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Un impero (dal latino imperium, "potere militare", "potere coercitivo") è convenzionalmente un'entità statale costituita da un esteso insieme di territori e di popoli diversi (per lingua, religione, origine, usi e costumi), a volte anche molto lontani, sottoposti ad un'unica autorità, normalmente (ma non necessariamente) rappresentata dalla persona fisica dell'imperatore (raramente: imperatrice). Quando invece il popolo, la lingua, l'origine è compatta e coesa, si parla non di Impero ma piuttosto di Regno. Pur essendo indicate come impero strutture statali anche estremamente diverse tra loro, per le sue caratteristiche, un impero presenta quasi sempre spiccate caratteristiche di multiculturalità e multietnicità, accompagnate però da una marcata distinzione tra i territori metropolitani e i territori periferici, normalmente indicati come province oppure come colonie (in entrambi i casi, spesso, con governatori, viceré o vassalli nominati dall'autorità centrale anziché eletti dal basso) e tra l'etnia dominante e i popoli assoggettati. L'impero è inoltre in genere caratterizzato da un'ideologia imperiale, cioè dell'ideologia fondante dell'architettura del sistema imperiale, spesso connotata di caratteri di egemonismo ed universalità, sulla base della quale si modellano i meccanismi di controllo politico, sociale, religioso ed economico del gruppo dominante sui gruppi dominati.
Regno russo o Zarato russo (in russo: Русское царство?, traslitterato: Russkoe zarstvo) fu il nome ufficiale del governo e dello Stato russo dall'assunzione del potere da parte dello zar Ivan IV nel 1547 all'avvento di Pietro il Grande fondatore dell'Impero russo nel 1721. Quando questo stato esisteva, in Europa Occidentale lo si chiamava generalmente "Moscovia" e così si continuò a fare fino a che le nazioni europee non riconobbero nel corso del Settecento il titolo imperiale assunto da Pietro il Grande. Nel XIX e XX secolo, invece, gli Occidentali hanno spesso chiamato questo stato "Impero russo" (nome che verrà invece assunto nel 1721), ritenendo che l'assunzione del titolo di "zar" equivalesse alla pretesa di essere gli eredi dell'Impero bizantino e di condividerne il rango imperiale. Alcuni ricercatori russi considerano la diffusione del termine "Zarato moscovita" in Europa occidentale come risultato di interesse politico del Regno di Polonia, anche se Voltaire si riferì allo Zarato chiamandolo Moscovita nella sua opera Storia di Carlo XII, re di Svezia (1731). Il termine, comunque, è anche usato da storici russi ed è considerato da essi autenticamente russo.Il Regno Russo non usava la "bandiera nazionale russa", ma la "bandiera imperiale", un'aquila bicipite dorata portante il blasone di san Vladimiro, su sfondo rettangolare giallo, insegna degli Zar.
L'Impero russo (in russo: Российская империя, Rossijskaja imperija), spesso indicato anche come Russia imperiale, fu l'organismo statale che per volontà di Pietro I il Grande (1682–1725) governò la Russia zarista dal 1721 fino alla forzata abdicazione di Nicola II (1894–1917) a seguito della rivoluzione di febbraio del 1917. Venne preceduto dal regno degli zar moscoviti e seguito dall'Unione Sovietica. Tutti gli zar dell'impero appartennero alla famiglia dei Romanov. Dal punto di vista territoriale fu il terzo Stato più esteso della storia: nel 1790 si estendeva su tre continenti (Europa, Asia e Nord America), confinando tanto con la Prussia quanto con la provincia del Canada (Impero britannico), affacciandosi sia sul mar Baltico che sull'oceano Pacifico. La superficie era di 23,7 milioni di km² (22,8 nel 1866), circa 1⁄6 di tutte le terre emerse del pianeta. Economicamente l'impero era pesantemente legato all'agricoltura, con una bassa produttività ed una forte presenza di servitù della gleba sino a quando questa non venne abolita definitivamente nel 1861. L'economia col tempo seppe industrializzarsi con l'aiuto di investimenti stranieri nelle ferrovie e nelle fabbriche. La terra venne perlopiù governata dalla nobiltà locale (boiardi) dal X al XVII secolo e formalmente era governata dall'imperatore (zar). Lo zar Ivan III (1462–1505) preparò il