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Durante i secoli centrali del Basso Medioevo (1100–1230), il trovatore (o trovadore o trobadore - al femminile trovatrice o trovatora o trovadora - in occitano trobador pronuncia occitana: [tɾuβaˈðuɾ], originariamente [tɾuβaˈðoɾ] - al femminile trobairitz [tɾuβajˈɾits]) era un compositore ed esecutore di poesia lirica occitana (ovvero di testi poetici e melodie) che utilizzava la lingua d'oc, parlata, in differenti varietà regionali, in quasi tutta la Francia a sud della Loira. I trovatori non utilizzavano il latino, lingua degli ecclesiastici, ma usavano nella scrittura l'occitano. Indubbiamente, l'innovazione di scrivere in volgare fu operata per la prima volta proprio dai trovatori, supposizione, questa, da inserire nell'ambiente di fervore indipendentistico locale e nazionalistico (vedi età dei Comuni, nascita delle Università, eresie e autarchie cristiane).
La poesia metafisica caratterizzò la letteratura del XVII secolo ed è una singolare ed elaboratissima mescolanza di passioni e di pensiero in cui le emozioni sono espresse in modo intellettuale, con raziocinio e concettismo. Proprio a questo riguardo le furono mosse delle critiche da John Dryden che ne rifiutava il modo cerebrale e manierisitico di esprimere i sentimenti. Particolare della poesia metafisica è l'uso di un linguaggio figurato, legato alla nuova sensibilità dell'epoca e al nuovo sapere scientifico. Questo stile si manifestò sia nella poesia amorosa (John Donne e Andrew Marvell) sia in quella a carattere religioso (George Herbert, Henry Vaughan e Richard Crashaw) I poeti metafisici erano un ampio gruppo di poeti britannici che in comune avevano l'interesse per questioni metafisiche e il metodo di investigazione di tali questioni. Questi poeti non formarono mai un movimento o una scuola, anzi, molti di loro non si conoscevano nemmeno e non avevano mai letto le opere degli altri. Il nome "metafisici" fu adoperato solo molto tempo dopo da Samuel Johnson, che, nella stesura del suo dizionario, riprese il termine usato da John Dryden nel commentare la poesia di Donne. La poesia metafisica trovò nuova fortuna agli inizi del Novecento, quando fu riscoperta ed ispirò molti autori modernisti come Thomas Stearns Eliot e William Butler Yeats
John Donne (/ˈdʌn/; Londra, 22 gennaio 1572 – Londra, 31 marzo 1631) è stato un poeta, religioso e saggista inglese, nonché avvocato e chierico della Chiesa d'Inghilterra. Scrisse sermoni e poemi di carattere religioso, traduzioni latine, epigrammi, elegie, canzoni, sonetti e satire. Può essere considerato come il rappresentante inglese del concettismo durante l'epoca post-elisabettiana. La sua poetica fu nuova e vibrante per quanto riguarda il linguaggio e l'invettiva delle metafore, specie se paragonato ai suoi contemporanei. Lo stile di Donne è caratterizzato da sequenze iniziali ex abrupto e vari paradossi, dislocazioni e significati ironici. La sua frequente drammaticità e i discorsi da ritmi giornalieri, la sua tesa sintassi e la sua eloquenza di pensiero furono sia una struggente reazione nei confronti dell'uniformità convenzionale della poetica elisabettiana sia un adattamento in inglese delle tecniche barocche e manieriste europee. Celebre il suo sermone Nessun uomo è un'isola (meditazione XVII) citato da Ernest Hemingway in epigrafe a Per chi suona la campana, e da cui trae ispirazione un omonimo libro di Thomas Merton.
Forse ancora poesia è l'ottavo album del gruppo italiano dei Pooh, pubblicato nel 1975 dalla casa discografica CBS.