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Il Việt Minh (abbreviazione di Việt Nam Độc lập Đồng minh Hội, 'Lega per l'Indipendenza del Vietnam') è stata un'organizzazione politico-militare vietnamita. Nacque nel 1941, come movimento di resistenza al colonialismo francese in Indocina. Di ispirazione leninista, riprese da Mao Zedong l'adattamento del marxismo-leninismo al contesto asiatico, soprattutto in relazione alla mobilitazione dei contadini e alla pratica della guerrilla. Il movimento ebbe anche una forte impronta nazionalista, radicata nella secolare opposizione alla dominazione cinese e, a partire dal settembre 1940, nella resistenza all'occupazione da parte dei giapponesi.Sono detti viet minh anche i membri del movimento.
La Thailandia (pron. /taiˈlandja/) o Tailandia (in thailandese: ประเทศไทย?, traslitterato: Prathet Thai ), ufficialmente il Regno di Thailandia (in thailandese: ราชอาณาจักรไทย?, traslitterato: Ratcha Anachak Thai ), è uno Stato del Sud-est asiatico, confinante con Laos e Cambogia a est, golfo di Thailandia e Malaysia a sud, con il mare delle Andamane e la Birmania a ovest e con Laos e Birmania a nord. Secondo il censimento del 2010, gli abitanti erano 65 981 659.È nota anche come Siam (pron. /ˈsiam/; in thailandese: สยาม?; /saˈja:m/ ), che fu il nome ufficiale della nazione fino al 24 giugno 1939 e dal 1945 fino all'11 maggio 1949, data della definitiva assunzione dell'attuale denominazione.Tra gli anni ottanta e novanta, la Thailandia ha dato il via a un significativo processo di industrializzazione che l'ha portata ad essere una delle potenze a medio reddito tra i paesi che si affacciano sul Pacifico, diventando uno dei paesi più potenti del Sud Est Asiatico; i settori chiave dell'economia thailandese sono quello turistico, manifatturiero e l'export.
Il Re di Thailandia (พระมหากษัตริย์ไทย) è il capo di Stato della Thailandia (un tempo nota anche con il nome di Siam, ma va ricordato che questo nome è stato dato dagli europei al Regno Ayutthaya ed è stato ufficialmente adottato solo nel 1782 da re Rama I) e il capo della dinastia Chakri, la quale ancora oggi guida la Thailandia. Il sovrano attuale è Vajiralongkorn, in carica dal 13 ottobre 2016 con il nome regale di Rama X; è succeduto al padre Rama IX. La residenza ufficiale del re è detta Grande Palazzo Reale e si trova nella capitale Bangkok. L'attuale sovrano ha tuttavia mantenuto la propria residenza alla Villa Amphorn Satharn, anch'essa a Bangkok, nel comprensorio di Palazzo Dusit.
Re Prajadhipok, nome completo: Phra Bat Somdet Phra Poramintharamaha Prajadhipok Phra Pok Klao Chao Yu Hua, in lingua thai: พระบาทสมเด็จพระปรมินทรมหาประชาธิปกฯ พระปกเกล้าเจ้าอยู่หัว, chiamato anche Rama VII (Bangkok, 8 novembre 1893 – Wentworth, 30 maggio 1941), fu il settimo sovrano della dinastia Chakri e del Regno di Rattanakosin, nell'odierna Thailandia. Il suo regno fu il più breve nella storia della dinastia. Fu l'ultimo monarca assoluto ed il primo monarca costituzionale del Siam.
Phrabat Somdet Phra Pinklao Chaoyuhua (in lingua thai: พระบาทสมเด็จพระปิ่นเกล้าเจ้าอยู่หัว) (Thonburi, 4 settembre 1808 – Bangkok, 7 gennaio 1866) fu secondo re del Siam, l'odierna Thailandia, dal 1851 al 1866. Ottenne tale titolo dal fratello, il Re del Siam Mongkut, che lo incoronò assegnandogli pari dignità regale.
