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La poesia di Andrea Zanzotto, uno dei più significativi poeti del secondo Novecento, inizia da suggestioni di carattere ermetico per caratterizzarsi via via in una accentuata ricerca formale che, come dice il critico Mengaldo, non ha niente da invidiare alle esperienze dell'avanguardia più spericolata. "Lo sperimentalismo di Zanzotto è infatti molto diverso da quello della recente neoavanguardia per l'intrecciarsi di tale ricerca con una vasta e sofferta problematica culturale, legata anche alla percezione delle contraddizioni drammatiche e alienanti della nuova realtà industriale e consumistica".I termini fondamentali della scrittura poetica di Zanzotto sono il soggetto, che continuamente muta il suo principio di consistenza, il linguaggio, come dimensione in cui convivono il fondamento dell'essere e quelle dei codici del sapere e della storia e il mondo, che a momenti alterni accoglie il microcosmo dell'habitat privato e le forme più alienanti della realtà contemporanea.
Questa pagina contiene un'analisi critica delle opere di Andrea Zanzotto.