terreno per accogliere le riforme dei secoli successivi: egli triplicò il territorio del suo Stato, pose fine alla dominazione dell'Orda d'oro, rinnovò il Cremlino di Mosca e fondò le principali istituzioni dello stato russo. Lo zar Pietro il Grande (1682–1725) combatté numerose guerre e costruì un impero moderno e forte al punto da imporsi come una tra le maggiori potenze europee della sua epoca. Egli spostò la capitale da Mosca alla sua nuova città di San Pietroburgo e rimpiazzò i tradizionali e medievali modelli sociali e politici con un sistema razionalista ispirato al modello occidentale. Caterina la Grande (1761–1796) regnò durante l'epoca d'oro della Russia: ella si preoccupò di espandere rapidamente la nazione con la conquista, la colonizzazione e la diplomazia. Continuò l'opera di modernizzazione introdotta da Pietro il Grande seguendo linee europeiste. Lo zar Alessandro II (1855–1881) promosse numerose riforme tra cui quella relativa all'emancipazione di 23 milioni di servi nel 1861. La sua politica nell'Europa orientale fu quella di proteggere i locali cristiani ortodossi che si trovavano a vivere sotto il governo dell'Impero ottomano. Questo coinvolgimento ed altri portarono la Russia a entrare nella prima guerra mondiale nel 1914 e a schierarsi con Francia, Gran Bretagna e Serbia contro Germania, Austria e Impero ottomano. La Russia rimase una monarchia assoluta sino alla rivoluzione del 1905 e quindi divenne una monarchia costituzionale. L'impero collassò durante la rivoluzione di febbraio del 1917 in gran parte a causa della fallimentare partecipazione dello stato alla Grande guerra.
L'Impero mongolo (in mongolo Ikh Mongol Uls, in caratteri cirillici Их Монгол Улс) (1206–1368) è stato il secondo impero più vasto della storia, coprendo, all'apice della sua estensione, 24,0 milioni di km², con una popolazione stimata intorno ai 100 milioni di persone, il 25,6% del totale mondiale. Fu inoltre il più vasto impero con totale continuità territoriale e il più vasto impero di terra, superando in questo persino l’impero britannico del 1921. Anche la sua costituzione fu eccezionale: la superficie di questo stato passò da 4,0 a 24,0 milioni di km2 in soli 73 anni, crollando però in breve tempo. Fu formalmente riunito un'ultima volta nel 1309 con una superficie di 23,5 milioni di km2.L'impero mongolo fu fondato da Gengis Khan nel 1206 dopo aver unificato le tribù turco-mongole del khanato khamag e aver compiuto numerose conquiste nell'Eurasia continentale. All'apice della sua potenza, nel 1279, comprendeva la maggior parte dei territori dall'Asia orientale all'Europa centrale. Nel periodo della sua esistenza, la Pax mongolica facilitò gli scambi culturali e i commerci tra Occidente, Medio Oriente ed Estremo Oriente tra il XIII ed il XIV secolo. I secoli di dominio mongolo influenzarono profondamente la demografia e la geopolitica dell'Eurasia, e diedero il via alla storia moderna di stati come Russia, Turchia, Cina, Iran e anche India. In considerazione della grande importanza che, all'interno dell'Impero mongolo, ricoprirono le popolazioni tatare, sicuramente inferiori numericamente ma molto più evolute militarmente, oggi si parla spesso di confederazione tataro-mongola, o semplicemente di Tataro-mongoli, soprattutto in riferimento all'invasione della Rus' di Kiev e dell'Europa (durante la quale il nome stesso dei Tatari venne storpiato in Tartari, in assonanza con un nome greco dell'inferno, il Tartaro appunto).L'Impero mongolo era dominato dal Gran Khan, tuttavia verso la fine del XIII secolo il potere era di fatto detenuto dai nobili locali. Dopo la morte di Gengis Khan, l'impero si divise in quattro parti (Dinastia Yuan, Khanato di Persia o Ilkhanato, Khanato Chagatai e Khanato dell'Orda d'Oro), ognuno dei quali aveva il proprio khan. Recenti ricerche hanno messo in evidenza come l'estensione dell'impero mongolo abbia ricadute visibili ancora oggi nel patrimonio genetico della popolazione eurasiatica. Si è calcolato che circa l'8% delle persone che vivono nei territori un tempo sottomessi ai Mongoli hanno cromosomi Y identici: l'ipotesi più accreditata è che questo sia proprio uno dei risultati delle invasioni mongole.