La guerra d'Indocina venne combattuta fra il 23 novembre 1946 e il 12 luglio 1954 fra l'esercito coloniale francese e il movimento Viet Minh, guidato da Ho Chi Minh, che si poneva come scopo l'indipendenza del Vietnam. Già sottomessa dall'esercito giapponese durante la seconda guerra mondiale, l'armata francese in Indocina venne duramente sconfitta a Dien Bien Phu dall'esercito vietminh guidato da Võ Nguyên Giáp (nonostante un grande impegno militare e il sostegno degli Stati Uniti) e perse le sue colonie in Indocina, che venne suddivisa in quattro nuovi stati indipendenti, sulla base degli accordi di Ginevra del 1954: Vietnam del Nord, Vietnam del Sud, Cambogia e Laos.
La seguente è una cronologia della guerra del Vietnam e degli eventi significativi che la precedettero creandone le condizioni. 1940 – settembre: seconda guerra mondiale, i giapponesi stabiliscono basi militari nell'Indocina francese approfittando della debolezza della Francia, occupata dai tedeschi; il comunista Ho Chi Minh emerge come capo della resistenza anti-giapponese. 1945 – marzo: i giapponesi attaccano le guarnigioni francesi dell'Indocina e si impossessano del paese; agosto: resa del Giappone, le forze giapponesi in Indocina si arrendono a nord alle truppe cinesi e a sud a quelle anglo-francesi. 1946 - I francesi tentano di restaurare il loro dominio coloniale in Indocina, ma il Viet Minh resiste. Inizia la Guerra d'Indocina. 1949 – Mao Tse Tung consolida il potere dei comunisti in Cina. 1950 – La Guerra di Corea è indicativa di una grossa minaccia in Asia. Gli Stati Uniti arrivano a coprire il 75% delle spese militari francesi per la guerra d'Indocina. 1954 – I francesi sono sconfitti a Dien Bien Phu, dopo che gli Stati Uniti si rifiutano di fornire supporto aereo. Gli Accordi di Ginevra vengono firmati da francesi e Vietminh, stabilendo la Commissione Internazionale di Controllo, definendo come linea di demarcazione temporanea il 17º parallelo, che dividerà il Vietnam in due e creando un piano per elezioni libere in Vietnam entro luglio 1956. Ngô Đình Diệm prende il potere nel Vietnam del Sud. Gli Stati Uniti inviano supporto tecnico e finanziario, aspettandosi in cambio riforme sociali e agrarie.Viene formata la SEATO, da: Pakistan, Thailandia, Filippine, Australia, Nuova Zelanda, Francia, Regno Unito e Stati Uniti. Vietnam del Sud, Laos e Cambogia si uniranno in seguito. Le nazioni concordano di consultarsi sulle questioni militari; l'impegno non è così stretto o vincolante come quello richiesto dalla NATO. 1955 – In gennaio gli Stati Uniti iniziano ad aiutare il governo di Saigon occupandosi dell'addestramento dell'esercito sudvietnamita.In luglio, a Mosca, Ho Chi Minh accetta l'aiuto sovietico dopo aver negoziato a Pechino l'assistenza cinese. Il 23 ottobre Diem sconfigge Bao Dai in un referendum e diventa capo di Stato il 26 ottobre proclama la repubblica del Vietnam, autonominandosi presidente. 1956 – Nessun'elezione si svolge in Vietnam del Nord e Vietnam del Sud. Diem mette fuori legge l'opposizione e le elezioni dei capi villaggio. 1957 – L'Unione Sovietica propone che sia il Nord che il Sud Vietnam siano ammessi come stati separati all'ONU.l'8 maggio, in una visita negli Stati Uniti di dieci giorni, Diem incontra il presidente Eisenhower: gli USA riconfermano il sostegno al suo regime. In ottobre, nel Sud inizia l'insurrezione comunista, mentre ad Hanoi si organizzano trentasette compagnie armate nel delta del Mekong. Durante l'anno vengono uccisi circa quattrocento funzionari sudvietnamiti. 