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La leggenda nera dell'Inquisizione è una teoria revisionista minoritaria basata sul lavoro degli storici Edward Peters ed Henry Kamen, i quali sostengono che i dati storici sull'Inquisizione sarebbero stati distorti a opera di ambienti protestanti e, a seguire, illuministi, a partire almeno dal XVI secolo, con l'obiettivo di screditare l'immagine dell'Impero spagnolo al fine di limitarne l'influenza politica. Alla base di tale teoria è la convinzione che l'enfasi sugli aspetti negativi dell'Inquisizione sia frutto di pregiudizio illuminista e anticattolico Altri autori si sono occupati del tema come Carlo Ginzburg, Rodney Stark, Jaime Contreras e Gustav Henningsen, Agostino Borromeo, John Tedeschi e E. William Monter, Bartolomè Bennassar, Andrea Del Col, Peter Godman, Anna FoaFranco Cardini, Jean-Pierre Dedieu, Franco Cardini e Marina Montesano e Brian P. Levack. Adriano Prosperi pur non unendosi al gruppo dei revisionisti in un suo testo afferma che alla luce dei nuovi studi l'inquisizione "evoca sempre di più l'immagine di un tribunale mite e razionale".
L’Inquisizione spagnola fu l'inquisizione che ebbe luogo in Spagna sotto il controllo dei re spagnoli. Essa fu il risultato della politica di conversione dei musulmani e degli ebrei al Cristianesimo. L'Inquisizione fu anche un importante mezzo per rinforzare la "limpieza de sangre", sempre contro i discendenti di musulmani ed ebrei o streghe e per colpire oppositori politici e confiscare patrimoni dei condannati a favore dell'erario reale.
L'Inquisizione era l'istituzione ecclesiastica fondata dalla Chiesa cattolica per indagare, mediante un apposito tribunale, i sostenitori di teorie considerate contrarie all'ortodossia cattolica (le cosiddette eresie).