stampa, con valenza retroattiva anche per le opere pubblicate precedentemente, con l'obbligo di ricercare e confiscare le stampe ed i libri non autorizzati, incluso di bruciare quelli stampati illegalmente. La legge della regina Anna (o Statuto di Anna) britannica del 1710 è stata la prima legge sul copyright. Inizialmente la protezione si applicava solo alla copia dei libri; col passare del tempo essa si è estesa ad altri oggetti, come traduzioni e lavori derivati, e attualmente copre una vasta gamma di opere, tra cui mappe, spettacoli, dipinti, fotografie, registrazioni sonore, film e programmi informatici.
Un libro è un insieme di fogli, stampati oppure manoscritti, delle stesse dimensioni, rilegati insieme in un certo ordine e racchiusi da una copertina.Il libro è il veicolo più diffuso del sapere. L'insieme delle opere stampate, inclusi i libri, è detto letteratura. I libri sono pertanto opere letterarie. Nella biblioteconomia e scienza dell'informazione un libro è detto monografia, per distinguerlo dai periodici come riviste, bollettini o giornali. Un negozio che vende libri è detto libreria, termine che in italiano indica anche il mobile usato per conservare i libri. La biblioteca è il luogo usato per conservare e consultare i libri. Google ha stimato che al 2010 sono stati stampati approssimativamente 130 milioni di titoli diversi. Con la diffusione delle tecnologie digitali e di Internet, ai libri stampati si è affiancato l'uso dei libri elettronici, o e-book.
Gallipoli (AFI: /ɡalˈlipoli/, Καḍḍίπουλη, traslitterato Caddhipuli in dialetto gallipolino e in greco-salentino), è un comune italiano di 20 159 abitanti della provincia di Lecce in Puglia. La cittadina, sede vescovile dal VI secolo, si trova lungo la costa occidentale del Salento, protesa sul mar Ionio, ed è divisa in due zone ben distinte: il centro storico, che sorge su di un'isola di natura calcarea e ha un circuito di circa 1,5 km, e il borgo nuovo, collegato all'isola mediante un ponte in muratura risalente al XVII secolo, la quale cominciò a formarsi nel 1837 su un'area superiore a quella di tutta l'isola. A ovest di Gallipoli sorgono l'isola del Campo, l'isolotto chiamato de "Li picciuni" e l'isola di Sant'Andrea che, completamente pianeggiante, si estende per circa 50 ettari. A partire dal XVI secolo divenne la piazza principale a livello europeo per la produzione e l'esportazione di olio lampante, tanto che alla Borsa di Londra il prezzo dell'olio veniva stabilito sulla base delle quotazioni gallipoline. Fu capoluogo di circondario dal 1860 al 1927; nel 2015 presiedette la conferenza delle città storiche del mediterraneo.
La Ricordi è una casa editrice italiana di edizioni musicali fondata nel 1808 e tuttora esistente. Fu diretta fino al 1919 da membri della famiglia Ricordi: Giovanni Ricordi, Tito I Ricordi, Giulio Ricordi e Tito II Ricordi. Dopo la seconda guerra mondiale la famiglia tornò per un breve periodo a guidare la casa editrice con Camillo Ricordi. Nel 1958 uno degli appartenenti alla famiglia, Nanni Ricordi, decise di aprire anche una casa discografica, la «Dischi Ricordi», che ebbe il merito di lanciare tutti i più grandi cantautori italiani di quel periodo. Entrarono a far parte della "scuderia" discografica artisti come Gino Paoli, Fabrizio De André e Gianna Nannini. Dal 1964 al 1994 la società (di proprietà di un gruppo di azionisti di Varese e di Milano) venne guidata da Guido Rignano (presidente e amministratore delegato). Durante i 30 anni della sua gestione, le Edizioni di Musica Classica, Leggera e la Dischi Ricordi crebbero considerevolmente. Nacquero: la catena di negozi in tutt'Italia, le Arti Grafiche Ricordi, le filiali in Sud America e varie sinergie in Europa. Nel 1994 Guido Rignano (dopo una trattativa durata circa due anni) firmò l'accordo di vendita al Gruppo tedesco Bertelsmann, imponendo nel contratto la clausola secondo cui l'Archivio storico (conservato nel caveau di via Salomone) non avrebbe mai potuto lasciare l'Italia.