1960 – L'opposizione politica nel Vietnam del Sud diventa sotterranea. Accadono sporadici atti di terrorismo; i Vietcong chiedono, e ottengono, aiuto dal Vietnam del Nord. I Vietcong conducono una campagna per assassinare i capi villaggio nominati da Diem.1961 – John F. Kennedy invia 1364 consiglieri americani nel Vietnam del Sud. Ancora nessuna riforma agraria. Un'operazione militare aerea statunitense viene ordinata per bombardare obiettivi nel Vietnam del Sud, ma l'operazione viene cancellata poco prima del decollo. 1962 – Il numero di consiglieri statunitensi sale a 9865. I piloti dell'aeronautica statunitense bombardano clandestinamente il Vietnam del Sud, in un tentativo di destabilizzare il governo di Diem. 1963 – 15.500 americani in Vietnam. Diem perde la presa sui rivoluzionari buddisti. Kennedy concorda con i generali sudvietnamiti per la rimozione di Diem. Con la CIA che comunica l'approvazione di Kennedy, Diem viene assassinato in un colpo di Stato militare e gli succedono alcuni comandanti militari. John F. Kennedy viene assassinato a Dallas.1964 – La situazione nel Vietnam del Sud si deteriora rapidamente. In agosto avviene l'incidente del Golfo del Tonchino. La Risoluzione del Golfo del Tonchino, passata dal Congresso statunitense, dà a Lyndon B. Johnson mano libera per proteggere le forze statunitensi in Vietnam. Johnson prende una posizione moderata sul Vietnam, durante la sua campagna elettorale, ma in privato concorda nel non interrompere la politica di Kennedy sul Vietnam, ora apparentemente radicata. 1965 – In febbraio, gli USA iniziano a bombardare con insistenza il Vietnam del Nord, dopo gli attacchi di Pleiku. In marzo, i Marines sbarcano a Đà Nẵng per dare il via a un'azione militare su vasta scala. In maggio, si ha una pausa di 6 giorni nei bombardamenti. In agosto, 125.000 soldati americani sono in Vietnam. In dicembre, i bombardamenti americani si fermano nuovamente, senza reazioni apparenti da parte dei Vietnamiti. Giorgio La Pira si incontra con Ho Chi Minh per abbozzare un trattato di pace, quest'ultimo si dice disposto a trattare anche senza un ritiro delle truppe USA, ma chiede riservatezza per non innervosire gli alleati russi.[1] Archiviato il 13 marzo 2007 in Internet Archive. 1966 – Il numero di soldati statunitensi in Vietnam arriva a 385.000. In settembre, il Vietnam del Sud elegge Thieu e Ky in base alla nuova costituzione. Uno dei primi atti di Thieu è far arrestare i capi dell'opposizione. Il Presidente Johnson riceve un messaggio segreto di Ho Chi Minh tramite La Pira e Fanfani, allora Presidente delle Nazioni Unite. 1967 – 500.000 soldati americani in Vietnam. 1968 – Offensiva del Têt. L'ambasciata statunitense viene occupata per breve tempo. Il 12 marzo, lo Stato del New Hampshire dà un forte supporto a Eugene McCarthy, che sta conducendo una campagna per porre fine alla guerra. Il 19 marzo 1968, l'esercito Usa uccide 347 civili a My Lai. La notizia del massacro non raggiunge l'opinione pubblica statunitense fino al novembre 1969. Il 31 marzo, Lyndon Johnson chiede una parziale interruzione dei bombardamenti, e annuncia che "non cercherà la rielezione". In aprile, gli Stati Uniti e il Vietnam del Nord iniziano i colloqui a Parigi. In ottobre, Johnson ferma tutti i bombardamenti a nord del 17º parallelo. Iniziano i colloqui a quattro. 