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Informatica in Unione Sovietica

La storia dell'informatica nell'Unione Sovietica iniziò alla fine degli anni quaranta, quando il paese iniziò a sviluppare il MESM presso l'Istituto di elettrotecnica di Kiev. Una prima opposizione ideologica alla cibernetica nell'Unione Sovietica fu superata durante il governo di Nikita Chruščëv e la produzione di computer fu ufficialmente incoraggiata nel corso del disgelo.All'inizio degli anni settanta, il lavoro non coordinato dei ministeri del governo aveva lasciato all'industria dei computer sovietica priva di standard comuni in termini di periferiche e capacità digitale, il che causava un significativo ritardo tecnologico rispetto ai produttori occidentali. Il governo sovietico decise quindi di abbandonare lo sviluppo di progetti originali a favore di copie di sistemi occidentali.All'industria sovietica mancava la tecnologia per produrre in serie computer con standard di qualità accettabili e le copie fabbricate localmente di hardware occidentale erano spesso inaffidabili. Man mano che i personal computer si diffondevano nelle industrie e uffici in Occidente, il ritardo tecnologico dell'URSS divenne sempre più evidente.Quasi tutti i produttori di computer sovietici cessarono le operazioni dopo la dissoluzione dell'Unione Sovietica. Le poche aziende sopravvissute negli anni novanta utilizzarono componenti straniere e non raggiunsero mai grandi volumi di produzione.

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