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Jean Piaget (Neuchâtel, 9 agosto 1896 – Ginevra, 16 settembre 1980) è stato uno psicologo, biologo, pedagogista e filosofo svizzero. È considerato il fondatore dell'epistemologia genetica, ovvero dello studio sperimentale delle strutture e dei processi cognitivi legati alla costruzione della conoscenza nel corso dello sviluppo, e si dedicò molto anche alla psicologia dello sviluppo.
La psicologia dell'educazione, nata agli inizi del XX secolo, è una branca della psicologia che studia sia i processi di apprendimento, che coinvolgono l'individuo e il suo sviluppo, sia i processi di insegnamento nelle scuole, ovvero le istituzioni educative nelle quali si trasmettono conoscenze socialmente rilevanti, comportamenti, abitudini, valori e norme, attraverso strumenti e metodologie di valutazione, didattica, formazione delle classi, ecc. Si occupa di individuare quei fattori legati all'ambiente di apprendimento che rendono più o meno facile l'apprendimento, la motivazione, il benessere dell'individuo o del gruppo impegnato nel processo educativo e dei quali le istituzioni educative devono tener conto nella stesura del progetto educativo.
Jerome Seymour Bruner (New York, 1º ottobre 1915 – New York, 5 giugno 2016) è stato uno psicologo statunitense che ha contribuito allo sviluppo della psicologia cognitiva e della psicologia culturale nel campo della psicologia dell'educazione.
L'epistemologia genetica è una disciplina psicologica fondata dallo psicologo svizzero Jean Piaget alla metà del XX secolo, interessata allo studio delle origini (la genesi) della conoscenza. Il termine epistemologia viene qui inteso con un'accezione abbastanza diversa da quella usuale .
L'egocentrismo è l'atteggiamento e comportamento del soggetto che pone se stesso e la propria problematica al centro di ogni esperienza, trascurando la presenza e gli interessi degli altri. La parola deriva dal termine greco ἐγώ (egò) che significa "Io" Una persona egocentrica non possiede la teoria della mente e non riesce a provare empatia con gli altri individui. Gran parte dei soggetti autistici sono anche egocentrici. Jean Piaget (1896-1980) sosteneva che tutti i bambini piccoli fossero egocentrici, in quanto incapaci di differenziare il proprio punto di vista da quello altrui. Secondo Piaget il "linguaggio egocentrico", tipico dei bambini dai tre ai sei anni, accompagna le attività solitarie e i giochi simbolici e soddisfa un'intima necessità di espressione fine a se stessa. L'egocentrismo nel linguaggio del bambino si può rilevare quando viene utilizzata insistentemente la parola "io" (egocentrismo verbale) o nel monologo collettivo (ogni bambino continua il suo discorso, incurante delle parole degli altri). Il bambino, sempre secondo la teoria di Piaget, inizierà a superare il proprio egocentrismo con l'inizio del periodo delle operazioni concrete (dai 7 ai 12 anni). Da questo momento in poi, il bambino sarà in grado di porsi dal punto di vista altrui. Il linguaggio egocentrico si può ritrovare anche negli adulti, soprattutto in caso di stress prolungato o in situazioni di grande euforia. In filosofia Max Scheler all'inizio del Novecento reinterpretò la riduzione fenomenologica come messa fra parentesi dell'egocentrismo.
L'educazione (dal verbo latino educĕre (cioè «trarre fuori, "tirar fuori" o "tirar fuori ciò che sta dentro"), derivante dall'unione di ē- (“da, fuori da”) e dūcĕre ("condurre")., secondo altri deriverebbe dal verbo latino educare ("trarre fuori, allevare").) è l'attività, influenzata nei diversi periodi storici dalle varie culture, volta allo sviluppo e alla formazione di conoscenze e facoltà mentali, sociali e comportamentali in un individuo.Il termine è spesso ritenuto complementare a insegnamento o istruzione anche se quest'ultima tende a indicare metodologie più spiccatamente "trasmissive" dei saperi. Tuttavia, sebbene le strategie istruzionali possano essere parte di un percorso educativo, il significato di educazione è più ampio e mira a estrapolare e potenziare anche qualità e competenze inespresse. Se dal punto di vista etimologico il significato della parola appare chiaro, nella lingua italiana il suo utilizzo, rispetto a termini come istruzione o formazione, è talvolta equivoco anche in testi normativi e pedagogici.In italiano il termine educato è anche sinonimo di un individuo che segua una condotta sociale corretta rispetto a norme non necessariamente codificate (benché di generale condivisione), le cosiddette "buone maniere" quali la "gentilezza", l'"urbanità", ecc. Un altro motivo di confusione è anche dovuto al diverso uso che si fa del termine educazione in altre lingue (ad es. nella lingua inglese con "education" si tende spesso a indicare "istruzione"). La stretta connessione che c'è tra il sapere acquisito da un individuo e il suo comportamento rendono le due parole apparentemente sinonime in vari contesti. Esistono tre tipi di educazione: la formale, la non formale e l'informale. La prima disciplina che studiò sistematicamente i problemi dell'educazione fu la pedagogia, che si concentrò sull'educazione infantile. In tempi moderni nacquero poi le scienze dell'educazione e della formazione, che trattarono anche l'educazione continua in età adulta, rendendo questa accezione di "formazione" un sinonimo di educazione.
David Paul Ausubel (New York, 25 ottobre 1918 – New York, 9 luglio 2008) è stato uno psicologo statunitense. Era seguace di Jean Piaget. Ha fornito contributi significativi nei campi della psicologia dell'educazione, delle scienze cognitive e della didattica delle discipline scientifiche. È noto per avere sviluppato la strategia cognitiva degli "organizzatori avanzati". Nel 1977 ottenne dall'American Psychological Association il premio E. L. Thorndike per le sue ricerche in psicologia dell'educazione.
In psicologia e in psicologia clinica il costruttivismo è un approccio derivante da una concezione della conoscenza come costruzione dell'esperienza personale anziché come rispecchiamento o rappresentazione di una realtà indipendente.