L'Impero romano è lo Stato romano consolidatosi nell'area euro-mediterranea tra il I secolo a.C. e il XV secolo; in questo articolo si tratta il periodo che va dalla sua fondazione, generalmente indicato con il 27 a.C. (primo anno del principato di Augusto) e il 395, quando dopo la morte di Teodosio I, l'Impero fu suddiviso dal punto di vista amministrativo ma non politico in una pars occidentalis e in una pars orientalis. L'Impero romano d'Occidente si fa terminare per convenzione nel 476, anno in cui Odoacre depone l'ultimo imperatore, Romolo Augusto, mentre l'Impero romano d'Oriente (indicato talvolta come Impero bizantino nella sua fase medievale) si protrarrà invece fino al momento della conquista di Costantinopoli da parte degli Ottomani nel 1453. Nella sua massima espansione, l'Impero si estendeva, in tutto o in parte sui territori degli odierni stati di: Portogallo, Spagna, Andorra, Francia, Monaco, Belgio, Paesi Bassi (regioni meridionali), Regno Unito (Inghilterra, Galles, parte della Scozia), Irlanda (piccola parte della costa orientale), Lussemburgo, Germania (regioni meridionali e occidentali), Svizzera, Austria, Liechtenstein, Ungheria, Italia, Vaticano, San Marino, Malta, Slovenia, Croazia, Bosnia ed Erzegovina, Serbia, Montenegro, Kosovo, Albania, Macedonia del Nord, Grecia, Bulgaria, Romania, Moldavia, Ucraina (parte costiera sud-occidentale con Isola dei Serpenti e Podolia), Turchia, Russia, Cipro, Siria, Libano, Iraq, Armenia, Georgia, Iran, Azerbaigian, Israele, Giordania, Palestina, Egitto, Sudan (piccola parte e per limitato periodo di tempo), Libia, Tunisia, Algeria, Marocco e Arabia Saudita (piccola parte). In totale, 53 dei 196 Stati riconosciuti nel mondo, più 3 parzialmente riconosciuti, più di ogni altro impero del mondo antico. Si espandeva su tre diversi continenti. Nel 117 sotto Traiano ricopriva un'area di 5,0 milioni di km2, includendo gli stati vassalli e i regni clienti, e comprendeva circa il 15% della popolazione mondiale. L'esatta misura della superficie governata da questo potente impero in realtà non è certa, a causa della mancanza di dati precisi, di dispute territoriali e della presenza di stati clienti il cui rapporto nei confronti di Roma non è sempre chiaro. Gli storici hanno dunque proposto diverse stime comprese tra 5,0 e 5,7 milioni di km2 includendo gli stati clienti.Pur non essendo il più vasto stato dell'antichità, spettando tali primati all'impero achemenide, cinese, macedone e Xiongnu, quello di Roma è considerato il più grande per gestione e qualità del territorio, organizzazione socio-politica, e per l'importante eredità lasciata nella storia dell'umanità. In tutti i territori sui quali estesero i propri confini i romani costruirono città, strade, ponti, acquedotti, fortificazioni, esportando ovunque il loro modello di civiltà e al contempo assimilando le popolazioni e civiltà assoggettate, in un processo così profondo che per secoli ancora dopo la fine dell'impero queste genti continuarono a definirsi romane. La civiltà nata sulle rive del Tevere, cresciuta e diffusasi in epoca repubblicana ed infine sviluppatasi pienamente in età imperiale, è alla base della civiltà occidentale.
Imperia (, Impêia in ligure) è un comune italiano di 42 602 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia in Liguria; situato nella Riviera di Ponente, è nato nel 1923 dall'accorpamento amministrativo di Oneglia (Ineja in lingua ligure) e Porto Maurizio (U portu in lingua ligure), rispettivamente a sinistra e a destra del torrente Impero, oltre che dei comuni minori di Borgo Sant'Agata, Caramagna Ligure, Castelvecchio di Santa Maria Maggiore, Moltedo Superiore, Montegrazie, Piani, Poggi, Torrazza e Costa d'Oneglia.