1969 – gennaio: Richard Nixon entra in carica come nuovo presidente degli Stati Uniti, 541.000 soldati in Vietnam; in marzo, Nixon annuncia che si stanno svolgendo dei colloqui riservati. Alla data di aprile, 33.000 soldati americani sono stati uccisi in Vietnam. A maggio prese il via l'Operazione Apache Snow che si suddivise in due scontri: dal 2 all'8 gli stati uniti si spinsero alla conquista della Valle di A Shau, al confine col nord del paese e con il Laos, e dal 10 al 20 si è protratto uno scontro tra le truppe aviotrasportate statunitensi e delle milizie vietcong dalle pendici alla cima di una collina nella suddetta valle alla quota 937, (successivamente nominata dai reduci americani li presenti "Hamburger Hill" data la presenza lungo tutta la collina di corpi spappolati). Ambedue gli scontri, ovvero la conquista della Valle di A Shau e la Battaglia di Hamburger Hill causarono circa 300 vittime agli stati uniti, scatenando una reazione dell'opinione pubblica che costrinse l'allora presidente a ridurre i contingenti, fino al totale sgombero delle truppe che avvenne a fine conflitto. Il 15 novembre, si svolge una gigantesca manifestazione per la pace a Washington. Seymour Hirsh svela la storia del Massacro di My Lai. Il movimento pacifista guadagna supporto grazie alle prove delle atrocità commesse dalle truppe statunitensi. 1971 – A febbraio, rimangono in Vietnam circa 325.000 soldati americani. Il Vietnam del Sud invade il Laos con l'appoggio degli Usa. Fino a questo punto, circa 45.000 soldati americani sono morti in Vietnam. 1972 – In ottobre, Nixon e Henry Kissinger annunciano che "la pace è a portata di mano", con un accordo per finire la guerra. In dicembre, gli USA iniziano a bombardare nuovamente il Vietnam del Nord, con i famosi Raid di Natale. Negli USA riprendono le manifestazioni. 1973 – Termina il coinvolgimento statunitense in Vietnam. Kissinger vince il Premio Nobel per la pace. I soldati statunitensi uccisi in Vietnam sono oltre 58.000; più di 153.000 feriti. Le ultime cifre fissano le perdite Vietnamite da almeno mezzo milione fino a 4 milioni. La guerra è costata quasi 150 miliardi di dollari. I termini del trattato sono gli stessi abbozzati da La Pira e Ho Chi Minh già otto anni prima. 1975 – Il 30 aprile, Saigon cade nelle mani dell'FLN e dei Nordvietnamiti e diviene Città di Ho Chi Minh. Il Presidente Gerald Ford, nei giorni immediatamente precedenti alla caduta di Saigon, richiese al Congresso un finanziamento di 705 milioni di dollari per aiutare l'alleato.
La battaglia di Ðiện Biên Phủ (in francese: Bataille de Diên Biên Phu; in vietnamita: Chiến dịch Điện Biên Phủ) fu combattuta fra il 13 marzo 1954 e il 7 maggio 1954 dalle truppe francesi del Corpo di spedizione francese in Estremo Oriente (Corps expéditionnaire français en Extrême-Orient) e le truppe nazionaliste vietnamite del Việt Minh (abbreviazione di Việt Nam Độc lập Đồng minh Hội - Lega per l'Indipendenza del Vietnam) nei dintorni del villaggio di Ðiện Biên Phủ, nel nord-ovest del Vietnam. Fu la battaglia decisiva della guerra d'Indocina e terminò con la vittoria totale del Việt Minh guidato da Võ Nguyên Giáp e la resa delle forze francesi accerchiate nella vallata di Ðiện Biên Phủ. L'esito della battaglia influenzò l'andamento dei negoziati fra le due parti in lotta in corso alla conferenza di Ginevra, portando alla fine della guerra e alla firma degli accordi di pace conclusi il 21 luglio 1954, in base ai quali la Francia dovette accettare di ritirare le proprie truppe dall'intera Indocina francese, mentre il Vietnam venne diviso temporaneamente in due parti lungo il 17º parallelo. La battaglia di Ðiện Biên Phủ, che ebbe vasta risonanza in tutto il mondo, determinò la fine del dominio francese in Indocina e assunse una grande importanza storica simboleggiando la sconfitta irreversibile del colonialismo occidentale nel Terzo mondo.