Con il termine impero si intende un'organizzazione politico-territoriale di consistente ampiezza, comprendente popolazioni, territori e Paesi anche diversi, ma sottoposti a un'autorità centrale, retta da un'assemblea oppure un capo o un monarca, che spesso ha il titolo di imperatore. Attualmente l'unico capo di stato a portare questo titolo, pur governando solo la propria nazione, è l'imperatore del Giappone.Questa pagina è un ampliamento della sezione "imperi per superficie e popolazione". Essa elenca, in ordine di superficie e (quando possibile) popolazione, quasi tutti gli imperi riconosciuti che si sono avvicendati nel corso dei millenni. Si deve tenere presente che i dati inseriti sono sempre il risultato di uno studio storico-scientifico e, di conseguenza, si basano su determinate ipotesi e presentano un margine di errore più o meno ampio. Laddove sia possibile, dunque, si è cercato di indicare l'incertezza delle stime, in modo da rendere tali dati il più possibile veritieri.
La guerra russo-turca fu combattuta dall'aprile 1877 al marzo 1878 dall'Impero Russo e i suoi alleati da un lato e dall'Impero ottomano dall'altro. Ebbe origine dalle sollevazioni del 1875 degli slavi cristiani dei territori dell'Impero ottomano in Europa. Tali rivolte furono appoggiate dalla Russia che in questi eventi vide una possibilità di estendere la sua influenza fino al Mediterraneo. In difesa degli slavi e dopo una preparazione diplomatica con le altre potenze, nell'aprile 1877 lo zar Alessandro II iniziò la guerra contro la Turchia facendo entrare il suo esercito nel Principato di Romania. Sebbene formalmente sottoposto ai turchi, il principe Carlo I di Romania, allo scopo di ottenere l'indipendenza del suo Paese, dichiarò guerra al sultano turco Abdul Hamid II. Passato il Danubio, le forze russe e rumene, entrarono nella Bulgaria turca, dove già l'anno prima le popolazioni si erano ribellate nella rivolta d'aprile. Dopo una serie di battaglie e il lungo assedio di Pleven, i russi ebbero ragione dell'esercito turco, arrivando all'inizio del 1878 alle porte della capitale ottomana Costantinopoli (oggi Istanbul). La Gran Bretagna intanto, antagonista della Russia in Asia, aveva mandato come avvertimento la sua flotta nel mar di Marmara. Lo Zar si decise quindi alla pace e nel marzo del 1878 concluse il vantaggioso trattato di Santo Stefano rettificato poi dal congresso di Berlino.
Il Congresso di Vienna fu una conferenza tenutasi presso il castello di Schönbrunn (in tedesco Schloß Schönbrunn) nell'omonima città, allora capitale dell'Impero austriaco, dal 1º novembre 1814 al 9 giugno 1815 (benché diverse datazioni riportino l'inizio e la fine del Congresso al 18 settembre 1814 e al 9 giugno 1815). Vi parteciparono le principali potenze europee allo scopo di ridisegnare la carta dell'Europa e ripristinare l'Ancien régime dopo gli sconvolgimenti apportati dalla rivoluzione francese e dalle guerre napoleoniche. Con il Congresso di Vienna si apre infatti quella che viene definita come l'età della Restaurazione in Europa che può considerarsi conclusa con i moti del 1830-1831. Per la prima volta gli stati europei decisero che il modo giusto di mettere fine a una guerra fosse riunire tutti gli stati interessati e discutere una soluzione valida per tutti: un'idea che è sopravvissuta fino ad oggi. L'idea che i grandi conflitti e le questioni internazionali andassero risolte da riunioni a cui partecipavano tutte le nazioni coinvolte era oramai entrata nella cultura della diplomazia europea. Un secolo dopo, questa idea avrebbe assunto la forma della Società delle Nazioni e, a meno di 150 anni dalla chiusura del Congresso, avrebbe portato alla nascita delle Nazioni Unite.